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Abruzzo. Nuove linee guida per la gestione ospedaliera del Covid

Cambiano le regole sui tamponi: i pazienti li eseguiranno prima del ricovero e in caso di contatto stretto con un positivo durante la degenza o di sintomi compatibili con il Covid 19 o prima del trasferimento in chirurgia per un intervento. Gli operatori sanitari dovranno farli in caso di contatto, di sintomi o prima della riammissione al lavoro a seguito di positività al virus. I ricoveri dovranno essere gestiti sulla base delle necessità clinico-assistenziali del paziente e non dalla positività al Covid 19, con "aree grige” nelle singole unità operative in caso di positività.

21 NOV - “Coordinare il passaggio da una gestione di tipo emergenziale del paziente positivo al Covid 19 ad una presa in carico sostenibile per il sistema ospedaliero regionale, attraverso linee guida omogenee in tutte le strutture Asl”. È l’obiettivo del documento tecnico, elaborato dall’Agenzia Sanitaria Regionale dell’Abruzzo, con il supporto di un comitato tecnico scientifico di medici ed esperti. Il protocollo è stato illustrato questa mattina dall’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, e dal direttore dell’Asr, Pierluigi Cosenza.

“Alla luce dell’attuale scenario epidemiologico - spiega la Regione in una nota - è infatti risultato indispensabile procedere all’aggiornamento delle precedenti linee guida, in particolare per quanto riguarda due aspetti principali: tamponi per operatori sanitari e pazienti, criteri di appropriatezza per il ricovero dei pazienti affetti da Covid 19 nei setting assistenziali ospedalieri”.

Per quanto riguarda i tamponi, si privilegia l’uso degli antigenici di terza generazione, così da garantire un responso più rapido in caso di urgenza, riservando i molecolari prevalentemente per gli interventi programmati nelle aree di degenza onco-ematologiche. Il test antigenico sarà effettuato sia prima del ricovero in qualsiasi area di degenza, sia sui pazienti ricoverati che abbiano avuto un contatto stretto con un positivo durante la degenza, che presentino sintomi compatibili con il Covid 19 o prima del trasferimento in chirurgia per un intervento. Gli operatori sanitari, invece, dovranno sottoporsi a test in caso di contatto stretto con un positivo (ogni giorno dal secondo al quinto giorno dall’ultimo contatto), in caso di comparsa di sintomi compatibili con il Covid 19 e prima della riammissione al lavoro a seguito di positività al virus.

Cambia anche il paradigma della gestione dei ricoveri, che deve essere prevalentemente determinata dalle necessità clinico-assistenziali del paziente e non dalla positività al Covid 19. Così, il paziente che accede al pronto soccorso con patologia prevalente associata al virus, segue il percorso ordinario nelle aree di degenza dedicate al Covid, a seconda dell’intensiva del quadro clinico.

Il paziente, invece, che entra in pronto soccorso per altre patologie e risulta positivo al virus, sarà ricoverato nell’area grigia delle singole unità operative. L’eventuale intervento chirurgico, inoltre, sarà effettuato in coda alla seduta operatoria, così da scongiurare eventuali contatti con altri pazienti. Nella stessa area grigia del reparto viene anche trasferito il paziente che si positivizza durante la degenza.

21 novembre 2022
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