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Abruzzo. Percorsi di prevenzione all'Aquila. Allerta tiroide per 180 persone tra i 18 e i 75 anni

E' il dato emerso nel corso di quaranta incontri al giorno, svoltisi dal 18 al 22 maggio scorsi, per passare al vaglio 200 persone, che sono accorse a farsi esaminare in assenza di sintomi. Utilizzati 3 ambulatori, ciascuno gestito da uno specialista supportato dall’infermiere.

25 MAG - All’Aquila allerta alta per i problemi legati alla tiroide. La scorsa settimana, durante le ‘cinque giornate’ sulla prevenzione della tiroide svoltesi negli ambulatori di endocrinologia del San Salvatore dal 18 al 22 maggio scorsi, per 180 persone, su 200 complessivamente a colloquio con i medici sono stati disposti approfondimenti. Per lo screening (basato quest’anno su colloqui-indagine col paziente e consegna di brochure e materiale informativo) il reparto di endocrinologia, diretto da Giuliano Mariani, ha messo in campo 3 ambulatori, ciascuno gestito da uno specialista supportato dall’infermiere. Quaranta incontri al giorno, svoltisi dal 18 al 22 maggio scorsi, per passare al vaglio 200 persone, che sono accorse a farsi esaminare in assenza di sintomi. 

In ambulatorio sono affluite persone di tutte le età: dai 18 ai 75 anni a ribadire, come affermano i medici, che i pericoli per la tiroide non hanno riguardo per l’anagrafe. In molti casi la necessità di compiere approfondimenti in ospedale, dopo l’incontro con i medici di endocrinologia, è stato deciso in base alla familiarità, cioè per la presenza di patologie tiroidee all’interno della cerchia familiare/parentale. Un fattore che indica possibilità di trasmissione della malattie e che richiede quindi controlli costanti. In altri casi la necessità di fare accertamenti è legata a precedenti riscontri emersi in occasione di analisi cliniche.

“L’esito di queste giornate riservate alla prevenzione – spiega Mariani - conferma che occorre continuare a lavorare sulla gente in termini di persuasione sulla diagnosi precoce. In particolare, come condotta di difesa preventiva, è molto importante seguire la iodoprofilassi, vale a dire una dieta a base di sale iodato che si trova facilmente in tutti i supermercati. In questo senso continueremo ad essere in primo piano con iniziative di sensibilizzazione perché, come emerso da una nostra precedente indagine su un campione di soggetti, 10 aquilani su 50 non sanno dell’esistenza e a cosa serve il sale iodato”.
 

25 maggio 2015
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