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Abruzzo. Chiusura punti nascita, delegazioni e proteste in Consiglio Regionale

La Conferenza dei Capigruppo ha incontrato una delegazione del Cpnr (Comitato percorso nascita regionale). M5S: “Giunta porta avanti una politica del mero taglio". Febbo e Sospiri (FI): “I numeri dimostrano che i Punti nascita di Ortona, Sulmona, Atri e Penne possono e devono continuare a vivere".

01 LUG - Non si placa la protesta in Abruzzo contro la chiusura dei punti nascita prevista dalla Giunta Regione. Ieri, fuori dal consiglio regionale, hanno protestato le rappresentanze di Ortona (Chieti) e Sulmona (L'Aquila), due dei quattro punti nascita che fanno parte del piano di chiusura in quanto il numero di parti inferiori a 500 non assicura le condizioni di sicurezza previste dalla legge. Per Atri (Teramo) e Penne (Pescara, gli altri due punti nascita avviati alla chiusura, erano presenti i sindaci.

I componenti della Conferenza dei Capigruppo del Consiglio regionale hanno anche incontrato una delegazione del Cpnr (Comitato percorso nascita regionale), coordinato dal Direttore Angelo Muraglia, per individuare una proposta alternativa alla chiusura dei 4 punti nascita, che non rispetterebbero il numero di parti minimo (500 all’anno) previsto dalla legge.

Il verbale della seduta della Conferenza, d'intesa con i Capigruppo, sarà inviato all'Assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci, mentre il Comitato – spiega una nota del Consiglio – “tornerà a riunirsi giovedì 9 luglio, alle ore 15, per valutare la proposta deliberata dalla Conferenza dei Capigruppo”.

Cauto ottimismo da parte dei Consiglieri regionali di Forza Italia, Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri: "La nostra richiesta, sostenuta anche dai Consiglieri Luciano Monticelli del PD e Andrea Gerosolimo di Abruzzo Civico, rappresenta una possibilità per scongiurare lo smantellamento di un servizio importante e strategico sul territorio".

A favore della salvezza dei punti nascita anche il Movimento 5 Stelle. "La Giunta D'Alfonso non mantiene gli impegni assunti con il Consiglio regionale. Le risoluzioni presentate dall'opposizione non servono a nulla anche se approvate dalla maggioranza dei Consiglieri presenti in aula", sostiene in una nota il gruppo consiliare del M5S. "Il governo porta avanti una politica volta al mero taglio – incalzano i Consiglieri regionali del M5S – senza valutare opzioni alternative anche quando i numeri e il buon senso ne giustificherebbero l'attuazione". "Secondo i membri del Cpnr (Comitato Percorso Nascita Regionale) è emerso in modo incontrovertibile, infatti, che non ci sono motivazioni comprovate per la chiusura in merito ai due requisiti cardine imposti dal patto Stato-Regioni, ovvero, il numero dei parti e la sicurezza dei reparti. Inoltre, si procede alla chiusura senza aver attivato i previsti servizi di trasporto sten (servizio trasporto emergenze neonatali ) e stam (servizio trasporto materno assistito), di fatto lasciando un pericoloso vuoto proprio in tema di sicurezza”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Febbo e Sospiri, che in una nota affermano: “Abbiamo avuto la prova provata che questo Governo regionale continua ostinatamente a portare avanti una politica sanitaria di soli tagli inerente i Punti nascita di Ortona, Sulmona, Atri e Penne, senza fare nessuna verifica, né sui dati tecnici, né sulle istanze provenienti dai rappresentanti territoriali. Solo una settimana fa – proseguono i consiglieri di FI– abbiamo chiesto e ottenuto di ascoltare, durante i lavori della Conferenza dei Capigruppo, i rappresentanti del Cpnr per conoscere lavoro, atti e azioni intrapresi nei confronti dei punti Nascita di Ortona, Sulmona, Atri e Penne. Durante i lavori, dove erano presenti sindaci e rappresentanti delle comunità interessate dai tagli, abbiamo ribadito la nostra contrarietà alla politica di soli tagli, facendo emergere le gravi incongruenze e le scelte scellerate, portate avanti dall'Assessore alla sanità Silvio Paolucci e dal Commissario ad acta Luciano D'Alfonso. Oggi come ieri chiediamo di rivedere il Decreto commissariale 10/2015, in modo che i manager delle Asl non vadano avanti con gli atti propedeutici alle chiusure dei Punti nascita, come invece stanno già facendo. Anche la dottoressa Mucci, figura qualificata e di alta professionalità del Punto nascita di Ortona e componente del CPNR, ha ribadito e sottolineato come la Regione, nella redazione del documento tecnico approvato con il Decreto commissariale, non ha preso in considerazione per i Punti Nascita, soprattutto per quello di Ortona, la media dei parti negli ultimi tre anni (dove si superano i 500 parti l'anno), la composizione orografica del territorio, la difficile posizione geografica di Sulmona".
 
"Per queste ragioni – sottolineano Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri – abbiamo chiesto che il Comitato Percorsi Nascita Regionale riconsideri tutti i dati del documento tecnico afferenti anche degli altri Punti nascita, non essendo stati adeguatamente valutati né i numeri, né gli altri requisiti previsti dall'Accordo Stato-Regioni del 2010. Pertanto – concludono i Consiglieri di Forza Italia – continueremo in tutte le sedi opportune a far prevalere le nostre ragioni e, dati e numeri alla mano, a dimostrare che i Punti nascita di Ortona, Sulmona, Atri e Penne possono e devono continuare a vivere".

01 luglio 2015
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