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Abruzzo. Regione recepirà protocollo anti-valanga della Asl 1

Sarà applicato in tutte le aree di montagna della regione. Con il nuovo percorso operativo le persone coinvolte in incidenti da valanga verranno trasferite alle cardiochirurgie di Teramo e Chieti, dotate di tecnologie specifiche, e non più all’ospedale del capoluogo regionale. 

25 NOV - Dall’Aquila arriva la messa a punto di una nuova procedura, che sarà applicata in tutta la Regione, per alzare il livello di sopravvivenza nel soccorso di persone coinvolte in incidenti dovuti a valanghe. C’è infatti la ‘mano’ di Asl e Università di L’Aquila sulla proposta che sarà recepita nei prossimi giorni dalla Regione e che diventerà operativa già all’avvio dell’imminente stagione invernale.

Il nuovo sistema di soccorso anti-valanga è stato uno degli argomenti al centro del summit sull’emergenza-urgenza, promosso dalla sezione aquilana della V. A. Do, associazione di volontariato per l’assistenza domiciliare che collabora attivamente con la Asl nell’hospice di L’Aquila e che, appartenendo alla Protezione civile, si occupa anche di emergenza sanitaria. Al meeting - svoltosi a Montesilvano lunedì e martedì scorsi, dal titolo: ‘Abruzzo 2020 sanità sicura, valutazione dei bisogni e obiettivi da raggiungere a 20 anni dall’Istituzione del 118 in Abruzzo’ - il nuovo protocollo anti valanga ha avuto l’ok definitivo: nei prossimi giorni la Regione lo recepirà con delibera.

La ‘riscrittura’ dell’iter di soccorso, per incidenti dovuti a valanghe in montagna, è opera di Franco Marinangeli, presente nell’occasione come rappresentante dell’Università di Aquila, che ricopre la carica di direttore della Rete del Dolore e cure palliative per la Asl e che si avvale della preziosa collaborazione del’associazione Vado. La nuova procedura, oltreché di Marinangeli, porta la firma di Gianluca Facchetti, responsabile medico del Cnsas (Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico).

“Con questo nuovo percorso operativo”, afferma Marinangeli, “le persone coinvolte in incidenti da valanga verranno trasferite alle cardiochirurgie di Teramo e Chieti, dotate di tecnologie specifiche, e non più all’ospedale del capoluogo regionale. Tutto ciò, oltre a valorizzare al meglio il prezioso lavoro di 118 Asl e Soccorso alpino, consentirà di lavorare in sinergia a livello regionale. Un nuovo modo di procedere, rispetto alla situazione attuale, che alzerà la soglia di sopravvivenza delle vittime delle valanghe perché non verrà trascurata neanche la più piccola chance per il paziente”. Al summit regionale di Montesilvano, a cui era presente anche Alfonso Mascitelli, direttore dell’Agenzia Sanitaria Regionale, c’erano, per la Asl 1, Tullio Pozone, direttore del dipartimento di Emergenza- Urgenza, Gino Bianchi, responsabile del 118, Angelo Blasetti, in rappresentanza della Direzione Asl. L’incontro si è svolto col supporto economico della Fondazione Banco di Napoli.

“E’ stato fatto il punto”, aggiunge Marinangeli, “dell’ attuale situazione dell’emergenza-urgenza abruzzese, messa a confronto con il sistema sanitario israeliano, che oggi rappresenta un riferimento mondiale di qualità. C’erano infatti tutti i medici che, negli ultimi due anni, hanno partecipato ad una esperienza in Israele”. La Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, inoltre, ha ‘calato’ sul tavolo del meeting alcuni dei suoi ‘assi’, tra cui Renato Galzio, direttore del reparto di Neurochirurgia di L’Aquila, insieme al suo braccio destro Alessandro Ricci, il direttore di malattie infettive, Alessandro Grimaldi, il direttore di ortopedia del San Salvatore, Stefano Flamini e il dirigente medico dell’ospedale di Avezzano, Maura Coletta.
 

25 novembre 2015
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