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Abruzzo. Nomina Dg Asl 1, Paolucci: “Decideremo la prossima settimana”

La poltrona è vacante dopo le dimissioni di Giancarlo Silveri. Pd e Fi chiedono che la scelta del nuovo Dg ricada su una personalità "interna" che già conosce la realtà dell'Asl aquilana. Sul fatto che la scelta debba essere condivisa, Paolucci precisa: “Abbiamo sentito i sindaci, quindi il territorio è stato coinvolto".

05 FEB - "Sulla nomina del nuovo manager della Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila decideremo la prossima settimana". Lo annuncia l'assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci, in merito alla decisione sul nuovo direttore generale della Asl provinciale dell'Aquila che la Giunta regionale deve adottare entro questo mese.

La poltrona è vacante dopo le dimissioni di Giancarlo Silveri, ufficiali dal 31 dicembre scorso. La legge impone la nomina di un titolare entro 60 giorni.

Sulle polemiche e le contrapposizioni nel territorio aquilano sulle caratteristiche del nuovo manager, Paolucci taglia corto: "In generale, a mio avviso, è molto difficile, se non impossibile, trovare l'unanimità su un manager Asl". Comunque, mette in chiaro l’assessore, “sulla scelta abbiamo sentito i sindaci quindi il territorio è stato coinvolto”.

Proprio ieri erano intervenuti sulla questione il Consigliere del Pd Pierpaolo Pietrucci e di Fi Emilio Iampieri. Per Pierpaolo Pietrucci “è una grande responsabilità quella che si deve assumere a breve il Presidente Luciano D'Alfonso nominando il nuovo direttore generale della Asl 1, si tratta di un ruolo fondamentale, la cui delicatezza è se possibile aumentata dal momento storico che stiamo vivendo: la sanità regionale ha iniziato un percorso di riforma che è quello dell'elevata qualità del servizio in tutto il territorio regionale." Per Pietrucci, “la scelta di un personalità interna, che è stata già presa nell'area di Chieti e Pescara, assume nell'area aquilana una valenza ancora maggiore che non esito a definire politica– conclude Pietrucci - un professionista esterno, per quanto bravo, per quanto capace, non potrà che impiegare mesi per conoscere a fondo una struttura così vasta e complessa. Si rischia, nel rodaggio, di perdere opportunità importanti mentre la sanità regionale si riforma, e il diritto alla salute dei cittadini non lo consente”.

Anche per Emilio Iampieri “l'Abruzzo interno, Iampieri che mi sento di rappresentare e tutelare, esprime professionalità di altissimo rilievo nel campo sanitario e manageriale e una scelta esterna per l'incarico di manager della Asl dell'Aquila sarebbe, oltre che ingiustificabile, difficilmente comprensibile per gli operatori del settore e la pubblica opinione". Per Iamperi, dunque, “il nuovo manager dovrà essere un professionista che possiede già una conoscenza approfondita delle articolazioni sanitarie della provincia più vasta d'Abruzzo, così da non aver bisogno di un periodo di studio e formazione. Un manager dotato di tale background si troverebbe nelle condizioni di agire con cognizione di causa e con la sollecitudine necessaria a dare risposte concrete alle tante problematicità che sono sul tappeto”.
 
Iamperi sottolineava infine che, “ferme restando le prerogative del Presidente, sarebbe opportuno che tale scelta venisse condivisa con i sindaci del territorio di competenza della Asl e con tutte le forze politiche dell'Emiciclo, comprese quelle di opposizione. Su un tema così sensibile, le ragioni della politica e dell'appartenenza devono fare un passo indietro. Non si tratta di riempire una casella vuota, ma di garantire nel modo migliore il diritto costituzionale alla salute di tutti i cittadini, anche di quelli che vivono lontani dai contesti urbani più popolosi, nell'Abruzzo montano sin troppo penalizzato dalla politica regionale di questo primo scorcio di legislatura". Iampieri ha invitato quindi il presidente della Giunta a "non ripercorrere esperienze che nel passato hanno visto catapultati sul nostro territorio personaggi a esso estranei che, per quanto competenti possano essere stati, non hanno inciso come avrebbe dovuto e potuto. La situazione in cui versa la sanità regionale rimane complessa e delicata e una riorganizzazione del settore che non sacrifichi la quantità e la qualità del servizio sanitario passerà inevitabilmente attraverso un chirurgico e ineludibile contenimento dei costi.

05 febbraio 2016
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