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L’Aquila. Fp Cgil contro la Regione: “Taglia 1,5 milione alla sanità della provincia”

Per il sindacato “le prestazioni sanitarie vengono erogate sempre più in relazione alle compatibilità economiche e di bilancio anziché delle effettive necessità di chi le richiede”. Sulla spesa per il personale denuncia un “consistente taglio di circa 500.000 euro”, a cui si aggiunge “una previsione di spesa rapportata all’anno 2016, che era pari a 193.693.000 euro”, per “un taglio complessivo di 1,5 milioni di euro”.

12 DIC - “Con molta preoccupazione” la Cgil-Funzione pubblica del L’Aquila denuncia che “le prestazioni sanitarie vengono erogate sempre più in relazione alle compatibilità economiche e di bilancio anziché delle effettive necessità di chi le richiede”. Il sindacato ritiene infatti che “da una prima lettura della delibera di giunta regionale n. 741 del 15 novembre 2016, avente ad oggetto ‘Indirizzi regionali per la redazione degli strumenti di programmazione delle aziende Sanitarie Regionali per il triennio 2017-2019’”, emergano “dati riguardanti la spesa per il personale da ritenersi allarmanti".
 
"In continuità con una costante politica di tagli lineari - afferma il sindacato in una nota -, si rileva un consistente taglio dei costi del personale di circa 500.000 euro. Infatti per l'anno 2017 da una previsione di spesa del Decreto del Commissario Ad Acta n. 104 del 19 novembre 2015 di 192.634.000 euro si passa a una previsione di spesa pari ad 192.134.000 euro indicata nella delibera di giunta regionale n. 741 del 15 novembre 2016.”
Ma per la Fp Cgil de L’Aquila “la questione che desta maggiore preoccupazione tuttavia è la previsione di spesa rapportata all'anno 2016, che era pari a 193.693.000 euro, indicata nel predetto decreto del Commissario Ad Acta, e che pertanto consta di un taglio complessivo di 1,5 milioni di euro”.

“Tali condizioni – denuncia il sindacato - rischiano seriamente di compromettere gli standard qualitativi e quantitativi delle prestazioni sanitarie nella provincia dell'Aquila e l'effettiva continuità di erogazione dei servizi oggi previsti. Il sistema sanitario pubblico, che già si trova in uno stato di sofferenza e che ancora non vede completamente applicata la norma di recepimento delle normative europee in merito agli orari di lavoro ex art. 14 Legge 161/2014, a seguito della descritta riduzione rischia dunque di andare al collasso”.

“Le scelte di riduzione – prosegue il sindacato - sono in contraddizione con la reale necessità di fabbisogno del personale della ASL n.1 Avezzano-Sulmona-L'Aquila. Tale dato è facilmente rilevabile anche dal numero di lavoratori precari che prestano la loro opera sia nel comparto sanitario che in amministrazione garantendo, pertanto, la continuità delle attività e delle prestazioni”.

La Fp Cgil ritiene “inaccettabile che debbano continuare ad essere i lavoratori a doversi accollare l'onere del riequilibrio della spesa pubblica. Infine dobbiamo rilevare come la giunta regionale dimentica che il territorio della provincia aquilana ha un'estensione di 5.035 chilometri quadrati (metà della Regione Abruzzo) con una bassa densità di popolazione. Tale dato ripropone con forza la necessità di dotarsi di una vera strategia per le aree interne, presupposto fondamentale per garantire la qualità dei servizi ed evitare il continuo e inesorabile processo di spopolamento del territorio”.

“Per assicurare una tutela reale della salute e un vero accesso alle cure da parte dei cittadini – conclude il sindacato - serve un buon governo delle aziende sanitarie con le relative coperture di spesa con l'obiettivo di rendere efficace ed efficiente il servizio che si rende alla collettività. Per dare qualità ai servizi sanitari è fondamentale investire nel lavoro e rispettarlo, ristabilire ritmi e condizioni di lavoro che permettano agli operatori di lavorare bene, occorre lavoro stabile e di qualità nel rispetto dei tanti che quotidianamente fanno il proprio dovere garantendo prestazioni essenziali".

12 dicembre 2016
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