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Ospedale di L’Aquila. Impiantata protesi al titanio nella mandibola ‘erosa’ dal tumore

L’intervento, su un uomo di 49 anni, è stato preceduto da mesi di prove: ricostruzione digitale, simulazione, riproduzione del modellino, realizzazione dell’ausilio vero e proprio e, infine, l’operazione.

17 FEB - “Metà mandibola ‘erosa’ dal tumore, un intervento di reinnesto osseo fallito nel Lazio e poi l’approdo all’Aquila dove, con un mix di alta tecnologia e professionalità, gli è stata prima ricostruita in modo digitale la parte mancante e poi impiantata una protesi al titanio, perfettamente combaciante con la porzione anatomica originaria”. La notizia arriva dall’Asl 1 Abruzzo e l’intervento è stato portato a termine con successo, all’ospedale di L’Aquila, dall’équipe del prof. Tommaso Cutilli, direttore del reparto maxillo-facciale, su un uomo di 49 anni residente in Regione. Il paziente, operato nelle settimane scorse al San Salvatore, è stato dimesso senza complicanze.

L’operazione, “la prima nel genere in  Abruzzo e una delle poche in Italia”, è durata 4 ore ma è stata preceduta da una accurata, lunga e meticolosa fase di studio che ha richiesto mesi. “La persona operata – riferisce la Asl 1 Abruzzo -, prima di rivolgersi all’Aquila, era stata sottoposta in un ospedale romano a un tentativo, che però era fallito, di ricostruzione ossea mediante prelievo  di un frammento del perone che era stato innestato nella parte sinistra di mandibola mancante. L’uomo non aveva accettato l’idea di un secondo tentativo e si era rassegnato a vivere con la  mandibola sinistra mutilata”.

Il reparto maxillo-facciale, spiega la Asl, “ha seguito la strada, sicuramente più ardua e difficile, del reimpianto della protesi al titanio e, come prima fase di lavoro, ha compiuto una ricostruzione digitale tridimensionale, tramite un sofisticato software. Tale programma ha ‘copiato’ la mandibola sana, proiettando poi tale elaborazione digitale sull’altra mandibola deturpata dalla malattia, simulando con estrema precisione la forma dell’ausilio al titanio da realizzare. Tale lavoro è servito  poi per realizzare, in stampa 3D, un modello anatomico in dimensioni reali che ha permesso una prima valutazione dell’intervento chirurgico da effettuare”.

L’ultima tappa, che ha preceduto la creazione della protesi, ha ricompreso ulteriori elaborazioni con tecnica Cad/Cam Custom Made, ancora altre prove e ripetuti meeting tecnici.  Solo a quel punto l’équipe chirurgica del reparto maxillo facciale, composta dal prof. Cutilli e da Ettore Lupi, Antonio Oliva, Desiderio Di Fabio e Secondo Scarsella, è entrata in sala operatoria dove ha portato a termine l’intervento di impianto della protesi dopo 4 ore. Lo staff è stato supportato  da Patrizio Evangelista per l’assistenza anestesiologica e dal personale di sala operatoria Annalisa Lambiase e Roberta Centi.

“L’operazione – conclude la Asl - è stata resa possibile, oltreché dall’esperienza professionale degli specialisti, dalla  sofisticata tecnologica (Custom Made) di cui dispone da tempo la maxillo-facciale”.

17 febbraio 2017
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