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Infermieristica. Annunciato il potenziamento della sede universitaria di Teramo

lI 21 novembre verrà sottoscritta una convenzione tra Asl di Teramo e Università de L'Aquila per l'aumento dei posti disponibili al corso di Infermieristica nella sede di Teramo. L’annuncio nel corso di un incontro tra i docenti e gli Corso di Laurea in Infermieristica di Teramo e il vescovo di Teramo, mons. Lorenzo Leuzzi. Ne è nata una giornata di riflessione sull’assistenza, da San Camillo de Lellis ai giorni nostri, e sulla professione infermieristica.

02 NOV - Il 31 ottobre, circa 50 studenti in Infermieristica dell’Aquila, sez. Asl Teramo, hanno incontrano il vescovo mons. Lorenzo Leuzzi e, insieme ai docenti, al presidente dell’Ordine degli infermieri e alla Direzione Strategica della Asl, hanno firmato una dedica sul libro dedicato a San Camillo de Lellis “Un Messaggio di Misericordia” donato a Mons. Leuzzi. Nel corso dell'incontro, il Direttore Amministrativo, Maurizio Di Giosia, in rappresentanza della Direzione Strategica della Asl, si è impegnato con gli studenti e i docenti a potenziare il Corso di Laurea in Infermieristica di Teramo e ha anticipato che il prossimo 21 novembre verrà sottoscritta una convenzione con l'Università de L'Aquila per l'istituzione di una sezione del Corso di Laurea, potenziando a 30 il numero di studenti al I anno a Teramo.
La giornata è stata poi l’occasione per una riflessione storica, culturale e spirituale, grazie agli interventi del Direttore Didattico del corso Giovanni Muttillo, dei docenti della Asl e dell’Ateneo, oltre che di mons. Leuzzi.
 
“Anche a nome della Comunità Accademica che mirabilmente rappresenta le scienze infermieristiche nella nostra Università non posso che esprimere grande soddisfazione allorquando si rendono possibili sinergie con le Istituzioni del Servizio Sanitario Nazionale e Sociali, iniziative che fanno molto bene ai nostri studenti aiutandoli a raggiungere gli obiettivi formativi più qualificanti”, ha detto nel suo saluto il Prof. Guido Macchiarelli, ordinario di Anatomia Umana, Direttore del Dipartimento di Medicina Clinica, Sanità Pubblica, Scienze della Vita e dell'Ambiente, Università degli Studi di L'Aquila.

“La sede di Teramo – ha proseguito - rappresenta per il nostro Ateneo un nodo logistico di primaria importanza nella formazione infermieristica, sia per le eccellenti strutture sanitarie di cui i nostri studenti possono usufruire, sia per la vocazione storica che questo territorio ha sempre dimostrato per questo percorso di studi. E’ nostra intenzione creare le condizioni per la massima valorizzazione possibile di questo polo formativo e siamo sicuri di poterci riuscire confidando soprattutto nella qualità delle risorse umane e materiali che insieme riusciremo a mettere in campo. Certo che iniziative come questa – ha concluso Macchiarelli -, basate su sani principi di inclusione, integrazione e solidarietà, possano favorire significativamente il nostro percorso di crescita, e ringraziando le Autorità intervenute per il loro prestigioso supporto, auguro a voi tutti a nome del Dipartimento di Medicina Clinica Sanità Pubblica, Scienze della Vita e della Salute,  il miglior successo per l'evento di oggi che sono sicuro contribuirà in modo significativo alla crescita formativa e professionale dei nostri studenti”.
 
Il Dr. Muttillo ha ripercorso l’evoluzione del ruolo infermieristico attraverso le matrici culturali, religiose, sociali e professionali, attraverso un viaggio iconografico millenario: “Da sempre l’Assistenza e coloro che l’hanno agita hanno avuto stretto e diretto rapporto con il corpo e le fasi evolutive della Vita: la nascita, la malattia, la vecchiaia, la morte. Nella matrice religiosa dell’assistenza si distinguono i santi riformatori dell’assistenza San Giovanni di Dio (1484-1550), San Vincenzo de Paoli (1581-1660), San Camillo De Lellis (1550-1614)”, ha osservato.

Si è ripercorsa la strada  di San Camillo De Lellis, il frate abruzzese, che giunse a Milano al servizio dei malati della Ca’ Granda Ospedale Maggiore, dal 1596 al 1613 per “servire i poveri infermi”. Fonda l’Ordine dei Ministri degli Infermi, che abbina l’assistenza religiosa a quella che si potrebbe chiamare infermieristica. Egli pensa che l’assistenza non può essere affidata agli inservienti che abbandonano gli ammalati quando non sono sorvegliati. “Raccomanda di studiare ogni singolo Caso, il regolamento camilliano con carattere proprio di una normativa assistenziale, rappresenta una svolta epocale nella storia dell’assistenza. Tra Cinque e Seicento, una rivoluzione dell’assistenza compiuta dal basso e portatrice di un nuovo umanesimo: non quello letterario ed elitario dei dotti, ma quello interumano degli umili, che legava l’infermo al suo infermiere ideale come ricorda anche G. Cosmacini storico della medicina”.

Nel corso della giornata si è parlato anche di overdiagnosis e overtreatment. “Un rigoroso esame delle prove disponibili relativamente agli interventi sanitari e del rapporto rischi/benefici sarebbe auspicabile sia sotto il profilo etico che economico. La crisi sta imponendo al nostro welfare revisioni e ridimensionamenti che rischiano di minare la sopravvivenza dell’SSN pubblico”. Su quali risorse possono mettere in campo per concorrere a una sanità pubblica sostenibile ed equa, che tenga conto dei cambiamenti demografici, socioeconomici, epidemiologici e tecnologici in atto in Italia e in Europa? In che direzione debbiamo orientare l’attività di ricerca perché contribuisca al fondamento scientifico di politiche orientate a principi di appropriatezza, costo-efficacia, e compatibilità ambientale e giustizia? Ecco alcune delle domande poste nel corso del dialogo.

È stata quindi evidenzia la necessità di “sviluppare e implementare l’uso delle evidenze scientifiche nell’assistenza infermieristica”. Perché, come affermava circa quarant’anni fa Archie Cochrane, “le risorse economiche sono e saranno sempre finite e dovrebbero essere usate per offrire in maniera equa alla popolazione interventi sanitari la cui efficacia sia stata dimostrata all’interno di studi scientificamente validi”.

In tutto questo, come si definisce l’assistenza infermieristica? “E’ ‘saggezza pratica’ (phrónesis) in quanto è Scienza, arte, tecnica e etica praticate dall’infermiere per comprendere e soddisfare i bisogni di assistenza del paziente in modo misurabile, efficace ed efficiente, ma anche adeguato e rispettoso della sua alterità”, è stato evidenziato nel corso dell’incontro.

L'iniziativa è stata un'occasione per promuovere la giornata "universitari e maturandi verso Assisi", in programma il 10 novembre p.v., e presieduta da Mons. Leuzzi.

Il vescovo, nel corso dell'incontro, ha sottolineato l'importanza della formazione universitaria, della rigorosità del metodo scientifico, trasmesso con la passione dell’insegnamento da quando era in Università Cattolica. “Curare sempre, guarire se è possibile”, questo il suo messaggio nell’augurare un buon anno accademico.

Presente anche il presidente dell'ordine degli infermieri della provincia di Teramo, Christian Pediconi, che ha donato 5 libri alla biblioteca universitaria.

02 novembre 2018
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