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L’Aquila. Operazioni mininvasive al pancreas con il robot Da Vinci. E i pazienti arrivano anche dal Lazio

Dopo fegato, vie biliari e milza la chirurgia epato-bilio-pancreatica e d’urgenza amplia il campo di applicazione degli interventi con la nuova tecnologia. Nell’ultimo anno 200 operazioni. Il manager Tordera: “L’impiego dei bracci meccanici in sala operatoria è stato l’investimento più importante dell’azienda, uno spartiacque tra chirurgia tradizionale e moderna”

26 GEN - All’ospedale di L’Aquila è stata avviata, nei mesi scorsi, la chirurgia robotica sul pancreas, pratica mininvasiva e di alta qualità, che ha già fatto proseliti tra utenti di Regioni confinanti e consolidato il ruolo- guida del San Salvatore in Abruzzo. Le operazioni al pancreas, eseguite col robot Da Vinci, nell’ambito della chirurgia epato-bilio-pancreatica e d’urgenza, costituiscono la più recente applicazione tra le molteplici possibilità di utilizzo di questa tecnologia. Dallo scorso anno, infatti, l’ospedale ha messo in campo la chirurgia robotica addominale, una vera e propria svolta nel modo di interpretare l’attività in sala operatoria, soprattutto in termini di precisione, mininvasività  e sicurezza del paziente.
 
In prima battuta, un anno fa, il robot chirurgico fu utilizzato nell’urologia e poi, gradualmente, esteso ad altre discipline e modalità d’intervento: fegato, vie biliari, stomaco, milza, surrene e colon retto. Da allora sono state oltre 200 le operazioni compiute all’Aquila col braccio meccanico manovrato a distanza dal chirurgo che, durante l’intervento, si avvale di una visione assai ingrandita che gli consente di gestire i minimi movimenti con grande precisione ed efficacia.
 
“L’acquisto del robot”, dichiara il manager Rinaldo Tordera, “è stato l’investimento più importante per la nostra Asl perché ci ha consentito di tracciare un nuovo orizzonte professionale per i chirurghi, di cominciare a formare nuovi, giovani professionisti e, al contempo, di esercitare un forte richiamo su altre regioni limitrofe. Il robot rappresenta il vero spartiacque tra la chirurgia tradizionale e quella del futuro”.
 
Sino a qualche anno fa gli interventi chirurgici al pancreas avrebbero richiesto l’apertura totale dell’addome (a cielo aperto) con più sofferenza del paziente e tempi di degenza più lunghi. Grazie alla pratica robotica, invece, è oggi possibile fare delle piccole incisioni e salvaguardare gli organi vicini al pancreas, senza rischiare di danneggiarli.
 
Tra i vantaggi dell’impiego del chirurgo-robot ci sono tempi di degenza quasi dimezzati (3-4 giorni anziché una settimana), minore sofferenza del paziente, costi sanitari ridotti e una maggiore rotazione di posti letto. La progressiva estensione del campo di applicazione del robot ha permesso all’Aquila, negli ultimi 12 mesi, di guadagnare consensi oltre regione, potenziando una mobilità attiva che oggi tocca il 15%. Il team di specialisti, che pratica la chirurgia epato-bilio-pancreatica e d’urgenza, diretto dal dr. Roberto Vicentini, è composto da Alessandro Ambrosio, Luigi Bonanni, Daniele Centi, Massimo De Benedictis, Paolo Polichetti eFederico Sista.

26 gennaio 2019
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