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Asl di Teramo. In ricordo di Roberto Fagnano l’intitolazione della Sala Conferenze

L’ex direttore della Asl, nonché capo Dipartimento Salute della Regione, è morto improvvisamente  lo scorso ottobre a soli 56 anni. L’intitolazione della Sala Conferenze, ha detto il Dg in pectore Maurizio Di Giosia, è “un gesto dovuto e fortemente voluto ad un grande uomo, prima di tutto, e grande Direttore, che ha saputo guardare lontano per questa Asl”.  Al ricordo di Fagnano anche la giornata di studi di oggi su “Innovazione manageriale e progettuale in ambito sanitario. Gli effetti positivi sui territori”.

14 FEB - Porta il nome di Roberto Fagnano la sala conferenze sita al piano terra della palazzina Asl di Teramo. Un modo per onorare il ricordo dell’ex direttore della Asl, nonché capo Dipartimento Salute della Regione, morto improvvisamente  lo scorso ottobre a soli 56 anni. “Un gesto dovuto e fortemente voluto - commenta in una nota il Direttore Generale in pectore Maurizio Di Giosia - ad un grande uomo, prima di tutto, e grande Direttore, che ha saputo guardare lontano per questa ASL,  progettando importanti cambiamenti in un’ottica di continuo miglioramento dei servizi. Il mio lavoro continua nel solco da lui tracciato, nel segno della continuità e dell’innovazione”.

Alla Cerimonia di intitolazione, negli scorsi giorni, hanno partecipato i vertici della ASL teramana, S.E. Mons. Lorenzo Leuzzi Vescovo di Teramo e Atri che ha officiato la cerimonia di benedizione della sala e i familiari di Roberto Fagnano. E le iniziative in ricordo del manager continuano. Tra queste la giornata di studi svolta oggi sul tema “Innovazione manageriale e progettuale in ambito sanitario. Gli effetti positivi sui territori”. “Il tema - commenta Di Giosia – è quello della cultura manageriale, concetto introdotto solo da pochi decenni con leggi che puntano all’efficienza e all’efficacia dei processi sanitari. L’ambito sanitario si caratterizza ora come un’azienda in cui si promuove innovazione organizzativa, si investe sul capitale umano e si fa ricerca e sperimentazione anche in ambito digitale, ed è il luogo dove si individuano nuovi strumenti gestionali, si sperimentano modelli di risk management e si applicano le soft skills. Questi processi sono destinati a produrre dei riflessi positivi sulla comunità che ospita le strutture ospedaliere. Roberto Fagnano, che è stato un maestro per me, sarà ricordato degnamente costruendo ogni giorno con impegno e dedizione una sanità a misura d’uomo, quella per cui si è sempre speso nella sua instancabile attività di manager con un unico obiettivo: rendere più moderna, vicina e inclusiva la sanità”. 
 
Il ricordo di Fagnano ha caratterizzato molto degli interventi, a partire da quello di Marco Marsilio, presidente Regione Abruzzo, che ha parlato di "un uomo, un professionista, che un destino crudele ci ha sottratto proprio mentre ci accingevamo a percorrere un tratto di strada importante per il futuro della sanità abruzzese, in cui la sua umanità ed esperienza sarebbero state preziose”.

“Da una parte - ha detto Nicoletta Verì, Assessore alla Salute Regione Abruzzo - l’innovazione ci induce a comprendere quali sono i veri bisogni socio-sanitari regionali, dall’altra la Cabina di Regia ha l’obiettivo di qualificare ed uniformare l’offerta dei servizi sanitari regionali. La rete territoriale presentata, apprezzata dal tavolo di monitoraggio del Ministero e dal Mef si basa sulla sanità di prossimità, capace di affrontare le cronicità e le fragilità. Modelli organizzativi sostenuti dalla lungimiranza del direttore Fagnano”.

Diego Di Bonaventura Presidente della Provincia di Teramo, richiama il ruolo della politica nel comprendere bene il tema delle decisioni: l’ospedale nuovo e non unico, mentre per Gianguido D’Alberto, Sindaco di Teramo, “la rilevanza di questa iniziativa riporta il tema vero al centro, quali competenze a supporto dei decisori. Ritengo sia un errore, utilizzare le risorse pubbliche per le ristrutturazioni, dobbiamo puntare sul nuovo ospedale, per migliorare l’offerta sanitaria, sulla la localizzazione cerchiamo di uscire tutti dal proprio orticello”.

Stefano Cianciotta Presidente Osservatorio Nazionale Infrastrutture, ha quindi presentato alcuni dati:. “Nel 2018 la spesa sanitaria ha raggiunto 115,4 miliardi di euro, il 6,5% del PIL nazionale. Se al PIL della filiera privata (5,5%) si aggiunge anche il valore generato dalla componente pubblica, si ottiene un valore complessivo del 12% di PIL. I tagli lineari, hanno accelerato l’obsolescenza di strutture e tecnologie. Per l’ammodernamento delle strutture sanitarie in Italia sono necessari 32 m.di euro”.

La preoccupazione, dunque, è reale. Anche in termini organizzativi. Perché “in Abruzzo - ha detto Claudio D’Amario, Direttore Dipartimento Sanità Regione Abruzzo - si rischia ancora di ricoverare pazienti affetti da patologie croniche in setting per acuti, sottoutilizzando le dimissioni protette. E’ necessario definire gli indicatori, in questi ultimi anni abbiamo abbandonato i livelli di controllo e i fattori di rischio ambientale che impattano sulla salute. E’ la rete Hub e Spoke che crea valore e non il singolo Ospedale Spoke”.

A tirare le fila della giornata di lavoro, infine, Francesco Ripa Di Meana, Presidente Fiaso, che ha parlato di “sostenibilità e competitività -per concentrare la nostra attenzione sulle strutture e sul territorio, sull’evoluzione dei modelli organizzativi, di qualità dell’assistenza, come lo shortage tra il personale medico-infermieristico. La percezione di oggi è che la sanità pubblica ha avuto un grande intervento manageriale che ha permesso di fare meglio con meno risorse, e questo è il patrimonio del management delle aziende del nostro Paese. Il messaggio di Fagnano sulla sperimentazione di buone pratiche organizzative è che partendo da Teramo, dall’Abruzzo parte l’opinione di noi tutti di potercela fare, abbiamo un domani grazie a noi stessi”.

14 febbraio 2020
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