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Covid. Disagi “da pandemia” tra bambini e adolescenti: disturbi in aumento del 15%, attivato ambulatorio a Teramo

Si è registrato un incremento di diverse forme di disagio, tra cui agiti impulsivi, iperattività, oppositività, alterazione del ritmo sonno veglia, irritabilità, rallentamento ed organizzazione delle acquisizioni di lettura-scrittura e calcolo nei bambini; disturbi del tono dell’umore, disturbi ossessivo compulsivi, ritiro sociale, ideazioni suicidaria e disturbi dell’alimentazione negli adolescenti.

05 MAR - Dall’inizio dell’emergenza sanitaria causata dalla pandemia coronavirus l’Unità semplice a valenza dipartimentale di Neuropsichiatria Infantile dell’ospedale di Teramo ha osservato un aumento di circa il 15% delle richieste di aiuto da parte delle famiglie di bambini ed adolescenti in stato di difficoltà della provincia per disturbi e disagi definiti “Coronavirus della mente”.

Per affrontare questa ulteriore emergenza la Neuropsichiatria infantile del Dipartimento di Salute Mentale della Asl teramano ha attivato nei locali di contrada Casalena, a Teramo, la possibilità di usufruire di consultazioni psicologiche ed attività riabilitative “in tempi brevi in favore di bambini e adolescenti esposti al cambiamento radicale di vita conseguente all’attuale pandemia”.

La Asl teramana, diretta dal manager, Maurizio Di Giosia, recentemente ha stipulato una convenzione con l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma per il trattamento dei casi più complessi, al fine di ridurre al minimo le conseguenze del Coronavirus sulla salute mentale in età evolutiva.
In particolare, secondo un comunicato dell’azienda sanitaria teramana, tra i bambini e gli adolescenti, si è registrato un incremento di diverse forme di disagio, tra cui agiti impulsivi, iperattività, oppositività, alterazione del ritmo sonno veglia, irritabilità, rallentamento ed organizzazione delle acquisizioni di lettura-scrittura e calcolo nei bambini; disturbi del tono dell’umore, disturbi ossessivo compulsivi, ritiro sociale, ideazioni suicidaria e disturbi dell’alimentazione negli adolescenti.

"L’ansia sembra aver inoltre rappresentato la risposta emotiva prevalente in tutte le fasce di età. Le motivazioni principali del crescente disagio riscontrato sono state ricondotte in particolare alla riduzione dei contatti personali con i compagni di classe, gli amici, gli insegnanti, alla mancanza di spazi esclusivi in casa, all'utilizzo eccessivo della rete e alle difficoltà socio-economiche delle famiglie”, si legge ancora nella nota.

L’Istituto Superiore di Sanità indica che in Italia circa milioni di bambini e adolescenti sono stati esposti allo scenario emergenziale SARS-CoV-2 e stanno sperimentando cambiamenti sostanziali negli ambienti di vita, nelle routine quotidiane e nelle reti relazionali che normalmente favoriscono la promozione della salute e la resilienza agli eventi traumatici. Di questi circa 7,6 milioni hanno sospeso la frequenza delle lezioni in presenza e le attività educative, sportive, culturali e aggregative di comunità (Rapporto Covid-19 n. 43/2020).

Di fronte ad una situazione nazionale che non ha uguali nella storia recente è ormai evidente che l’emergenza sanitaria è diventata sempre di più un’emergenza psicologica. La paura del contagio, l’incertezza sul futuro, la sospensione delle attività didattiche e ricreative, il distanziamento sociale hanno instillato un crescente senso di disagio nella popolazione giovanile.

“Nel rispetto delle giuste regole imposte dalle autorità per contenere il virus, appare necessario rafforzare gli interventi a supporto della salute mentale per bambini e adolescenti. È fondamentale una precoce individuazione di situazioni di rischio e un’immediata offerta di supporto ai minori e alle loro famiglie ai fini di una corretta elaborazione dello stress”, conclude la nota.

05 marzo 2021
© Riproduzione riservata

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