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Fazio: “Grazie ai ginecologi al via una rivoluzione per il materno-infantile”

14 NOV - “Credo sia opportuno che vi parli di un problema che negli ultimi mesi ha turbato più di qualcuno di voi e i medici in generale. Abbiamo visto come episodi definiti di malasanità associati all’eccessivo ricorso ai cesarei abbiano creato da un lato preoccupazione e sconcerto nella gente, dall’altra gravi difficoltà a quelli di voi che lavorano con serietà e abnegazione. Ho ritenuto necessario e improrogabile affrontare il problema”.
Il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, intervenuto alla cerimonia di apertura del Congresso 86° Sigo - 51° Aogoi, è andato dritto al cuore del problema, illustrando il piano di riordino dei punti nascita messo a punto dalla Commissione interistituzionale composta dalle aree competenti del ministero della Salute, dall’Istituto superiore di sanità, dall’Agenas, da Sigo e Aogoi, e presentato il 3 novembre scorso alla Conferenza delle Regioni.
Il problema, come ricordato dal ministro, è noto da tempo: l’Italia presenta tassi di ricorso al taglio cesareo abnormi: “Il 38 per cento, situandosi al primo posto in Europa, seguito dal Portogallo al 33, mentre tutti gli altri sono al di sotto del 30 per cento”. Tanto per fare un confronto, ha precisato Fazio, “nel 1980 avevamo l’11 per cento di cesarei, il 30 per cento nel 1996”.
Questa inarrestabile ascesa, ha aggiunto il ministro, non ha ragioni cliniche né mediche, è indipendente da “caratteristiche sociodemografiche” ed è piuttosto “associato alla caratteristiche delle strutture in cui avviene il parto”, a “carenze strutturali o tecnologico-organizzative, ma a volte anche alla convenienza del medico o a un approccio da medicina difensiva”.
Oltre alle linee di indirizzo già all’esame della Conferenza Stato-Regioni, è prevista a breve la pubblicazione da parte dell’Istituto superiore di sanità delle linee guida sul parto.
Tuttavia, c’è un elemento che il ministro ha voluto sottolineare: “credo sia importante che queste linee di indirizzo siano il risultato di un lavoro condiviso delle vostre associazioni ma anche di neonatologi e anestesiti. Per questo un ringraziamento per l’aiuto dato ma anche una richiesta per un’ulteriore collaborazione”.

A.M.

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14 novembre 2010
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