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Asp Potenza. Si dimette il Dg Stopazzolo dopo il caso dello stipendio percepito oltre alla pensione

Ad annunciarlo la Cgil regionale, che riferisce di un parere pro veritate richiesto ad un avvocato esterno all’avvocatura regionale. “Queste dimissioni confermano, se ve ne fosse la necessità, la fondatezza di quanto abbiamo segnalato alla Procura della Corte dei Conti e dell’ANAC relativamente alla incumulabilità del trattamento pensionistico con la retribuzione da Dg”. Bardi: “Grazie a Stopazzolo per la sua enorme professionalità, il suo spirito di sacrificio, la sua dedizione e anche per il suo gesto”.

27 GIU - L’Azienda sanitaria di Potenza non ha più alla sua guida Giampaolo Stopazzolo. Lo fa sapere la Fp Cgil regionale, riferendo che Stopazzolo “ha rassegnato le sue dimissioni al presidente della Regione Basilicata Bardi, che le ha accettate”. Alla luce di “un parere pro veritate richiesto ad un avvocato esterno all’avvocatura regionale” sul caso inerente la sua retribuzione da Dg e che si andava a sommare alla sua pensione. Per la segretaria Fp Cgil Potenza, Giuliana Scarano, “queste dimissioni confermano, se ve ne fosse la necessità, la fondatezza di quanto abbiamo segnalato alla Procura della Corte dei Conti e dell’ANAC relativamente alla incumulabilità del trattamento pensionistico con la retribuzione da Dg”.

“Dall’estrazione di copia degli atti inerenti alla nomina - spiega Scarano - e alla prosecuzione dell’incarico dopo il pensionamento avvenuto il 1 marzo e dal fantasioso parere a supporto emanato dalla regione, infatti, ritenemmo ancor più fondati i nostri dubbi della prima ora sulla procedura adottata e inevitabile procedere con le segnalazioni agli organi competenti. Il divieto di conferire incarichi a soggetti collocati in quiescenza è sancito dall’Art 5 del dl 95/2012, convertito in legge 135 del 2012. E tale divieto si estende anche alla prosecuzione a titolo oneroso nell’incarico dirigenziale di un dirigente dopo il suo pensionamento". 

A seguito dell’esposto del sindacato, sul caso sarà aperto anche un Procedimento aperto dalla magistratura contabile, fa sapere la Cgil, che aveva sollevato la questione lo scorso aprile, definendo "un atto gravissimo, sia sotto il profilo giuridico che politico” la conferma di Giampaolo Stopazzolo quale direttore generale dell’Asp “e addirittura della sua stessa retribuzione anche a seguito del suo pensionamento”. “Come ha chiarito lo stesso Consiglio di Stato nel parere numero 309 del 4 febbraio 2020 - evidenziava allora in sindacato - nell’ipotesi in cui venga conferito incarico a un soggetto ancora in servizio, per evitare elusioni, al momento della collocazione in quiescenza il rapporto deve trasformarsi in un rapporto a titolo gratuito. È grave che a fronte di una tale chiarezza del quadro normativo non solo si confermi l’onerosità dell’incarico in espressa violazione delle norme, ma si perpetri in scelte politiche di tale segno confermando un mandato in una fase talmente delicata e decisiva per le politiche socio sanitarie in Basilicata”.

Intanto il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha commentato le dimissioni di Stopazzolo ringrziandolo “per la sua enorme professionalità, il suo spirito di sacrificio, la sua dedizione per la causa della sanità territoriale lucana e anche per il suo gesto. Lo ringrazio, perché l'istituto delle dimissioni è sconosciuto ai più e lui invece ha anteposto il bene comune a ogni cosa. Ho accolto la sua richiesta con grande dispiacere, data anche la direzione che stava dando all'azienda sanitaria, in vista delle tante sfide che la sanità lucana ha dinanzi a sé”. 

Per Bari l’ex dg “è stato un esempio sicuramente positivo, come persona e come professionista, al quale va tutta la mia gratitudine e quella della Giunta”.

27 giugno 2022
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