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Basilicata. A Melfi si discute di Medicina personalizzata

Il caso Angelina Jolie che si è fatta asportare seno e ovaie a scopo preventivo e le malattie immunoallergiche al centro di un convegno, in programma sabato a Melfi, dal titolo “Malattie immuno-allergiche e strategie di medicina personalizzata. Dalla complessità dei quadri clinici alla definizione di nuovi percorsi diagnostici e terapeutici”.

28 MAG - Il noto caso di Angelina Jolie, che si è fatta asportare seno e ovaie, in quanto le era stata pronosticata un’alta probabilità di sviluppare dei tumori, ha suscitato un acceso dibattito non solo sui giornali di gossip, ma anche nel mondo medico attraverso riviste prestigiose. Si tratta di un caso di medicina predittiva e di strategia personalizzata di prevenzione e cura: in parole semplici i medici, valutando la predisposizione al tumore  nella famiglia dell’attrice, hanno analizzato il suo genoma scoprendo un gene difettoso, e le hanno predetto un’alta probabilità di sviluppare un tumore alle ovaie e al seno; pertanto lei ha deciso di intervenire in maniera preventiva prima dell’insorgere della malattia.

L’idea di fondo è che in medicina si dovrebbe prevenire l’insorgere di determinate patologie, piuttosto che tentare di curarle dopo che esse si sono manifestate. Un altro presupposto è che ogni individuo ha le proprie peculiarità, pertanto la strategia di cura e di prevenzione deve essere mirata caso per caso, in una visione complessiva dello stato di salute del paziente. Ciò vale non solo per i tumori, ma anche per le allergie, per malattie come il diabete, i problemi cardiocircolatori e molto altro. In questa direzione sono la genetica e un approccio multidisciplinare che aiutano a profilizzare il singolo caso: le strategie di prevenzione e cura si legano a doppio filo tra l’altro con un regime alimentare ad hoc e un piano di azioni sotto controllo medico (esami, diete, terapie farmacologiche  e non) appositamente studiato paziente per paziente.

Di tutto ciò si discuterà a Melfi sabato 30 Maggio, in occasione di un convegno dal titolo “Malattie immuno-allergiche e strategie di medicina personalizzata. Dalla complessità dei quadri clinici alla definizione di nuovi percorsi diagnostici e terapeutici”, organizzato dalla rete GVM e fortemente voluto dalla Polimedica (poliambulatorio di medicina specialistica operante appunto a Melfi), con il patrocinio dell’associazione Sanità Futura e l’Ordine dei Medici di Potenza.

Il convegno, che prevede crediti formativi (ECM), è a numero chiuso ed è indirizzato ai medici di famiglia e agli specialisti, nonché ai biologi nutrizionisti. “L’obiettivo – spiega una nota - è fare chiarezza su molti aspetti di questo nuovo orizzonte della medicina e fornire una consapevolezza maggiore e strumenti di ultima generazione ai medici che operano sul territorio, con conseguente ricaduta positiva sui loro pazienti.
Si approfondiranno diversi temi al riguardo, tra cui il riconoscimento di particolari reazioni avverse agli allergeni e le peculiarità delle nuove metodiche di diagnosi attraverso test”.

Bisogna considerare che nell’ultimo decennio il numero di persone affette da malattie immuno-allergiche è più che raddoppiato. Secondo stime Istat pubblicate dal Piano regionale integrato della salute e dei servizi alla persona e alla comunità, in Basilicata sono tra gli 80 e i 90mila i cittadini affetti da differenti malattie allergiche,  con un’incidenza del 12,8% del totale (solo artrosi-artriti hanno un’incidenza maggiore, pari al 18,4%). E si pensi che i tassi standardizzati di mortalità per cause evitabili con diagnosi precoce e terapia in Basilicata sono indicati (Rapporto Ceis) al 14,3 ogni 100 mila per gli uomini (Potenza 17/100mila, Matera 13,9/100mila) e al 27,2 ogni 100 mila per le donne (Potenza 23,9/100mila e Matera 30,7/100mila).  

“È molto importante realizzare eventi di questo tipo sul territorio” – afferma Michele Cataldi, presidente di Sanità Futura – “Servono ad attirare professionalità di alto profilo e a diffondere le ultime novità in campo medico, offrendo di fatto ai cittadini la possibilità di beneficiare delle migliori competenze professionali disponibili e delle opportunità terapeutiche di ultima generazione e quindi, in ultima analisi, di rendere esigibile il loro diritto alla salute.” Un altro dato: sono 20.787 i lucani che vivono dopo una diagnosi di tumore per tutti i tipi di tumori., secondo lo studio ‘I tumori in Italia-Rapporto Airtum 2014: prevalenza e guarigione da tumore in Italia’. Una persona su quattro – è per Sanità Futura l’indicazione sicuramente più importante - può però considerarsi già guarita, cioè può nutrire la stessa aspettativa di chi non ha mai avuto una diagnosi di tumore.
 
 

28 maggio 2015
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