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Sanità privata. Respinte dall’assemblea Anisap le dimissioni del presidente Flovilla

“Non è sua la responsabilità di quanto sta accadendo nel settore soprattutto a seguito del provvedimento sulla rete dei laboratori privati e sulle tariffe adottati dalla regione, che rende la situazione sempre più insostenibili”, hanno detto i titolari delle strutture sanitarie private accreditate della Basilicata.

18 SET - L’assemblea dei titolari delle strutture della sanità privata accreditata, associate all’Anisap Basilicata, riunita oggi a Rionero in Vulture, ha respinto le dimissioni da Presidente rassegnate nelle scorse settimane da Antonio Flovilla, chiedendogli di proseguire la guida dell’Associazione fino alla prossima scadenza congressuale. 
 
Gli associati hanno voluto, innanzitutto, testimoniare il riconoscimento all’impegno profuso da Flovilla in tutti questi anni senza interruzione di intensità e qualità, attraverso incarichi nazionali e regionali in Anisap-Federanisap e di organismi ministeriali, condividendo amarezza e delusione per le irresponsabili scelte compiute dalla Regione nella prima settimana di agosto, in occasione dell’assestamento di bilancio, nel settore della specialistica ambulatoriale.
 
In particolare, il provvedimento sulla rete dei laboratori privati e sulle tariffe, sempre più insostenibili, proposto dalla Giunta e adottato dal Consiglio, aggiunge ulteriore confusione e ulteriori motivazioni di penalizzazione nei confronti delle strutture sulla rete dei laboratori privati e sulle tariffe, tradendo anche un impegno assunto il 27 gennaio 2015, all’atto dell’approvazione della legge di stabilità.
 
L’ANISAP – è stato evidenziato nel corso dell’assemblea – in un lungo percorso di iniziative pubbliche ha cercato sempre il confronto con Assessore alla Salute, Presidente della Giunta e Commissione Consiliare competente sino a decidere, nella scorsa primavera, una giornata di protesta e di chiusura dei laboratori e dei centri accreditati.
 
La nuova fase di confronto-scontro che si apre in questi mesi che precedono la Legge Finanziaria Regionale 2016 richiede – a parere degli associati – un ulteriore sforzo di impegno associativo e di coordinamento-regia autorevole. Di qui la forte sollecitazione a Flovilla a non far mancare la sua iniziativa diretta. 

La indisponibilità manifestata da parte del governo regionale – ha sostenuto il vice presidente ANISAP Roberto Cicchetti sintetizzando il parere degli associati - non può e non deve essere attribuita minimamente al presidente dott. Flovilla. Sappiamo bene che scaturisce da un atteggiamento a dir poco” leggero” nei confronti delle problematiche della categoria o, peggio ancora, è il risultato di preventivate azioni volte a smembrare un equilibrio e a favorire l’affermarsi di altri settori della sanità. E’ evidente che la considerazione che gli amministratori regionali hanno del settore sanità privata accreditata – ha aggiunto Cicchetti - è riconducibile ad un irrilevante ed insignificante risorsa che sanno di avere a disposizione e non ne apprezzano il valore o, peggio ancora, lo apprezzano a tal punto da volerne sfruttare al massimo le potenzialità adottando provvedimenti capestro. Sappiamo anche, che la lunga esperienza del Presidente Flovilla nel settore sia come operatore professionale che come rappresentante di categoria, nonché di esperto conoscitore delle dinamiche politiche, è un fattore di fondamentale importanza e costituisce valore aggiunto per la categoria, soprattutto quando il contesto in cui ci troviamo è francamente ostile e gli interlocutori si rendono indisponibili al dialogo. 

Di fronte alla volontà espressa all’unanimità dagli associati sempre più preoccupati per l’evoluzione della situazione – ha dichiarato Antonio Flovilla – ho deciso di continuare responsabilmente a svolgere il delicato e difficile incarico. La situazione è aggravata non solo dalla mancanza di riferimenti concreti per il futuro, ma anche dalle condizioni penalizzanti attualmente vigenti: budget invalicabile assegnato alle struttura (o al settore); sistema tariffario vecchio di circa venti anni e mai adeguato ai continui aumenti dei costi di produzione; adozione di un tariffario regionale per le prestazioni di radiologia, medicina nucleare e di laboratorio che riduce i compensi dal 20 al 47%. 

Con tali premesse illogiche, inique e penalizzanti, si pretende anche di realizzare la rete regionale dei laboratori di analisi (per adesso), decretando la chiusura di almeno 20 laboratori di analisi, che svolgono un valido ed insostituibile servizio sul territorio regionale. E’ evidente che – ha concluso – dobbiamo definire una strategia sempre più incalzante per rimettere al centro del confronto con la Regione la necessità di riaprire un dialogo prima che sia troppo tardi e che le nostre strutture siano costrette a licenziare il personale e ad interrompere servizi e prestazioni all’utenza". 
 
Fonte: Regione Basilicata

18 settembre 2015
© Riproduzione riservata

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