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Calabria. Il monito di Scalzo (PD): “Smorzare i toni sulla sanità. Politica pensi ai pazienti”

Il presidente del Consiglio Regionale interviene nella polemica sugli ospedali di Crotone e Catanzaro. “La sanità è una questione troppo seria per diventare un campo di battaglia disseminato di polemiche e strumentalizzazioni. In una regione ormai sfiancata i cittadini chiedono ben altro alla politica”.

20 MAG - “La sanità è una questione troppo seria per diventare un campo di battaglia disseminato di polemiche e strumentalizzazioni. Il nostro dovere è pensare ai pazienti. E per questo motivo l’appello che rivolgiamo alle forze politiche è, innanzitutto, volto ad abbassare i toni di un confronto utile ma dai termini oggi inaccettabili”. Il presidente del Consiglio regionale, Tonino Scalzo (Pd), è intervenuto così, negli scorsi giorni, per prendere posizione nel dibattito sulla sanità, riguardante in particolare il futuro di Catanzaro.

“In una regione ormai sfiancata i cittadini chiedono ben altro alla politica e vorrebbero che ciascuno di noi si assumesse la responsabilità di dare risposte concrete ai loro problemi”, afferma Scalzo in una nota, in cui il presidente del Consiglio Regionale aggiunge: “Non ci appassiona  perciò la polemica sulla costruzione del nuovo ospedale di Cosenza, che perde ogni significato di fronte al fatto che la nuova struttura, che si propone di costruire nella città bruzia, non scalfisce il percorso di realizzazione dell’ospedale del capoluogo di Regione. Un ospedale, ci preme ricordarlo, che il presidente Agazio Loiero programmò di realizzare durante l’ottava legislatura. Non mancano le risorse per costruire entrambe le strutture e da medici, prima ancora che da rappresentanti delle istituzioni, lo auspichiamo perché tutti i cittadini di questa regione hanno eguale diritto di accedere alle cure sanitarie e di tutelare la salute, come sancisce la nostra Costituzione”.

Per il presidente dell'assemblea di palazzo Campanella, “il punto politico è capire per quali ragioni il progetto del nuovo ospedale di Catanzaro sia scomparso dall’agenda regionale negli ultimi cinque anni. In qualsiasi posto del mondo la costruzione di un ospedale è un fatto positivo e di civiltà, accolto con soddisfazione; in Calabria, in ragione dei cronici ritardi con cui facciamo i conti e che hanno penalizzato il Catanzarese, anche una scelta di questo tipo finisce per essere divisiva”.

“La volontà della Regione Calabria, che condividiamo con il presidente Oliverio, non è solo di realizzare una nuova struttura a Catanzaro – osserva Scalzo – quanto di attribuire un preciso ruolo al Polo integrato ospedaliero e universitario che dovrà sorgere nel capoluogo, facendolo assurgere a punto di riferimento dell’area centrale della Calabria. Sul piano politico siamo fermamente convinti che questa Azienda integrata, che comprenderà il “Pugliese – Ciaccio” e il policlinico universitario di Germaneto, diventerà il cuore del sistema sanitario regionale: un’organizzazione articolata ed efficiente, nella quale dovranno essere affiancate le maggiori competenze specialistiche e le migliori intelligenze impegnate nella ricerca scientifica. È un grande progetto, di ben altro respiro rispetto a quello della polemica che stiamo registrando in questi giorni. Crediamo che i cittadini catanzaresi e di tutta l'area centrale della Calabria non abbiano altro interesse che quello di essere curati bene nel loro territorio, senza dover ricorrere all'emigrazione sanitaria che ancora oggi rappresenta un costo enorme per la nostra comunità: per la collettività e per le famiglie di chi, purtroppo, si trova a dover lottare contro malattie gravi”.

“Ecco perché – secondo Scalzo - è riduttivo e forse anche irrispettoso nei confronti dei cittadini occuparsi di una questione così seria con un linguaggio e uno stile da derby calcistico. Qui non si tratta di fare i tifosi ma di avere a cuore la salute dei pazienti. E la proposta dell'integrazione tra ospedale e policlinico universitario per la creazione di un sistema di eccellenza sanitaria – conclude il presidente del Consiglio regionale – è il minimo che si deve alla città e alla provincia di Catanzaro, dopo il drammatico epilogo, frutto delle scelte dissennate degli anni scorsi, della “Campanella”. Una vicenda, quella della fondazione, su cui c'è un impegno che deve essere onorato per il riassorbimento dei posti di lavoro e per non disperdere l'importante patrimonio in termini di cura e ricerca in campo oncologico rappresentato dall'attività dell'istituto”.  
 

20 maggio 2015
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