Locri. Il Vescovo invita i cittadini a partecipare al corteo pro-ospedale
"E' un bene che ci appartiene, un diritto di civiltà", ha scritto il porporato nell'appello ai cittadini, invitandoli a "difendere il primario diritto alla salute". Per il vescovo "fare silenzio quando il bene comune è in pericolo è solo omertà e viltà".
11 OTT - Un appello ai fedeli a partecipare ad una manifestazione in difesa dell'ospedale contro tagli e ridimensionamenti, in programma sabato prossimo, è stato lanciato dal
vescovo di Locri, mons. Francesco Oliva. A darne notizia è l'Ansa, citando le parole scritte dal porporato ai cittadini.
L'ospedale, afferma il vescovo, "è un bene che ci appartiene, un diritto di civiltà che nessuno può toglierci. Difendiamolo e non rassegniamoci. Aderiamo e partecipiamo compatti. Ci saremo per dire: abbiamo una dignita', che nessuno ci puo' togliere".
"Vi scrivo - prosegue mons. Oliva - e lo faccio semplicemente per invitare a far sentire la nostra voce di cittadini e credenti di fronte alle tante sofferenze del nostro popolo. Fare silenzio quando il bene comune è in pericolo è solo omertà e viltà. Accogliamo il disagio di tanti nostri fratelli a motivo della povertà, della mancanza di lavoro e di vari tipi di sfruttamento propri di un territorio bello, ma gravemente emarginato. Emarginato geograficamente per un sistema viario e di trasporto, precario e inadeguato, con una linea ferroviaria ferma agli anni trenta, che ci isola dal resto del paese; economicamente, perché da queste parti non si vede ombra di investimenti e la disoccupazione impera a tutti i livelli; socialmente, perché fatti e misfatti hanno reso questo lembo della penisola terra bruciata, un deserto dal quale stare lontani, dove il turismo, che potrebbe essere una risorsa, è totalmente assente; culturalmente per la presenza di consolidate forme di illegalità e di un radicato e diffuso sistema mafioso, che fa la parte dello Stato laddove questo appare assente e forte solo sotto l'aspetto repressivo".
"Locride - dice il presule - rialzati e cammina. Difendi la tua dignità. Difendila di fronte ad ogni tentativo di usurpazione dei diritti che ti spettano. Non rassegnarti quando questi vengono negati: il lavoro da diritto diviene privilegio di pochi, le famiglie sono abbandonate a se stesse, i giovani fuggono in cerca di un destino migliore e tanti nostri borghi, di rara bellezza, si spengono nel loro isolamento. Difendiamo anzitutto il primario diritto alla salute".
11 ottobre 2015
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