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Accertamenti pensione invalidi. Pacenza: “Trasferimento da Asp ad Inps non è competenza di Scura”

Il delegato alla Sanità della Regione interviene sulle polemiche. “La Regione non ha compiuto alcun abuso. Ci siamo solo imposti, come già avvenuto per altri casi, alle attività improprie messe in atto dalla struttura commissariale, al fine di tutelare le prerogative della Regione. In questo caso, inoltre, sia la Commissione consiliare che l’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili hanno sollecitato la Regione ad impugnare il decreto”.

20 SET - Ancora uno scontro tra il commissario ad acta alla Sanità calabrese Massimo Scura e la Giunta guidata da Mario Oliverio. Al centro, stavolta, la titolarità degli accertamenti sulle pensioni di invalidità civile.

E sulla questione interviene il delegato alla Sanità della Presidenza della Regione, Franco Pacenza, che spiega: “La Sanità in Calabria è soggetta a gestione commissariale fin dal 2010 ma la Regione ha sempre contrastato atti della struttura commissariale che non rientrano nelle competenze previste dalla delibera di nomina e dalla programmazione. Nello specifico, il decreto che prevede il trasferimento, sia pure in via sperimentale per un anno, degli accertamenti sanitari in materia di invalidità civile dalle Asp all’Inps non è di competenza della struttura commissariale. A ciò, e soltanto a ciò, ci siamo opposti, come già avvenuto per altre attività improprie messe in atto dalla struttura commissariale, al fine di tutelare le prerogative della Regione. In questo caso, inoltre, sia la Commissione regionale consiliare che l’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili (Anmic) hanno sollecitato la Regione ad impugnare il decreto”.

“Tale ricorso – evidenzia Pacenza -, in via cautelativa, è stato ritenuto legittimo dal Consiglio di Stato che ha indetto l’udienza di merito per il prossimo 21 settembre”.

Pacenza spiega quindi che “essendo l’istituto dell’invalidità civile un istituto di assistenza nazionale, che ad oggi per volere del legislatore affida alle Asp, presenti un delegato dell’Inps, la verifica in prima istanza dei requisiti previsti, si necessita a nostro parere un adeguamento legislativo che unifichi il procedimento, e, per come è già avvenuto per la medicina fiscale, si possa individuare nell’Istituto di previdenza nazionale il soggetto unico abilitato. La Regione Calabria quindi non ha eretto alcun muro di resistenza a processi innovativi che possano accelerare l’accertamento degli aventi diritto in un percorso organico e universalmente applicato. Quanto allo specifico, la Regione, all’interno delle sue prerogative e nelle more, che ci auguriamo possa avvenire a breve, di una modifica della normativa nazionale, ha già attivato un’interlocuzione con l’Inps tesa a migliorare l’offerta del servizio di accertamento delle invalidità civili, evitando però i rischi di allungamento dei tempi e soprattutto di non concentrare le sedi abilitate al servizio stesso”.

“Che l’azione intrapresa dalla struttura commissariale fosse assai precaria – conclude il delegato alla Sanità della Presidenza della Regione - lo dimostra il fatto che lo stesso istituto di previdenza abbia ripetutamente chiesto alle strutture dell’Asp un’attività di supporto sanitario, non essendo da solo nelle condizioni di garantire efficaciemente il servizio. Nessuna sottovalutazione a tentativi di abusi e rischi di incrostazioni: l’azione della Regione Calabria è improntata a smantellare illegalità e inefficienze in tutti gli angoli della pubblica amministrazione, ma con altrettanta forza, non riteniamo che in Calabria bisogna attivare procedure particolari rispetto al quadro normativo nazionale’’.

20 settembre 2017
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