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Calabria. Il Ministero della Salute: “Adotteremo ogni iniziativa per realizzare Piano di rientro”

Il sottosegretario Fugatti risponde in commissione Igiene e Sanità ad un’interrogazione del Senatore di Fi, Siclari sul piano di rientro dal disavanzo del Servizio sanitario della Regione Calabria. “Impegno del Governo affinché le difficoltà e le mancanze emerse nello svolgimento dell’attività commissariale siano sottoposte ad ancora maggiore vigilanza da parte del Ministero”.

01 AGO - “Il Ministero non mancherà di proporre l’adozione di ogni iniziativa consentita dalla legge per fare in modo che il Piano di rientro possa essere realizzato con maggiore perizia e sollecitudine, a beneficio finale della salute dei cittadini calabresi”. È quanto ha affermato oggi il sottosegretario alla Salute, Massimo Fugatti rispondendo ad un’interrogazione in commissione Igiene e Sanità al Senato del senatore Marco Siclari (FI), sul piano di rientro dal disavanzo del Servizio sanitario della Regione Calabria.
 
La risposta integrale del Sottosegretario Fugatti. La situazione generale della sanità calabrese è alla particolare attenzione del Ministero della salute: lo testimonia quanto si è già avuto modo di riferire nel corso delle interpellanze discusse alla Camera dei deputati il 13 luglio u.s., durante le quali si è data notizia delle iniziative che, pur in questo breve lasso di tempo intercorso dall’insediamento del nuovo Governo, sono state già adottate dal Ministro Grillo in persona per avviare un nuovo percorso dell’intera sanità calabrese.
 
Ritiene di dover fornire una ulteriore precisazione: la specifica attività di monitoraggio e verifica delle azioni del Commissario ad acta è svolta nell’ambito di una sede specifica – quella dei cc.dd. Tavoli di verifica, istituiti presso il MEF – in cui il Ministero della salute rappresenta solo una delle componenti.
 
Rimarca, in proposito, la decisione del ministro Grillo, preso atto dello stallo che si era determinato pur a fronte dei numerosi addebiti formulati all’attività commissariale dai predetti Tavoli, di richiedere al Commissario Scura, con una nota a sua firma del 6 luglio u.s., aggiornate notizie in merito alle iniziative che egli intenderà adottare al fine di assicurare ai cittadini calabresi un’assistenza sanitaria adeguata al soddisfacimento dei loro bisogni di salute, nonché ulteriori elementi informativi in merito ad una corretta rappresentazione contabile e gestionale del Servizio Sanitario regionale.
 
Passa quindi allo specifico quesito posto, iniziando con gli elementi informativi in possesso del Ministero della salute per poi proseguire con le ulteriori informazioni fornite, proprio in occasione dell’esame di questo atto ispettivo, dal Commissario Scura.
 
Agli uffici del Ministero risulta che il Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro della Regione Calabria, ai fini della regolazione dei rapporti con gli erogatori privati per l’anno 2018, ha adottato due distinti decreti, peraltro ben noti al Senatore interrogante.
 
Con il decreto n. 87 viene fissato in 196,879 milioni di euro il limite massimo delle risorse assegnabili alle strutture private accreditate con il Servizio Sanitario Regionale per l’erogazione di prestazioni sanitarie di assistenza ospedaliera, con un incremento di 2,423 milioni di euro rispetto al livello di spesa programmato con il Programma Operativo 2016-2018.
 
Con il decreto n. 72 viene invece fissato in 60,919 milioni di euro il limite massimo delle risorse assegnabili alle strutture private accreditate con il Servizio Sanitario Regionale per l’erogazione di prestazioni sanitarie di assistenza specialistica ambulatoriale (al netto del gettito ticket stimato e della quota ricetta e comprensivo delle prestazioni Accorpamenti di Prestazioni Ambulatoriali Chirurgici-APA e Pacchetti Ambulatoriali Complessi Medici-PAC), inferiore di 2,438 milioni di euro rispetto al livello di spesa programmato con il Programma Operativo 2016-2018.
 
Tale ultimo decreto ha previsto, altresì, una quota pari a 3,4 milioni di euro da riconoscere per prestazioni di alta complessità, ai sensi dell’articolo 1, comma 574, della legge n. 208 del 2015, prevedendo compensazioni sulla voce di spesa relativa all’acquisto di prestazioni di specialistica ambulatoriale da privato.
 
Complessivamente, quindi, la spesa programmata con gli atti citati ammonta a 257,798 milioni di euro, e cioè in linea con i limiti programmati e nel rispetto dei vincoli previsti dall’articolo 15, comma 14, del decreto-legge n. 95 del 2012, convertito dalla legge n. 135 del 2012.
Dai dati ora esposti, si rileva una sensibile riduzione, rispetto al 2016, dei limiti di spesa, per l’acquisto di prestazioni di assistenza ambulatoriale da privato assegnati nell’anno 2017.
Nell’anno 2018, si è registrato un incremento del budget per la specialistica di circa 10 milioni di euro; lo stesso, tuttavia, potrebbe non concretizzarsi in un reale incremento delle risorse assegnate alla specialistica ambulatoriale, e quindi anche ai laboratori, atteso che il Commissario ha spostato i budget relativi alle prestazioni APA-PAC dal "setting" dell’ospedaliera a quello della specialistica-ambulatoriale.
 
In linea generale, comunque, ritiene di dover precisare che su tali aspetti il Commissario ad acta ha assoluta autonomia, anche in ragione delle valutazioni dallo stesso operate circa i fabbisogni della popolazione calabrese: per questi motivi non può essere operato dal livello centrale alcun intervento nel merito della sua azione, tanto più se conforme alle normative vigenti in materia. 
Fa quindi presente che, in relazione al presente atto ispettivo, il Commissario ad acta ha comunque fornito i seguenti elementi che gli consentirebbero di ribadire la legittimità dei propri decreti n. 72 del 2018 e n. 87 del 2018; in via generale, peraltro, egli ha voluto precisare che non vi è stato un "taglio dei costi per servizi già erogati in regime di convenzione e di accreditamento fino al 31 dicembre 2017" come riferito nell’interrogazione in esame.
 
A suo dire, infatti, nel Programma Operativo 2016-2018 il valore programmatico dell’aggregato di spesa annua attesa per l’anno 2018 per l’acquisto di prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale da privato accreditato e di assistenza ospedaliera da privato accreditato, è pari, complessivamente, a 257.813 milioni di euro, comprensivo di APA e PAC: esso, dunque, è rimasto inalterato rispetto al 2017.
 
Il Commissario ha voluto poi evidenziare che nel programmare l’acquisto di prestazioni da privato accreditato per il corrente anno, si è deciso, sulla scorta delle segnalazioni dei Tavoli tecnici interministeriali, di trasferire la quota parte delle prestazioni ambulatoriali accorpate-APA e complesse-PAC, pari ad un valore di circa 16 milioni di euro, dal tetto dell’ospedalità privata al tetto della specialistica ambulatoriale, in quanto il valore economico di APA e PAC, così come le prestazioni semplici, seguono il flusso informativo dell’assistenza specialistica ambulatoriale (sistema tessera sanitaria e file C ) e non dell’assistenza ospedaliera (SDO).
 
Il Commissario ha precisato che, sulla base dei dati di produzione relativi agli anni 2016/2017, estratti dal Sistema Tessera Sanitaria, si è reso possibile passare a definire i limiti di spesa per l’acquisto di prestazioni, sfruttando al meglio le potenzialità erogative della rete pubblica, a parità di costi rispetto agli anni precedenti.
 
L’aumento del volume delle prestazioni nelle specialità connotate da tempi di attesa medio/lunghi, per il cui potenziamento sono state previste numerose assunzioni a tempo indeterminato, nonché il conferimento di incarichi provvisori a specialisti ambulatoriali, è un obiettivo strategico della Regione Calabria, e come tale è stato considerato tra gli obiettivi dei Direttori Generali delle Aziende regionali per il 2018, approvati dalla Regione Calabria.
 
Secondo il Commissario, dunque, una volta definite le tipologie di prestazioni di specialistica ambulatoriale, di diagnostica strumentale e di laboratorio da acquistare dai privati, sembra ragionevole il percorso che ha condotto alla definitiva elaborazione del decreto n. 72 del 2018, i cui limiti di spesa sono vincolati da rigide esigenze di contenimento e riduzione dei costi, derivanti dalla complessa situazione finanziaria che, da tempo, ha colpito la sanità regionale.
 
I risparmi derivanti dalla riduzione dell’acquisto di prestazioni inappropriate avrebbero consentito di poter aumentare il livello di finanziamento dell’assistenza ospedaliera, ai fini del recupero della mobilità passiva regionale per come definito nel decreto n. 87 del 2018: prestazioni in gran parte salva vita.
 
In conclusione della sua articolata informativa, il Commissario ha inteso effettuare alcune sintetiche precisazioni che - tenuto conto della puntualità del quesito - il Sottosegretario ritiene di dovere riportare.
 
A detta del Commissario non corrisponde a verità la riduzione dei finanziamenti ai privati: sono state spostate risorse da prestazioni di base a prestazioni di maggior complessità e - soprattutto – a prestazioni salva vita, privilegiando quelle a maggior rischio di mobilità passiva.
 
Il TAR, poi, non ha mai sospeso l’efficacia dei decreti n. 72 del 2018 e n. 87 del 2018, né tanto meno la normativa del decreto legislativo n. 502 del 1992, che prevede la revoca degli accreditamenti ai privati che non firmino i contratti.
Non possono essere pagate fatture senza un contratto firmato regolarmente, il quale costituisce titolo necessario a tal fine.
L’accordo intercorso con i Direttori Generali aziendali regionali è stato firmato anche dal Dirigente Generale del Dipartimento Tutela alla Salute: ciò dimostra la sostanziale condivisione del decreto n. 72 del 2018.
Non risponde a verità che siano state ridotte le prestazioni "pro capite".
I privati accreditati delle cliniche per acuti e post acuti i quali hanno beneficiato dello spostamento di risorse, si sono a loro volta costituiti contro i privati del settore ambulatoriale e dei laboratori.
Il settore pubblico ha risposto bene alla serrata, aumentando le proprie prestazioni per non creare disagi ai cittadini-utenti.
 
Da ultimo, il Commissario ha ricordato che gli stessi operatori privati dei settori "toccati" dal decreto n. 72 del 2018 "stanno andando a firmare i contratti." 
 
Il Sottosegretario conclude rinnovando al Senatore interrogante l’impegno più generale del Governo affinché le difficoltà e le mancanze emerse nello svolgimento dell’attività commissariale siano sottoposte ad ancora maggiore vigilanza da parte del Ministero, il quale non mancherà di proporre l’adozione di ogni iniziativa consentita dalla legge per fare in modo che il Piano di rientro possa essere realizzato con maggiore perizia e sollecitudine, a beneficio finale della salute dei cittadini calabresi.
 
Soggiunge che la gravità della situazione che si è avuto modo di registrare in altre sedi, non potrà escludere l’esercizio di tutte le prerogative assegnate al Governo, in merito alle quali, tenuto conto della estrema complessità del quadro normativo di riferimento, che ha visto la successione di stratificazioni legislative non del tutto coerenti tra loro, è stato richiesto un approfondimento giuridico agli Uffici del Ministero, peraltro già avviato, le cui conclusioni dovranno essere necessariamente condivise da parte degli Uffici del Ministero dell’economia e delle finanze.

01 agosto 2018
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