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Calabria. Deficit di oltre 160 mln annui, il Tavolo di verifica blocca il turn over fino al 2020. Aumentano le tasse. È di nuovo scontro tra Oliverio e Grillo

Il governatore torna a puntare il dito contro i commissari, contro l’attuale governo e, in particolare, i 5 Stelle: “Va svolgendo una vera e propria lotta di potere e mette in ginocchio la sanità calabrese”. Ma per il ministro la colpa è “in via esclusiva delle scelte del governo regionale che ha nominato i vertici delle aziende sanitarie. Al lavoro per superare il blocco delle assunzioni”. Intanto Sapia chiede l'immediata rimozione dei responsabili del Tavolo di verifica che “per 5 anni è rimasto a guardare”.

05 APR - “Il Governo boccia se stesso e mette in ginocchio la sanità calabrese. Dopo dieci lunghi anni di piani di rientro e di commissariamento la Calabria torna al punto di partenza. Il tavolo di verifica tenutosi oggi (ieri, ndr) al Ministero dell’Economia ha certificato per l’anno 2018 un debito superiore alle entrate proprie della Regione. Ciò produce un blocco del turnover per due anni e l'aumento al massimo delle aliquote regionali. Un vero e proprio disastro. I calabresi non possono pagare il fallimento delle gestioni commissariali”. A darne notizia è il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, da Facebook,

“È da oltre un decennio, infatti – attacca Oliverio -, che la Regione Calabria è stata espropriata dai suoi poteri. Le responsabilità sono di tutti i governi nazionali che in questo decennio si sono avvicendati. Del resto, in questi ultimi anni, è stato lo stesso tavolo interministeriale a certificare il fallimento dei commissari”
 
Il presidente torna, quindi, a puntare il dito contro l’attuale governo nazionale: “I calabresi si aspettavano una inversione di rotta, un cambiamento. Invece al peggio non c'è mai fine. La numerosa deputazione calabrese della Lega e dei 5 Stelle invece di misurarsi sulla effettiva capacità di governo dei problemi che impediscono l'affermazione del diritto alla salute dei cittadini, sembra esprimere la volontà di accaparrarsi solo posti di gestione e di potere. Manifestano i vizi della vecchia politica”.

Per Oliverio “è fondato il sospetto che le quotidiane e continue prese di posizioni dello stesso Ministro della Salute, Giulia Grillo, siano finalizzate a giustificare qualche decreto speciale, illegittimo ed incostituzionale, al solo scopo di accaparrarsi anche le gestioni. Soprattutto da parte del movimento 5 Stelle si va svolgendo una vera e propria lotta di potere. A conferma di tutto ciò basta leggere l'articolato del decreto annunciato dal Ministro della salute nei giorni scorsi. Altro che garantire i livelli essenziali di assistenza: il gioco è abbastanza scoperto”.

Il governatore annuncia, quindi, che chiederà un incontro urgente al commissario Saverio Cotticelli “per capire se anche egli intende prestarsi a questo gioco o invece, in coerenza con i valori e i principi che hanno onorato la sua opera di uomo delle istituzioni, se intende impegnarsi, con oggettiva responsabilità, per affrontare la reale emergenza che si va prefigurando nella sanità regionale”.

Il ministro della Salute, Giulia Grillo, non è rimasta in silenzio davanti alle parole del Governatore. “Si è riunito ieri presso il Ministero della Salute, il Tavolo interministeriale di verifica del piano di rientro dal disavanzo sanitario della Calabria dove è emerso che il deficit della regione Calabria supera i 160 milioni annui”, spiega il ministero in una nota. “In un mondo normale - commenta il ministro Grillo - quando spendi più degli altri dovresti poter offrire servizi migliori di come invece impietosamente le griglie Lea hanno certificato. La Calabria invece con il suo punteggio Lea di 136 è ancora ben lontana dal minimo livello accettabile che è di 160. Alla luce delle norme vigenti, ciò comporta il blocco del turnover del personale della sanità. Ma i calabresi non possono continuare a pagare per la dissennata politica sanitaria degli ultimi anni”, afferma il ministro.

Grillo rispedisce, quindi, le accuse al mittente. “Non posso più permettere – afferma - che, a causa dell’insana gestione delle Aziende del Servizio sanitario calabrese, dipendente in via esclusiva dalle scelte del governo regionale in carica che ha effettuato le nomine dei vertici sanitari in tutti questi anni, i cittadini subiscano ulteriori carenze di personale nelle strutture sanitarie pubbliche, oltre a un aumento delle tasse insieme a una significativa riduzione della spesa per le cure e pesanti disservizi, con grave, inaccettabile compromissione del diritto alla salute”.

“Pertanto – annuncia Grillo -, sono già al lavoro per individuare con i ministeri di competenza tutte le soluzioni possibili, con l'obiettivo di evitare che i calabresi, incolpevoli, debbano continuare a pagare i costi dell'irresponsabilità politica del governatore Mario Oliverio e del management sanitario che egli ha nominato quando erano in carica i commissari e poi finanche confermato negli ultimi mesi. Come ho annunciato, data l'insostenibile situazione di emergenza in cui versa la sanità calabrese, anche minata da infiltrazioni malavitose, il mio ministero ha già predisposto un apposito decreto, contenente misure per il pieno esercizio dei poteri sostitutivi al fine di tutelare i livelli essenziali di assistenza sanitaria, e presto il provvedimento passerà il vaglio del Consiglio dei ministri”.

“Sulla base dei fatti e degli atti inconfutabili, le giustificazioni e le accuse nei confronti di questa Amministrazione del presidente Oliverio - rimarca il ministro - risultano contrarie al vero, propagandistiche e addirittura lesive della comunità locale, che ha il diritto di sapere chi e perché ha affondato la sanità calabrese. In particolare, appaiono perfino surreali le sue recenti affermazioni, con cui egli ha negato, salvo poi ritrattare, la reale entità del disavanzo sanitario regionale, insieme proiettando nell'opinione pubblica una realtà completamente virtuale”.

“Continuare a illudere i calabresi - conclude Grillo - è una pratica riprovevole quanto inutile. Non consento che sulla pelle dei cittadini si faccia campagna elettorale e mi impegno in prima persona per rimuovere le cause e gli effetti di quella pessima amministrazione pubblica che alla Calabria ha sottratto il diritto alla salute, costringendo tanti malati e intere famiglie ai viaggi della speranza verso il Nord dell'Italia, con danno sociale e anche per le casse della Calabria stessa”.
 
Nel dibattito è intervenuto anche il deputato pentastellato  Francesco Sapia, della commissione Sanità. Anche lui punta il dito contro Oliverio. “Per colpa del governo regionale di Mario Oliverio, la sanità della Calabria avrà il blocco del turnover fino al dicembre 2020, al contrario della versione appena venduta all’opinione pubblica dallo stesso governatore, che ha preso in giro i cittadini”, afferma. “Infatti, da quanto appreso – prosegue – il Tavolo di verifica del piano di rientro ha oggi certificato la situazione spaventosa della sanità calabrese: disavanzo ufficiale salito a 160milioni annui, 60 milioni oltre il gettito e conseguente stop del turnover. In soldoni, grazie al disastro compiuto da Oliverio e dai direttori generali e commissari di sua nomina, gli ospedali calabresi saranno sempre più carenti di medici, infermieri e altro personale, con gravissime conseguenze per i pazienti e per i sanitari in servizio”.

“Inoltre, per imprese e cittadini calabresi – continua il deputato M5S – ci sarà un aumento dell’addizionale Irap e Irpef e le spese sanitarie saranno ridotte all’osso. Le responsabilità di questa ferita mortale inferta a malati e utenti sono di Oliverio, dei commissari scelti dall’esecutivo Pd-Ncd e dei burocrati ministeriali del Tavolo di verifica, che la collega Dalila Nesci in primo luogo e io poi avevamo informato di tutte le storture delle precedenti gestioni commissariali, della crescita esponenziale dei debiti, dei bilanci aziendali in rosso fisso, di irregolarità diffuse, di sprechi, mancanza di controlli, tracciabilità e altro ancora”.

“Per cinque anni – conclude Sapia – il Tavolo di verifica è stato a guardare e non è mai intervenuto, come invece doveva. Anzi, lo stesso Tavolo, dei cui responsabili chiedo l’immediata rimozione, col silenzio della complicità ha legittimato l’opera dei precedenti commissari governativi e di Oliverio, con il risultato che i calabresi dovranno pagare più tasse in cambio di una sanità senza strumenti e con il dramma dei viaggi della speranza”.

05 aprile 2019
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