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Tossicodipendenze. Sitd: “Nonostante i progressi, siamo ancora lontani dal controllo del fenomeno”

Tre giorni di lavoro a Catanzaro per il Congresso Nazionale della Società Italiana Tossicodipendenze che ha fatto il punto sul fenomeno delle dipendenze. “La sfida è in atto e richiede che i migliori cervelli debbano dedicarsi a questo segmento della medicina, che rappresenta una minaccia per i nostri giovani, e stando alle recenti rilevazioni epidemiologiche anche per i meno giovani, toccando fasce di età impensabili fino a qualche decennio addietro”.

28 OTT - Si è svolto dal 24 al 26 ottobre, nella cornice dell’Università Magna Graecia, il Congresso Nazionale della Società Italiana Tossicodipendenze (SITD), la più longeva Società scientifica Italiana del settore, presente da ben ventotto anni. “Il Magnifico Rettore, Prof. Giovambattista De Sarro, membro della Direzione Nazionale SITD, ha voluto a tutti i costi ospitare chi si occupa di Dipendenze in Italia e ciò a dimostrazione della reale sensibilità Accademica al problema delle Dipendenze”, sottolinea la Società in una nota che fa il punto sul congresso, nel corso del quale è stato anzitutto evidenziato come, “nonostante gli avanzamenti delle conoscenze e il perfezionamento degli approcci siamo ancora lontani dall’avere il fenomeno dell’Addiction sotto controllo”.

“Purtroppo - spiega la Sitd - dobbiamo costatare che, ancora oggi, ci sono molte zone d’ombra, e una patologia così difficile da trattare richiede sempre che l’aggiornamento continuo e costante sia il faro che guida i professionisti del settore a traslare i sistemi innovativi che arrivano dall’evidenza scientifica nella loro pratica clinica. Siamo consapevoli che l’Addiction è tuttora una disciplina giovane e molto c’è ancora da fare per riuscire a comprendere i meccanismi sottesi alla malattia. Pertanto, nel campo sanitario la sfida in atto, richiede che i migliori cervelli debbano dedicarsi a questo segmento della medicina, che rappresenta una minaccia per i nostri giovani, e stando alle recenti rilevazioni epidemiologiche anche per i meno giovani, toccando fasce di età impensabili fino a qualche decennio addietro. Inoltre, il massiccio e prepotente ingresso delle dipendenze comportamentali sta mettendo a dura prova sia i Servizi Pubblici delle Dipendenze che il cosiddetto “Privato Sociale”, abbandonati a loro stessi dalla politica. Mai come ora bisogna fare team, mettersi tutti insieme, e aprire una nuova fase che coinvolga tutti, per lavorare per un interesse comune speso a porre le basi per una nuova stagione”.

Per la Sitd è giunto il momento di chiamare tutti a raccolta e l’auspicio è che il congresso abbia stata l’occasione per inaugurare un nuovo corso. “Si sono confrontati medici, psicologi, biologi, sociologi, infermieri, assistenti sociali, educatori, pedagogisti e altre figure professionali sanitarie provenienti da tutta la penisola e oltre. Uno dei momenti più importanti della maratona dei tre giorni è stato la presentazione di lavori clinico-metodologici dei Servizi, delle ricerche precliniche Universitarie, il lavoro quotidiano del Privato Sociale e dei Servizi Integrati (Pubblico-Privato). Il convegno ha dimostrato che far dialogare gli attori della pratica clinica e della ricerca sia la strada giusta. Infatti, l’aggiornamento sistematico dei professionisti sanitari si può avere solo collegando la ricerca d’informazione al bisogno che emerge dalla pratica secondo l’intuizione chiave dell’evidence-based medicine”.

Al tempo stesso è emerso che sia fondamentale tenere sempre ben presente il richiamo all’appropriatezza, cioè la qualità di una procedura/intervento. “A tal proposito - spiega la Sitd - in particolar modo nel nostro settore, purtroppo, dobbiamo segnalare che la Sanità regionalizzata ha creato enormi differenze che sono state documentate a qualsiasi livello di aggregazione, nonostante esista una legge Nazionale che regola la disciplina (309/90). Riportare all’interno dei convegni tutte le novità e il lavoro clinico-metodologico che ogni giorno è praticato e la continua ricerca delle migliori prassi possibili è il punto di partenza e di arrivo per una sanità più giusta, più efficace e più efficiente”.

Al Congresso è arrivato anche il contributo della politica, con il senatore Giuseppe Lumia, che ha portato anche il saluto del Ministro della Salute, Roberto Speranza. E Lumia, si ricorda nella nota della Sitd, i Servizi delle Dipendenze li conosce bene: “La Legge 45, conosciuta ai più come Legge Lumia, nel 99 ha salvato i Servizi dall’estinzione per la mancanza di personale e per la prima volta il sistema dell’accreditamento Pubblico e Privato ha trovato la sua collocazione. Oggi, purtroppo siamo tornati al 99, con il personale significativamente ridotto in un momento particolare dove la richiesta è sempre maggiore e non si riesce a dare risposte adeguate. Dobbiamo rilevare che il Senatore Lumia è rimasto per tutti i tre giorni ed è stato un discente modello, seguendo i lavori in con un interesse encomiabile”.

Al convegno si è parlato anche della regolamentazione del mercato della cannabis, che “a prescindere dalle finalità d’impiego, medico, autoterapeutico o ricreazionale, dovrebbe anche tener conto delle ripercussioni, dirette o indirette, sul piano clinico”.

Si è fatto il punto sul trattamento al più importante problema di patologia correlat
a all’uso iniettivo di sostanze, e cioè l’epatite da virus C (HCV), con una disamina delle esperienze organizzative e cliniche e delle relative buone pratiche esportabili in altri contesti operativi alla luce delle nuove terapie che si sono rese disponibili.

Tra i temi affrontanti, anche quello del contrasto ai decessi per overdose da oppioidi (grave problema nel Nordamerica, a rischio di ritorno in Europa e in Italia), affrontando le proprietà cliniche degli spray nasali a base di naloxone cloridrato, antagonista nell’overdose da oppioidi, recentemente introdotti anche in Italia.

28 ottobre 2019
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