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Calabria. Altra fumata nera in Consiglio dei Ministri e scelta del commissario ad acta rinviata. Cronaca di una serata surreale

Alle 21:15 sembrava fatta, Narciso Mostarda era il nuovo commissario. Era arrivato anche il via libera dal presidente della Regione Nino Spirlì. Poi la brusca frenata per il veto del M5S che mandava in stallo la trattativa. A quel punto rientra in partita Luigi Varratta, ex prefetto di Reggio Calabria e capo del Personale al Viminale, spinto dal M5S. Ma anche su questo nome non si riesce a raggiungere un accordo. E dopo tre ore di confronto e due sospensioni, si chiude il CdM rinviando ancora una volta la scelta.

25 NOV - Il Consiglio dei Ministri convocato ieri sera per la nomina del nuovo commissario ad acta per la Regione Calabria si è concluso con l'ennesimo nulla di fatto. Ormai la vicenda ha assunto tratti tragicomici. Dopo le dimissioni di Saverio Cotticelli dello scorso 21 ottobre, quelle successive di Giuseppe Zuccatelli il 16 novembre, e la rinuncia alla nomina da parte di Antonio Gaudio del 17 novembre, da oltre un mese la Regione non riesce ad avere un nuovo commissario ad acta.
 
Ieri è andato in scena l'ultimo atto, con un nuovo Consiglio dei Ministri conclusosi con una 'fumata nera'. E pensare che alle 21:15 sembrava fatta: Narciso Mostarda era il nuovo commissario. La notizia era già stata battuta da alcune agenzie e ripresa da diversi giornali. Il Dg dell'Asl Roma 6, particolarmente apprezzato da PD, LeU e dal viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, sembrava avercela fatta dopo il via libera telefonico ricevuto dal premier Giuseppe Conte anche dal presidente della Regione Nino Spirlì.
 
A far saltare il banco è stato però il veto posto dal MoVimento 5 Stelle che vedeva in Mostarda una scelta politica inadatta a gestire la complicata situazione venutasi a creare in Calabria, anche a causa dell'emergenza Covid. Nel contempo, anche dalla Lega era arrivato il 'no' di Matteo Salvini che spiegava: "Con tutto il rispetto per un dirigente della sanità di Zingaretti, la Lega continua a ritenere che la scelta migliore sia quella di un manager o di un medico calabrese, che già conosce la realtà da risanare".
 
A quel punto, rientrava prepotentemente in partita Luigi Varratta, ex prefetto di Reggio Calabria e capo del Personale al Viminale, spinto dal M5S. Quello di Varratta poteva essere un profilo gradito anche alla Lega vista la recente collaborazione dell'ex prefetto con il leader del Carroccio Matteo Salvini al Viminale. Ma anche su questo nome non si riusciva a trovare la quadra, e dopo tre ore di confronto e due sospensioni, il Consiglio dei Ministri si dichiara concluso con l'ennesimo rinvio della nomina.
 
In attesa del prossimo capitolo di una vicenda che, se non fosse per i tratti tragici che si stanno vivendo in Calabria in queste lunghe settimane di 'sede vacante' commissariale, ha da tempo assunto i tratti di una farsa.
 
Giovanni Rodriquez

25 novembre 2020
© Riproduzione riservata

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