Campania. Ordini dei medici e odontoiatri provinciali in “Federazione”. Per incidere di più sulle politiche regionali
Il presidente di Napoli, Silvestro Scotti, ne sarà il portavoce. Tra gli obiettivi: riordino della rete ospedaliera, emergenza urgenza, sblocco del turn-over. "Si realizza un primo importante passo verso la partecipazione attiva delle istituzioni ordinistiche alla programmazione della politica sanitaria regionale"
24 GEN - Si è costituita la “Federazione degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri della regione Campania”. Su proposta unanime dei presidenti delle province campane il portavoce del neonato coordinamento è il presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli
Silvestro Scotti. “A poche settimane dalle elezioni che hanno portato al rinnovo di tutti i consigli direttivi della Campania – avverte Scoptti - si realizza così un primo importante passo verso la partecipazione attiva delle istituzioni ordinistiche alla programmazione della Politica sanitaria regionale”.
La Federazione nasce dopo il faccia a faccia nei giorni scorsi a Palazzo Santa Lucia, sede della Regione Campania, tra i presidenti degli Ordini dei medici della Campania e il presidente della Regione
Stefano Caldoro. Al lungo incontro hanno preso parte
Bruno Ravera (presidente dell’Ordine di Salerno),
Maria Erminia Bottiglieri (vertice dell’Ordine di Caserta),
Antonio Davanzo (a capo dei medici di Avellino),
Giovanni Ianniello (presidente dell’Ordine di Benevento) oltre ovviamente
Silvestro Scotti presidente dell’Ordine di Napoli.
Un cambiamento concreto. “Lontana dall’essere un atto meramente formale, la costituzione della Federazione avrà effetti tangibili sin dai primi mesi di vita – annuncia ancora Scotti - è stato infatti attivato un tavolo permanente al quale prenderanno parte, con scadenze già definite, rappresentanti delle istituzioni regionali e tutti i presidenti degli Ordini dei Medici coinvolti”.
Già definita anche la lista di priorità da affrontare che vanno dal riordino della rete ospedaliera, ai problemi dell’emergenza urgenza (in particolare la necessità di favorire lo sviluppo di modelli di integrazione tra ospedale e territorio), alle difficoltà causate dal blocco del turn-over. E ancora, la questione del riordino della rete territoriale dell’assistenza, la formazione medica e molto altro ancora.
"Si realizza oggi un passaggio cruciale affinché gli Ordini entrino a far parte in maniera fattiva del dibattito di programmazione della Politica sanitaria regionale – avverte
Maria Erminia Bottiglieri - analizzando i problemi e individuando soluzioni concrete che siano di vantaggio per i cittadini e per tutti i medici e gli operatori della Sanità”.
Sulla stessa linea
Bruno Ravera, che in particolare ha voluto sottolineare la propria “soddisfazione per la possibilità che a breve possano nascere iniziative di cooperazione progettuale tra Regione e Ordini nel campo della sicurezza agroalimentare, nell’interesse dei cittadini e di quanti operano in questo settore di vitale importanza per la nostra economia”.
Ettore Mautone
24 gennaio 2015
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