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Campania. Riforma sanitaria, il Consiglio regionale approva. Tra le novità: un ufficio ispettivo, l'abolizione dell’Arsan e nomine dei manager più snelle

Dopo il via libera della Commissione sanità lo scorso 2 dicembre, il disegno di legge del presidente De Luca ha incassato il via libera definitivo dell’assemblea. Da oggi ad assicurare l’efficienza dei servizi e della spesa nel settore sanitario e socio sanitario sarà l'Ufficio ispettivo, incaricato di svolgere verifiche e sopralluoghi.

10 DIC - Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Rosa D’Amelio, ha approvato con 26 voti favorevoli (16 contrari e 1 astenuto) il Disegno di legge “Misure per introdurre la cultura della responsabilità nell’organizzazione sanitaria nonché  migliorare i servizi ai cittadini” della Giunta regionale presieduta da Vincenzo De Luca. Ad annunciarlo è una nota del Consiglio che sottolinea tre “fondamentali” obiettivi del ddl, in particolare:

a) assicurare l’efficienza dei servizi e della spesa nel settore sanitario e socio sanitario mediante l’istituzione di un Ufficio Speciale Regionale denominato “Servizio Ispettivo Sanitario e Socio-sanitario” al quale affidare funzioni ispettive;

b) semplificare, nel rispetto della disciplina nazionale in materia e del principio di trasparenza e di massima partecipazione, le modalità di nomina dei Direttori Generali delle Asl e degli Enti del Servizio Sanitario Regionale;

 c) razionalizzare l’organizzazione dei supporti tecnico-informatici al SSR mediante soppressione dell’Arsan e riconduzione delle relative funzioni all’ordinaria articolazione amministrativa regionale, con conseguimento di risparmi di spesa. Il ddl istituisce l’Ufficio Speciale Servizio Ispettivo sanitario e socio-sanitario che esercita, in raccordo con le competenti strutture amministrative della Regione, attività ispettiva su atti e fatti di gestione in materia sanitaria e socio-sanitaria attraverso verifiche e sopralluoghi nei confronti delle Asl e delle Aziende ospedaliere, degli Istituti di ricerca e cura a carattere scientifico pubblici e privati, delle aziende universitarie ospedaliere, dell’Istituto zoo profilattico e degli enti pubblici e privati accreditati.

“L’Ufficio – spiega la nota - ha libero accesso agli atti e ai documenti della struttura da ispezionare e verifica il regolare funzionamento delle strutture pubbliche e private, gli ambienti ospedalieri, l’appropriatezza delle prestazioni, il controllo analitico delle cartelli cliniche, la verifica della permanenza dei requisiti per l’accreditamento istituzionale e di accordi contrattuali.  Entro il 30 marzo di ogni anno, è prevista l’adozione del Piano annuale dell’Attività ispettiva e socio- sanitaria che individua le aree prioritarie di intervento. Il ddl modifica le norme in materia di nomina dei Direttori generali delle Asl e degli Enti del SSR, semplificando le modalità di selezione dei dirigenti delle strutture sanitarie locali e introducendo criteri di selezione basati sul merito, sulla capacità professionale e sulla massima trasparenza. Esso ridefinisce gli organi delle Aziende Sanitarie Locali e delle Aziende Ospedaliere: il direttore generale,  il collegio sindacale; il collegio di direzione e prevede la soppressione dell’Agenzia Regionale Sanitaria (Arsan) le cui funzioni sono svolte dalle competenti strutture amministrative della Regione”.

Soddisfazione per l’esito della seduta è stata espressa dal Presidente della V Commissione Raffaele Topo (Pd), che ha introdotto il ddl all’esame dell’Aula: “E’ il primo intervento dell'esecutivo in materia di sanità che ha un triplice obiettivo, quello di introdurre un ufficio ispettivo in grado di controllare spese e produttività delle aziende sanitarie; quello di semplificare le modalità di nomina dei Direttori Generali delle ASL e degli Enti del Servizio sanitario regionale per non rischiare di attendere mesi per una nomina; ed infine quello di razionalizzare gli strumenti di supporto al Servizio sanitario regionale mediante la soppressione dell’ARSAN riconducendo le funzioni in capo alla Giunta regionale. È stata inoltre disposta una delega alla Giunta per il riordino funzionale della So.re.sa. Al fine di riuscire a raggiungere più alti standard qualitativi e quantitativi di produzione delle strutture pubbliche – ha spiegato ancora Topo - l’obiettivo dell’amministrazione è quello di superare l’attuale blocco delle attività che si verifica in un determinato periodo dell’anno. Si imprime una svolta all’organizzazione aziendale in termini di personale necessario per ogni struttura sanitaria e servizio erogato”.

Per Topo “è tempo di superare i commissariamenti e riappropriarsi della piena funzione normativa. Con questo primo intervento in materia sanitaria il consiglio ha intenzione di cambiare passo e intervenire concretamente nella riforma del sistema sanitario regionale”.

Proseguendo i lavori, il Consiglio ha poi approvato la Costituzione di Commissione d’Inchiesta sulle Società partecipate, Consorzi ed Enti strumentali dipendenti dalla Regione. “La proposta è dettata dall’esigenza di dare attuazione alle misure di spending review con particolare riferimento alla riduzione dei costi e alla ottimizzazione della gestione delle società partecipate, dei Consorzi e degli enti strumentali dipendenti dalla Regione” – ha sottolineato il consigliere Luciano Passariello (FDI). Il consigliere Gennaro Saiello (M5S) ha sottolineato che “si tratta di un doppione della Commissione Trasparenza che avrà un costo di trecentomila euro per sei mesi che andranno a gravare i cittadini della Campania alle prese con problemi di povertà e di disoccupazione. Noi del M5S siamo assolutamente contrari e ci opporremo sempre e con tutte le nostre forze ai costi che certa politica impone ai cittadini”. Sul tema è intervenuto anche il consigliere Francesco Picarone (Pd) per sottolineare l’importanza di costituire una Commissione di inchiesta su un tema fondamentale sul quale la Giunta ha posto in essere una profonda azione di razionalizzazione e di riduzione dei costi che costituisce il presupposto per il rilancio dell’efficacia delle società partecipate regionali.

10 dicembre 2015
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