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Campania. Sicurezza in ospedale, dall’azienda dei Colli (Napoli) arriva il metodo Ocg

Un Gps per guidare il viaggio in corsia e sala operatoria di medici e chirurghi. Un computer di bordo in grado di parametrare tutti gli aspetti operativi e comunicativi di un intervento chirurgico è stato sperimentato con successo in Campania all’ospedale dei Colli e implementato in 21 centri clinici in Italia. L’idea di partenza è del cardiochirurgo napoletano Giuseppe Cafarella.

22 GEN - Assimilare la gestione dei singoli processi sanitari multidisciplinari e multitasking a quella di un viaggio e utilizzare nelle pratiche assistenziali gli strumenti che oggi rendono più facilmente ed automaticamente gestibili, quindi sereni e sicuri, i viaggi. Ovvero fornire a tutti gli operatori sanitari un computer di bordo, un Gps, un compagno di viaggio virtuoso, virtuale e clonabile all’infinito, in grado di accompagnare gli operatori su percorsi tracciati non da un satellite, ma da una accorta regia multidisciplinare per ridurre gli errori in corsia e garantire migliori risultati in campo medico e chirurgico.
 
E’ questa l’idea di partenza di Giuseppe Cafarella, cardiochirurgo dell’AO dei Colli di Napoli, nel 2012, al termine del suo percorso formativo in un Master di II livello in Clinical risk management, spinto dal desiderio di vedere i processi di cura automaticamente uniformati a standard di sicurezza, qualità e sostenibilità, ha un’intuizione che sposa le nuove tecnologie al miglioramento degli standard di sicurezza in corsia.
 
Cafarella realizza quindi una metodologia in grado di tracciare preventivamente i percorsi sicuri, fornendo informazioni su come percorrerli automaticamente nel modo migliore e come superare i deficit di comunicazione, attenzione, memoria e formativi-informativi. La digitalizzazione e l’intelligenza artificiale consentono poi di monitorare l’intero processo e di migliorare automaticamente le prestazioni. Nasce così, nel maggio 2012, con il supporto tecnico dell’Ingegnere Giaconia anch’egli professionalmente impegnato negli ospedali dell’Azienda dei Colli, nonchè esperto informatico, la versione prototipale di Online guided checklist (OGC) e quindi il progetto, che ne porta il nome, che può rappresentare una vera rivoluzione nel campo dell’ assistenza sanitaria.
 
“Il metodo Ogc – spiega Bruno Zamparelli, direttore ospedaliero e responsabile della commissione Hta della Regikone Campania - è applicabile a qualsiasi percorso assistenziale complesso e multidisciplinare è stato testato inizialmente sul percorso perioperatorio, che va dalla presa in carico funzionale del paziente, alla sua dimissione dalla Sala operatoria. Tale modello è stato elaborato sugli standard validati dalla letteratura internazionale, relativi sia alla componente clinica che gestionale della governance e sia sull’applicazione delle technical e non technical skills”. L’applicazione del metodo Ogc al percorso perioperatorio nasce innanzitutto per volontà di Cafarella, chirurgo pratico prima che ricercatore, di voler implementare, ed allo stesso tempo misurare, l’adozione e la fruibilità del “manuale per la sicurezza in Sala operatoria: raccomandazioni e Checklist” attraverso uno studio nazionale multicentrico osservazionale dal titolo “Pianificare, umanizzare, misurare: una smart clinical Pathway per una Sanità giusta. Online guided Checklist (Ogc)”.
 
Lo studio nel 2013 riceve il giudizio di finanziabilità, nell’ambito dei progetti Ccm 2013, da parte del Ministero della Salute; nel 2014, nonostante l’esaurimento dei fondi, viene comunque attivato dall’AO dei Colli di Napoli con la partecipazione di 21 centri distribuiti su tutto il territorio nazionale e nel 2015 ottiene il premio” Miglior progetto sanitario toscano 2015”, da una giuria internazionale, nell’ambito del Safety and Quality Day.
 
“Online Guided Checklist si configura dunque – conclude Zamparelli - come una sintesi metodologica e operativa capace di avviare a catena l’innovazione in diversi settori strategici sanitari, da quello formativo-informativo a quello sociale, di risk management, economico, assicurativo, giuridico, nonché politico-istituzionale. La metodologia proposta appare quindi sicuramente innovativa e ricca di molteplici applicazioni; le soluzioni attualmente in uso per la minimizzazione degli errori in campo medico sono infatti rappresentate dalle cosiddette raccomandazioni, linee guida, procedure e flussi informativi provenienti dalla letteratura internazionale, oltre che dall’utilizzo di uno strumento cognitivo quale le checklist, per facilitarne l’applicazione. Purtroppo però entrambe le soluzioni, nonostante la documentata efficacia, mostrano criticità. Le checklist infatti, in mancanza della cultura della sicurezza, spesso non vengono usate o usate in maniera inappropriata, mentre l’attuale ecosistema informativo è di tipo orizzontale ed allo stato non è possibile verificare il livello di acquisizione ed adesione alle informazioni, se non valutando gli indicatori di esito e quindi in modalità reattiva”.
 
Il metodo Ocg può essere applicato a qualiunque percorso diagnostico assistenziale ed è pronto per essere sperimentato in tutti i campi dell’assistenza sanitaria dove potrebbe rappresentare una vera rivoluzione. Intanto un team di esperti della Società Italiana di Health Horizon Scanning presieduta da Giorgio Liguori, ordinario di Igiene dell’ Università Parthenope di Napoli, sta iniziando una serie di valutazioni Hta del modello Ogc al fine di definirne e valutarne i vari aspetti valutando in particolare, ma non solo, i notevoli benefici economici che possono derivare dal suo utilizzo in ragione di una consistente riduzione dell’errore medico e di un più generale miglioramento della qualità delle cure. 
 
Ettore Mautone

22 gennaio 2016
© Riproduzione riservata

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