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Alzheimer. Al via in Campania il primo corso riconosciuto per care giver

Il percorso formativo, promosso dall’Aima Campania (Associazione italiana malati di Alzheimer) e della durata di 600 ore, è il primo che rilascia un attestato regionale riconosciuto su tutto il territorio nazionale. Prossimo obiettivo dell’Aima è di “estendere tali profili professionali anche nelle piante organiche di Rsa e Cda”.

03 MAG - E’ iniziata stamani a Teverola in provincia di Caserta la prima sessione del corso di formazione per Caregiver Alzheimer promosso dall’Aima Campania (Associazione italiana malati di Alzheimer). “Il Corso – spiega in una nota Caterina Musella, presidente di Aima Campania – in base al decreto Dirigenziale n. 216 del 22/03/2011 del Settore Fomazione Regione Campania è il primo corso in Italia per la formazione di un operatore dedicato nel sostegno alla gestione di cura della Malattia d’Alzheimer e Demenze correlate con rilascio di un attestato regionale riconosciuto su tutto il territorio nazionale”.

Caregiver Alzheimer, spiega l’associazione, è un operatore che possiede una preparazione multidisciplinare tra il sapere scientifico e quello umanistico. È in grado di gestire, in maniera specifica, le varie problematiche correlate alla malattia d’Alzheimer, a livello domiciliare o presso strutture residenziali o semiresidenziali, finalizzate al prendersi cura del paziente affetto da Alzheimer basata sull’approccio biopsicosociale alla base del modello Aima.

Le famiglie dei pazienti e gli enti interessati potranno rivolgersi all’Aima per conoscere i nuovi operatori in possesso di competenze professionali ed umanistiche specifiche.

“L’associazione campana – prosegue Musella - ha promosso fin dalla sua nascita un modello assistenziale innovativo che mira a rispondere in maniera globale alle esigenze delle persone con demenza e della loro famiglie e in particolare dei caregiver (parenti o amici che diventano col tempo ‘badanti’ senza remunerazione) al fine di contribuire al miglioramento della loro qualità della vita attraverso vari servizi dedicati con operatori esperti e qualificati”.

Il percorso formativo di 600 ore fornisce una preparazione “multidisciplinare che rende inscindibile il sapere scientifico da quello umanistico. Il Care giver – spiega infatti l’associazione - è in grado di gestire in maniera specifica le varie problematiche correlate alla malattia cronica ed è il punto di riferimento principale tra il paziente e la famiglia, tra l’associazione e la famiglia, tra l’associazione, la famiglia e i servizi presenti sul territorio. Svolge attività finalizzate a prendersi cura della persona durante i vari stadi della malattia al fine di ritardare quanto più a lungo possibile l’ evoluzione della stessa, restituendogli la dignità di una persona e dando sostegno alla famiglia. Le figure dedicate possono essere impiegate per l’assistenza domiciliare e servizi alla persona in generale e presso alcune strutture residenziali e semiresidenziali quali centri polifunzionali, comunità alloggio, casa albergo”.

Il prossimo obiettivo dell’Aima è quello di “estendere tali profili professionali anche nelle piante organiche di Rsa e Cda per non precludere una serie di opportunità sia agli operatori che ai pazienti e ai loro familiari”.

Secondo i dati presentati dall’Aima, in Campania si stima che i casi di Alzheimer siano tra i 60mila e gli 80mila (a fronte dei 900mila casi che si registrano in tutta Italia), con almeno 200mila familiari coinvolti nell’assistenza diretta, “le seconde vittime di questa malattia lasciati quasi sempre soli nella gestione di una malattia per loro totalmente sconosciuta e spaventosa”. I costi per l’assistenza delle persone affette da Alzheimer sono individuabili tra diretti (le spese sostenute sono mediamente quantificati in 60mila euro all’anno, solo per il 28,6% a carico del servizio sanitario nazionale), indiretti (come ad esempio la perdita del lavoro) e “intangibili in termini di sofferenza personale fisica e psicologica”.

03 maggio 2016
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