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Ultimo miglio per l’ospedale del Mare. Il 14 dicembre i servizi diagnostici e la dialisi, a febbraio 2017 il pronto soccorso

Nell’idea del presidente De Luca l’ospedale del Mare deve “diventare la punta di diamante della Sanità campana capace di diventare un punto di riferimento internazionale e capace di invertire la rotta della migrazione sanitaria verso le altre regioni”. Resta da sciogliere il nodo del personale.

04 OTT - Ultimo miglio per l’apertura dell’ospedale del Mare: dopo l’inaugurazione degli ambulatori a maggio del 2005 dal precedente inquilino di Palazzo Santa Lucia Stefano Caldoro, il collaudo statico dell’intero complesso ospedaliero si è concluso con il deposito al Genio Civile il 22 marzo, il 30 aprile scorso l’intero ospedale è stato accatastato mentre l’11 maggio è stato firmato il certificato formale di ultimazione dei lavori. Per la parte impiantistica e tecnologica il collaudo si è concluso a giugno. Il 30 maggio è invece partita la richiesta agli uffici comunali dell’agibilità del complesso mentre a metà del giugno scorso è arrivato il primo certificato di prevenzione incendi. Da questa data in poi si è proceduto alle richieste, al Comune e alla Asl, dell’autorizzazione all’esercizio delle attività sanitarie.

Il via libera alle autorizzazioni sanitarie e la conclusione della gara Soresa per la manutenzione degli impianti per 20 milioni di euro (il Tar ha sciolto gli ultimi nodi) fa ora da sponda all’annuncio del presidente Vincenzo De Luca.

In agenda ci sono due date: il 14 dicembre di quest’anno e febbraio del 2017. Entrambe indicate dal governatore della Campania per fissare rispettivamente l’apertura dei primi servizi dove sono stati selezionati per concorso i responsabili medici (Radiologia, Radioterapia, Nefrodialisi e Medicina Nucleare, Direzione sanitaria) e per l’inaugurazione del pronto soccorso dell’ospedale che occuperà 278 posti letto dei 448 previsti (circa il 65% della struttura) con l’arrivo anche della Cardiochirurgia, Riabilitazione e Unità spinale e Terapia intensiva.

Intanto l’11 novembre l’opera sarà collaudata nella totalità e nel mese successivo avverrà la consegna quando il commissario ad acta dell’ospedale, Ciro Verdoliva, (attuale manager del Cardarelli) cederà definitivamente il testimone al direttore della Asl Napoli 1 Elia Abbondante, Asl di cui l’ospedale sarà un presidio per almeno tre anni sulla strada che conduce alla conquista dei “gradi” di azienda ospedaliera autonoma di alta specializzazione.

Nell’idea di De Luca l’ospedale del Mare deve “diventare la punta di diamante della Sanità campana capace di diventare un punto di riferimento internazionale e capace di invertire la rotta della migrazione sanitaria verso le altre regioni”.

Verdoliva dovrà ancora occuparsi ancora della realizzazione delle stazioni della Circumvesuviana sulla tratta Napoli-Ottaviano-Sarno tra le stazioni di Vesuvio-De Meis e Cercola al servizio del complesso ospedaliero. Ci sarà anche una stazione della Metro da realizzare tra l’area del parcheggio e l’eliporto

Il nodo da sciogliere resta quello del personale. Delle 1400 unità necessarie la Asl Napoli 1 trasferirà 43 camici bianchi per avviso pubblico di mobilità (in fase di conclusione) reclutati nei quattro servizi che saranno attivati a dicembre mentre per mobilità interregionale arriverà un’altra quota di infermieri e personale tecnico. Per la sola Radioterapia serviranno 16 tecnici e 3 fisici.  

“Dal mio insediamento il 26 luglio – avverte il manager della Asl Abbondante - al 9 agosto in 15 giorni ho realizzato l’organigramma dell’ospedale, 160 unità che traslocheranno insieme ad alcuni servizi degli ospedali del centro storico altri 657 saranno reclutati con avvisi pubblici di mobilità nazionale ma terminata questa fase sarà necessario fare anche i concorsi. Molti gli infermieri che hanno risposto, più tiepida quella di medici, anestesisti e radiologi di cui c’è grave carenza, per cui sarà necessario fare i concorsi. Il totale i dirigenti medici da assumere saranno 220 il resto sarà arruolato tra farmacisti, biologi, infermieri e altre categorie professionali. Per ultimo saranno attribuiti i posti nelle specialistiche”.       

Nella nuova configurazione dell’ospedale, disegnata dal commissario Polimeni nell’ambito del Piano ospedaliero è prevista la presenza la Cardiochirurgia ma non l’area materno-infantile (attribuita invece al Loreto Mare e a Villa Betania). La previsione che Loreto mare, Ascalesi e Incurabili, con il relativo personale, non confluiscano più nell’Ospedale del mare e il fatto che il San Gennaro, comunque destinato alla riconversione, abbia attualmente attivi in corsia solo 300 camici bianchi (110 infermieri, 79 medici e 26 Oss, di elevata età media e con numerosi esoneri dalle attività di pronto soccorso), pone l’evidente difficoltà di ricollocare il personale della Asl nel presidio di Napoli est. Allo stato attuale la Asl Napoli 1 può contare sullo sblocco del turn-over di 80 unità autorizzate nel 2015 cui si aggiungono altre 229 assunzioni nel 2016 e ulteriori 348 figure ancora da reclutare.

Il decollo dell’ospedale del Mare è un grande trasloco che coinvolge anche gli altri 8 presidi dell’area metropolitana. Ai trasferimenti e alle attivazioni di unità operative e servizi nel nuovo ospedale di Napoli Est dovrà corrispondere la riorganizzazione degli altri 8. Reparti che vanno via, altri da delocalizzare, personale e posti letto da ridistribuire, presidi da potenziare, ospedali da riconvertire, tecnologie da montare. Tutto nero su bianco nell’atto aziendale stilato dal manager Elia Abbondante che il 26 settembre ha inviato in Regione la nuova mappa stilata avendo come faro il Piano ospedaliero.

Partiamo da San Gennaro e Ascalesi: entro il 15 ottobre sarà completato il trasferimento dell’oncoematologia dal presidio della Sanità a quello di Forcella avviando così la conversione del primo in centro di riabilitazione e ospedale di comunità e dell’altro in polo oncologico. Al San Gennaro troveranno posto una Uccp gestita da medici di famiglia, specialisti e pediatri, un  Psaut punto di primo intervento del 118, una guardia h-24 e un’autoambulanza . E poi un Poliambulatorio specialistico e un ambulatorio infermieristico, riabilitazione, il Day-service, Chirurgia ambulatoriale, Laboratorio analisi e Radiologia. L’Ortopedia sarà smembrata: in parte andrà all’ospedale del Mare, in parte a sostegno di San Paolo e Pellegrini (dove ci sono strutture complesse) e al San Giovanni Bosco (struttura semplice).

Passiamo al Loreto Mare: è destinato a diventare polo Materno infantile. A febbraio dal presidio di via Vespucci partiranno verso Napoli est la Cardiologia, l’Utic e l’Emodinamica liberando gli spazi destinati ai 16 posti letto di Pediatria dell’Annunziata più altri 30 di Ostetricia e ginecologia. Lasciano il Loreto anche Neuroradiologia, Neurochirurgia e Neurologia per fare posto a una Tin (intensiva neonatale) e alla Neonatologia. Stesso destino per l’Oculistica del Pellegrini e Otorino del San Giovanni Bosco.  In totale i trasferimenti in uscita contano 160 unità mentre non è ancora chiaro quante siano le figure necessarie a completare tutte le caselle vuote tra cui la pediatria che a fine agosto ha già visto partire tre medici dell’Annunziata verso il Santobono. “Faremo una ricognizione finale – assicura il manager Abbondante – eliminando duplicazioni e carenze”. Intanto si lavora alla riorganizzazione dei pronto soccorso.

“Al San Giovanni Bosco in parte è già attivo il nuovo reparto, manca solo il triage. Al Pellegrini mancano le ultime forniture. Tra circa un mese saremo pronti”.  C’è infine il capitolo tecnologie: in arrivo 3 Tac destinate al San Paolo, Pellegrini e Barra (qui già funzionante). Appaltata anche una Tac al Loreto Mare. In pista poi  3 nuove Risonanze destinate all’Ascalesi, San Paolo e San Giovanni Bosco. Una quarta, all’ambulatorio del Corso Vittorio Emanuele, è in fase di allestimento e affiancheranno la ricca dotazione dell’ospedale del Mare. A regime l’Asl avrà un Dea (Dipartimento emergenza) di II livello all’ospedale del Mare, un Dea di I livello a San Paolo e San Giovanni Bosco (cui sono annessi Ascalesi e presidio di Barra).

Ci sono poi il Loreto Mare (a vocazione materno infantile) con annesso ospedale di Capri e il Pellegrini con annesso Incurabili. Infine l’Annunziata: nei prossimi giorni sarà delineata con precisione la nuova mission. Ci sarà un poliambulatorio polifunzionale, una Uccp e Aft pediatrica e la guardia notturna. Il nodo sono i fondi per l’edilizia: in cassa la Napoli 1 ha solo 16 milioni vincolati per San Gennaro, Ascalesi e Loreto mare. Qualche spicciolo anche per il Pellegrini. Nulla per l’Annunziata.

Ettore Mautone 

04 ottobre 2016
© Riproduzione riservata

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