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Lo Smi contro la sperimentazione delle AFT: “È partita senza la guardia medica”

Secondo il sindacato la sperimentazione avviata riguarda i soli medici di assistenza primaria e per "la sua parzialità è del tutto inaccettabile". Grave che "ancora una volta si lascia volutamente fuori dalla simulata sperimentazione la Continuità Assistenziale per volere del sindacato Fimmg". Al lavoro gli ufficili legali del sindacato  per possibili risvolti giudiziari della sperimentazione.

28 DIC - "In Regione Campania - scrive il Sindacato dei Medici Italiani (Smi) in una nota -,  parte la sperimentazione delle AFT nonostante la motivata opposizione dello Smi nel comitato paritetico ex art.24". Per questo, annuncia lo Smi, sono già "al lavoro i nostri uffici legali per possibili risvolti giudiziari della sperimentazione".
 
Il motivo, secondo lo Smi, è che essa "riguarda  i soli medici di assistenza primaria, risultando essere, proprio per la sua parzialità, del tutto inaccettabile. Ancora una volta con aleatorie giustificazioni si lascia volutamente fuori dalla simulata sperimentazione la Continuità Assistenziale per volere del sindacato Fimmg".

"Inoltre - proseguono dallo Smi nella nota -, si fa presente che l’utilizzo di somme prospettate dalla regione Campania, parametrate alla disponibilità del fondo ex art. 59 lettera B relativo all’anno 2015, e pertanto non appartenenti alla disponibilità economica della parte pubblica ma di proprietà di tutti i medici della medicina generale in quanto legati a quote loro già destinate, generano un pericoloso quanto improprio utilizzo del fondo specifico".

"La legittimità di tale uso nelle forme individuate - scrivono ancora i camici bianchi - ci appare quanto mai rischiosa, avvenendo la sperimentazione sui generis solo in alcuni specifici distretti e, quindi, avvantaggiando con il fondo solo alcuni colleghi e sottraendo - di conseguenza - tali quote dalla comune proprietà, potrebbe certamente generare naturali giuste rivendicazioni da parte di coloro che hanno contribuito alla costituzione del fondo non  beneficiandone".

"Ricordiamo poi - scrivono ancora dal sindacato -, ove mai si fosse dimenticato, che nell'ambito della convenzione è assolutamente legittimo, trattandosi di rapporto libero professionale, la regolamentazione autonoma degli orari di studio, garantendone la disponibilità in base alle scelte e questo per tutti i medici di A.P. a prescindere dall'essere operanti da soli o in gruppo".

"Rimaniamo contrari a tali forme di inadeguata ed improvvisata sperimentazione - ha dichiarato il Segretario Regionale Smi Antonio Pacelli - in quanto la stessa non aggiunge nulla di nuovo a quanto già presente sul territorio e invitiamo le altre OO.SS  a riflettere per non creare pericolosi precedenti che giustifichino altre fantasiose inventive della parte pubblica"”.

"Aggiungiamo ancora - concludono dallo Smi -, per assoluta correttezza, che il verbale finale sarà oggetto di attenta verifica e se si individuassero elementi di criticità, sarà inviato all’ autorità giudiziaria sotto forma di esposto per l’accertamento dell’eventuale presenza di illeciti contestabili in sede penale, civile e contabile. Pertanto, in ragione delle suesposte ed oggettive motivazioni lo Smi ha formalmente richiesto l’immediato ritiro del documento inviato dalla parte pubblica in quanto parziale, incongruo ed irrispettoso delle vigenti normative e quindi non presentante alcun elemento di condivisione".
 
Lorenzo Proia

28 dicembre 2016
© Riproduzione riservata

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