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Dieta mediterranea contro l’obesità infantile. In pista un progetto dei pediatri. Riflettori anche sul linfedema negli adulti

La Campania, culla della Dieta Mediterranea, è maglia nera in Italia per l'obesità infantile: qui un bambino su 2 ha problemi con la bilancia, il 28 per cento dei ragazzi campani tra gli 8 e i 9 anni è in sovrappeso, il 13,7 è obeso e il 5,5 per cento deve fare i conti con un'obesità severa per un totale complessivo del 47,8 per cento.

19 GEN - Quando si parla di obesità infantile, d’incidenza del diabete giovanile, del record di casi (quasi un’epidemia), dell’una e dell’altro che si registrano in Campania, si pensa sempre a uno dei tanti record negativi che caratterizzano l’epidemiologia campana e all’ineluttabilità di un dato che rimanda ai pochi interventi sanitari, alle cure insufficienti e alle reti cliniche da potenziare e riqualificare.
 
Quasi mai, invece, si ragiona in termini di prevenzione e di educazione ai corretti stili di vita su cui investire. È possibile prevenire l'obesità infantile? Con quali strumenti conciliare educazione alimentare e prevenzione? Quali alimenti sono da preferire? Carne o pesce? Uova e legumi: quando vanno aggiunti?
 
Un aiuto per dare risposte a questi dilemmi proviene dai pediatri di famiglia della Provincia di Napoli che hanno costituito un Gruppo di lavoro denominato “Dieta Mediterranea in pediatria” che si propone di promuovere uno stile alimentare corretto agendo sulle abitudini alimentari della madre già durante l’allattamento, proseguendo poi sul bambino fin dalle prime fasi dello svezzamento.
 
“Un progetto che parte dalle zone a maggiore incidenza di malattia – avverte Fulvio Turrà, presidente regionale della Federazione dei pediatri – ma che intendiamo estendere a tutta la popolazione pediatrica regionale”.
 
E il ruolo della Dieta Mediterranea nello svezzamento è stato al centro di un dibattito pubblico (il terzo di nove appuntamenti della V edizione di Mondo Donna promosso a Napoli dalla Clinica Mediterranea).
 
Sono intervenuti Salvatore Auricchio, ordinario di Pediatria dell'Università Federico II di Napoli, la pediatra Raffaella De Franchis e Francesca Romano Marta, di Save the Children Italia.
 
Nell’occasione sono state ascoltate anche le testimonianze di due mamme Iolanda Gallotti ed Enza Terracciano. Il punto di partenza del dibattito è stato che il sovrappeso e l’obesità sono tra i principali fattori di rischio per le patologie non trasmissibili e condizionando la salute di vasti strati della popolazione con un notevole impatto sui sistemi sanitari nazionali. Richiedono dunque un approccio integrato che faccia leva su presidi di prevenzione che coinvolgano pediatri, medici di famiglia e strutture territoriali delle Asl.
 
Spot anticalorie, premio alle scuole
Intanto stamani, nella sede dell’Aula del Consiglio regionale, la Presidente, Rosa D’Amelio, ha premiato gli spot, realizzati dagli studenti dei licei artistici della Campania, per la dieta mediterranea e contro l’obesità infantile, nell’ambito del progetto dell’assemblea legislativa regionale “Cresci sano in Campania” e in attuazione del Protocollo di intesa siglato con la Direzione scolastica regionale della Campania. Gli spot vincitori del concorso sono, primo classificato, quello realizzato dalla classe IV A del liceo artistico statale "Giorgio De Chirico" di Torre Annunziata; seconda classificata, la IV G del liceo artistico liceo "Sabatini Menna" di Salerno; al terzo posto le classi III B, III C, IV B e V b dell’I.I.S.”Virgilio” di Benevento.  Menzioni speciali per gli spot realizzati dagli studenti delle scuole I.I.S. di “Grottaminarda”, liceo statale “Don Gnocchi” di Maddaloni e I.I.S. “Mattei” di Caserta.
 
Obesità e linfedema
Una delle conseguenze dirette dell’alta incidenza di obesità in Campania è il linfedema:  la Campania è tra le regioni più colpite da questa malattia poco nota ma molto invalidante. Stando ai dati dell’Oms, ogni anno in Italia si registrano 40mila nuovi casi e la Campania è fanalino di coda. Secondo le stime più recenti, sono 200mila in tutto il paese le persone colpite da linfedema primario (quindi ereditario e localizzato agli arti inferiori), 150mila quelle colpite da linfedema secondario (arti superiori) legato spesso a trattamento chirurgico o radioterapico a seguito di un tumore. I dati sono tuttavia approssimativi perché, anche a causa della mancanza di un registro ad hoc non si riesce ad avere un monitoraggio preciso. 
 
Ad accendere i riflettori è Lanfranco Scaramuzzino, chirurgo vascolare che promuove un appuntamento scientifico sul tema nell’aula “Giuseppe Negro” della Federico II.
“Il linfedema – spiega -  è una malattia cronica, progressiva e molto invalidante. La sua evoluzione attraversa quattro stadi, tutti caratterizzati dal rallentamento della circolazione linfatica, con un aumento del volume e del peso dell’arto o del segmento corporeo colpito. Ovviamente questo comporta anche gravi problemi psicologici e compromette notevolmente la qualità di vita del paziente”.
 
Al disagio si aggiunge il dramma, perché “in Campania, e nel resto d’Italia, manca un’assistenza omogenea e adeguata. I pazienti finiscono spesso nelle mani di personale, anche non sanitario, scarsamente formato”.
 
Una delle cause del linfedema, come detto, è l’obesità. “In questi casi – spiega la nutrizionista Adriana Carotenuto - l’alimentazione dev’essere ipocalorica. Meglio aumentare il contenuto di fibre nella dieta, di legumi, frutta fresca, cereali integrali e frutti di bosco. Bisogna bere 2 litri di acqua al giorno e ridurre drasticamente il sale. In alcuni casi è consigliabile l’utilizzo di integratori flebotonici, drenanti e basificanti”.
 
Il primo premio alla scuola di Torre Annunziata è stato offerto dalla società cooperativa Alma Seges e consiste in una visita guidata per 50 persone presso il Museo della Dieta Mediterranea di Pioppi, con una degustazione dei prodotti tipici del Cilento e una visita guidata al Frantoio Nuovo Cilento; il secondo premio offerto da  Medical Care consiste in una visita guidata in una fattoria didattica; il terzo premio consiste nello zainetto del Consiglio contenente “Fatti di Camorra”, tratto dagli scritti giornalistici di Giancarlo Siani, al quale è intitolata l’Aula del Consiglio regionale. 
 
Ettore Mautone

19 gennaio 2017
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