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Tetti di spesa dei privati: il Tar dà ragione a Polimeni. In attesa del nuovo commissario al palo i contratti 2017 con le Asl  

I giudici amministrativi hanno confermato la validità della disposizione emanata dall’ex commissario a fine febbraio che prevedeva la sospensione degli accreditamenti per i titolari di strutture che non avessero firmato i contratti del 2015, 2016 e del 2017 entro il 15 marzo. L’ORDINANZA DEL TAR

14 APR - Tetti di spesa e contratti tra Asl e centri privati: il Tar Campania, il 5 aprile scorso, in seduta collegiale ha dato ragione all’ex commissario Polimeni confermando la validità della disposizione emanata da quest’ultimo a fine febbraio in cui indicava ai manager delle Asl di dover avviare la sospensione degli accreditamenti per i titolari di strutture che non avessero firmato i contratti del 2015, 2016 e del 2017 entro il 15 marzo.
 
Un termine inizialmente sospeso dal Tar in seduta monocratica che aveva rimandato la decisione alla seduta collegiale del 5 aprile, poi tradottasi in un’ordinanza che dà il via libera alla validità della disposizione (spese compensate tra le parti).
 
“La domanda cautelare non può trovare accoglimento – scrivono i giudici amministrativi - in quanto la sospensione dell’obbligo di stipulazione urta con il principio generale in materia di divieto di erogazione di prestazioni sanitarie a carico del Ssr in assenza di contratto”.
 
Ora il nodo torna al pettine e dovrà essere sciolto solo dal nuovo commissario per la Sanità regionale la cui nomina spetta ai ministeri competenti (Salute e Mef) ed è attesa già da 15 giorni. Un nodo complicato dal fatto che nel frattempo il presidente della giunta Vincenzo De Luca, ha emanato una circolare (firmata il 13 marzo) in cui, nel prendere atto della nota di Polimeni, avverte di aver incaricato gli Uffici regionali di istituire per decreto una commissione per la valutazione dei fabbisogni assistenziali su cui poi valutare l’entità dei budget e la successiva stipula dei tetti di spesa.
 
“Tale adempimento – scriveva De Luca – permetterà di rielaborare per le diverse aree assistenziali i rispettivi fabbisogni su indicatori aggiornati e ricostruire le prestazioni che il privato accreditato potrà rendere per il 2017 riconfigurando i tetti di spesa per struttura e per branca”. “E’ del tutto evidente – aggiungeva De Luca a metà marzo – che il lavoro richiesto alla Commissione non è di breve durata, trattandosi di revisionare dati e valutazioni demografiche ed epidemiologiche assai datati e mai sottoposti a revisione, nemmeno dalla struttura commissariale”.
 
Alla luce di ciò De Luca chiedeva alle associazioni di categoria della Sanità accreditata di rivalutare le posizioni che avevano condotto alla mancata sottoscrizione del contratto 2015-2016 anche considerando l’azione di mediazione già svolta dalla presidenza in merito alla clausola di salvaguardia (che sbarrava il passo a contenziosi e decreti ingiuntivi) e ai nodi connessi alla sopravivenza delle strutture e ai livelli occupazionali finiti nella dura vertenza di fine 2016 quando la minaccia di migliaia di licenziamenti fu scongiurata proprio dall’intervento di De Luca.
 
Allo stato, tuttavia, fino a che i ministeri non scioglieranno le riserve, indicando il nuovo commissario, i contratti rischiano di restare nel limbo, almeno per il 2017 laddove per il 2015 e il 2016 il 95% delle strutture ha nel frattempo firmato. D’altro canto la macchina della struttura commissariale è inceppata. Il sub commissario D’Amario non può decretare nulla e resta valida la disposizione del disaccreditamento per chi non firma i contratti 2017.
 
“Nelle more – dice D’Amario –andiamo avanti sui percorsi diagnostici terapeutici assistenziali, sui Lea (Livelli di assistenza), sulla prevenzione e la gestione contabile delle Asl”. “Nessuno ha siglato i contratti del 2017 – replica Sergio Crispino leader dell’Aiop – in attesa che la Commissione nominata su invito del Governatore aggiorni il fabbisogno e ridetermini il budget”.
 
Intanto sul fronte sindacale continua la mobilitazione della Fp-Cgil per il diritto alla salute in Campania. L’ 11 aprile si sono svolte presso diverse direzioni delle Aziende sanitarie ed ospedaliere varie iniziative con la consegna ai Direttori generali della piattaforma “Vertenza Salute” da parte di una delegazione sindacale. Questo nuovo appuntamento avviene dopo la partecipazione a Napoli il 7 aprile alla iniziativa pubblica “La salute non è in vendita”, nell’ambito della II giornata europea di mobilitazione contro la privatizzazione e la mercificazione della sanità. Le iniziative hanno visto coinvolti delegati sindacali di tutte le aziende sanitarie e di alcune categorie (Spi) ed associazioni (Federconsumatori).
 
Le diverse iniziative si inseriscono nel percorso di mobilitazione che, attraverso un fitto calendario di eventi pubblici, vuole porre al centro della azione sindacale il diritto alla salute in Campania “attualmente in forte pregiudicato – secondo la FP-Cgil. Il sindacato “ritiene importante essere parte attiva nella costruzione di una mobilitazione per difendere e rilanciare una sanità pubblica di qualità, universale, solidale e gratuita in un momento di forti disuguaglianze sociali, con 11 milioni di italiani che rinunciano alle cure per problemi economici e con la Campania che è ultima nei Lea e con tutti gli indici di salute in progressivo peggioramento”.
 
All’indice le politiche di austerità, definanziamento del Fsn, piano di rientro, tagli lineari, riduzione di posti letto, chiusura di servizi, unitamente ad episodi di corruzione ed illegalità che – secondo la Cgil Fp - sta producendo un danno a carico dei cittadini, ai quali si nega il diritto alla salute, e dei lavoratori, ai quali si nega il diritto ad un lavoro dignitoso. 
 
Per questo, considerato che il sistema è al collasso dal punto di vista assistenziale e che la salute della popolazione è fortemente compromessa, la Fp-Cgil Campania si sta impegnando nella costruzione di una alleanza tra cittadini e lavoratori che conduca ad un patto di azione congiunto con la promozione dei “Comitati per la difesa del diritto costituzionale alla salute e per la trasparenza in sanità”.
 
Ettore Mautone
 

14 aprile 2017
© Riproduzione riservata

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