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Parentopoli nella sanità campana. Dossier dei Verdi: il 71% degli assunti tramite agenzie interinali parenti di dipendenti e sindacalisti

Il consigliere Francesco Emilio Borrelli ha annunciato la presentazione di un esposto alla Procura. “Sprecate decine di milioni di euro. Utilizzati per le assunzioni anche i fondi per i servizi che, invece, potrebbero essere spesi per acquistare macchinari, barelle, medicinali e quant’altro serve per far funzionare la sanità campana”.

26 APR - “Abbiamo acceso i riflettori sull’uso delle agenzie interinali per coprire i vuoti negli organici delle Asl e degli ospedali campani e stiamo scoprendo cose assurde che abbiamo ritenuto opportuno racchiudere in un dossier da presentare in Procura perché crediamo che ci siano gli estremi per avviare un’inchiesta che potrebbe portare alla scoperta di una parentopoli oltre che di uno spreco di denaro pubblico di cui qualcuno dovrà rendere conto”. Lo ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, componente della Commissione sanità, che lunedì ha presentato i punti salienti del dossier nel corso di una conferenza stampa insieme a Fabio D’Angelo, presidente del Movimento infermieri campani e professioni sanitarie che hanno collaborato alla stesura dell’esposto da presentare in Procura.

“Giusto per fare un esempio, c’è un appalto del Cardarelli di Napoli per 76 infermieri che ha previsto una spesa di oltre 16 milioni di euro per tre anni, il che significa che per ogni anno si spendono oltre 70 mila euro per coprire i costi del lavoro di un infermiere, mentre, per assumerlo a tempo indeterminato, basterebbe meno della metà dei soldi, non più di 30mila euro e si risparmierebbero oltre 3 milioni di euro all’anno” ha aggiunto Borrelli per il quale “cifre simili si spendono anche nelle altre aziende ospedaliere e nelle altre Asl campane e, sommando tutto, si arriva a decine di milioni di euro che potrebbero essere risparmiate”.

Il consigliere ha denunciato come, inoltre, “per assumere personale con le agenzie interinali si fa ricorso ai fondi per i servizi e non a quelli del personale e, in questo modo, si tolgono risorse che potrebbero essere spese per acquistare macchinari, barelle, medicinali e quant’altro serve per far funzionare la sanità campana”. “Nonostante le direttive che vietano di continuare a far ricorso alle agenzie interinali – prosegue Borrelli - molte Asl e aziende ospedaliere continuano a farvi ricorso e addirittura c’è chi pensa di stabilizzare persone che non hanno mai fatto un concorso visto che vengono selezionate direttamente dalle agenzie con procedure che lasciano molti dubbi sulla loro legittimità”.

“Siamo ancora al lavoro per trovare tutti i legami degli assunti dalle agenzie interinali, ma i primi dati, relativi all’Asl di Caserta, all’ospedale di Caserta e all’azienda ospedaliera dei colli, ci hanno restituito una situazione sulla quale è necessario l’intervento della Magistratura per fare chiarezza” ha continuato Borrelli facendo alcuni esempi “come quello di un sindacalista dell’Asl casertana che vede lavorare nella stessa struttura anche i due figli, il fidanzato della figlia e l’ex fidanzata del genero”.
 
“Ma situazioni simili le abbiamo trovate anche in altre Asl e Ospedali come al Sant’Anna e San Sebastiano dove ci sono ben due nipoti di un sindacalista al lavoro che si ritrova nella stessa struttura anche due ex fidanzati dei figli, ma l’elenco potrebbe continuare ed è lunghissimo con tanto di nomi e parentele e lo porteremo all’attenzione dei magistrati per fare chiarezza” ha aggiunto Borrelli sottolineando che “stando al controllo dei primi 100 nomi che abbiamo esaminato ben 71 hanno parentele ed è giusto capire se si tratti solo di un caso o se sia stata messa una vera e propria parentopoli”.

“In Procura porteremo anche il bando per l’assunzione a tempo determinato di infermieri all’Azienda Ospedaliera dei Colli su cui abbiamo anche presentato un’interrogazione consiliare” ha precisato Borrelli per sottolineando che “in quel bando si tenta di premiare chi ha già lavorato in quelle strutture con un punteggio che sembrerebbe al di fuori di quanto permesso dalle leggi in materia”.

“E, intanto – conclude Borelli -, mentre la sanità campana va a rotoli tra parentopoli e sprechi, il ministro Lorenzin continua a lasciarci senza commissario per interessi politici che nulla hanno a che fare con il diritto dei campani ad avere una sanità degna di questo nome” ha concluso Borrelli ricordando che “il commissariamento, soprattutto quello esterno, finora ha portato solo a una progressiva diminuzione dei servizi sanitari al punto che in Campania non si riescono a garantire neanche i livelli essenziali di assistenza e c’è l’aspettativa di vita più bassa d’Italia”.

In un post su Facebook di oggi, inoltre, Borrelli fa sapere che “da quando abbiamo parlato del dossier ci sono arrivate un’altra settantina di segnalazioni a dimostrazione che abbiamo scoperchiato un pentolone fatto di favoritismi su cui c’è ancora molto da lavorare allargando l’attenzione anche all’assunzione di medici e alla nomina di primari perché sembrerebbe che in alcuni ospedali ci siano addirittura vere e proprie dinastie impossibili da estirpare” ha aggiunto Borrelli per il quale “sono inaccettabili le parole dei sindacalisti per cui anche i figli hanno diritto di lavorare perché il loro sacrosanto diritto al lavoro va garantito, ma nel rispetto delle leggi che prevedono concorsi e selezioni regolari, quello che noi chiediamo”.

“In questi giorni ho partecipato a diverse assemblee con i lavoratori della sanità e le associazioni di categoria, ma anche con i rappresentanti e gli associati dell’Unione ciechi e ipovedenti e della Uildm” ha aggiunto Borrelli per il quale “la strada da seguire è quella di fare chiarezza sulla presunta parentopoli e riprendere poi la strada dei concorsi per le assunzioni nella sanità perché è quella l’unica strada percorribile per garantire parità di condizioni a tutti per l’accesso alla pubblica amministrazione”.

26 aprile 2017
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