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Ospedale del Mare, 100 interventi chirurgici in meno di un mese. Ma è in affanno la rete della Asl 

A meno di 30 giorni dall’inizio delle attività chirurgiche l’Ospedale del Mare fa 100 e dà il via alla chirurgia robotica per la prima volta dall’istituzione dell’Asl Napoli 1. Ma la rete dei presidi della Asl è in affanno per carenze di personale. L'allarme del direttore sanitario del San Giovanni Bosco dove da settembre rischia di chiudere il pronto soccorso

29 LUG - Ieri l’equipe del professor Gennaro Rispoli, con l’assistenza anestesiologica dei dottori Pio Zannetti e Mariano d’Agostino, ha effettuato un intervento alle vie biliari di un paziente di ventidue anni utilizzando la tecnologia del Robot da Vinci.
 
L’operazione è stata svolta infatti con l’ausilio dell’apparecchiatura robotica in dotazione al nosocomio di Ponticelli e con il tutoraggio del direttore della Robotic Academy Intuitive Naples (il professor Guido De Sena) in forza all’A.O.R.N. Cardarelli. “Questo intervento (il centesimo, come detto) dice Rispoli - rappresenta una tappa significativa nel percorso di start up dell’Ospedale del Mare di Ponticelli.
 
Uno dei simboli della rinascita della sanità campana. Il risultato è stato possibile grazie al lavoro di squadra di tante figure professionali: dagli infermieri ai tecnici, sino alla direzione sanitaria e amministrativa sia del presidio che della stessa Asl Napoli 1 Centro”.
 
Il clima di entusiasmo, curiosità scientifica e impegno professionale è stato sottolineato dalla presenza del direttore generale Mario Forlenza e dai complimenti del Commissario ad Acta per l’attivazione dell’ospedale Ciro Verdoliva.
 
In questo mese sono stati effettuati interventi anche di notevole complessità, di chirurgia neoplastica e avanzata laparoscopica con un notevole impegno del day surgey. Ieri i ricoverati erano 20 in chirurgia  e 15 in Medicina, 2 in terapia intensiva. Molte le operazioni effettuate e programmate di chirurgia maggiore della tiroide e di chirurgia vascolare con l’impegno di tre equipe fisse di chirurgia, una generale guidata da Rispoli, quella tiroidea guidata da Stefano Spiezia e la chirurgia vascolare di cui è responsabile Francesco Pignatelli.
 
Al giro di boa di un mese l’Ospedale del mare ha ricoverato 46 pazienti in medicina generale, 26 in endocrinologia, 13 in psichiatria e 6 pazienti sono stati trattati in terapia intensiva. Le branche chirurgiche hanno ricoverato in chirurgia generale 58 pazienti, la endocrinochirurgia 28, 27 in day-surgery vascolare e negli ultimi giorni si sono aggiunti quelli di oculistica ed otorinolaringoiatria mentre gli ambulatori esterni funzionano a pieno regime con oltre 1.500 prestazioni nell’ultimo mese, e di notte è presente una guardia, medica, una chirurgia, un anestesista, un radiologo con un paio di tecnici cui si aggiunge la reperibilità di un laboratorista per le analisi. Manca però ancora il pronto soccorso affidato ai successivi step su cui salire da qui alla fine dell’anno se non ci saranno altri intoppi e ritardi. 
 
Gli affanni della Asl Napoli 1
Ma intanto la Asl Napoli 1 ha da vedersela con le difficoltà della vasta rete di presidi tra cui alcuni, come il  San Giovanni Bosco, un presidio di frontiera localizzato alla Doganella, con gravi carenze di personale e in cui il direttore sanitario di presidio lamenta il mancato arrivo programmato di due unità al pronto soccorso a fronte del cui mancato arrivo segnala le difficoltà a garantire i turni in chirurgia vascolare e la prospettiva di una totale chiusura del pronto soccorso a settembre.  
 
Qui il direttore sanitario Luigi De Paola, in una nota inviata ai vertici della Asl lancia l’ennesimo allarme che si aggiunge al bubbone tecnico-amministrativo del nuovo pronto soccorso e alle annose carenze strutturali. Fari puntati sulle difficoltà di utilizzo dell’unica ambulanza di presidio per i trasferimenti secondari ma soprattutto sulle carenze di personale. L’ultima beffa i due medici promessi per rinforzare il pronto soccorso presidio della Doganella che dal 1° settembre saranno dirottati altrove.
 
“Dal 1° settembre – avverte De Paola non solo non si potranno garantire i turni della chirurgia vascolare ma anche quelli del Pronto soccorso che quindi, chiuderà”. Un san Giovanni Bosco che non è né carne né pesce e con gravi problemi di programmazione con Neurochirurgia e Neurologia senza la Neuroradiologia (per ora dirottata al Loreto mare), un pronto soccorso senza ortopedia e chirurgia vascolare h24 , senza  Pediatria e Otorino  dove l’oculistica non è più prevista. Per non parlare delle incognite che gravano sul destino del Loreto mare, da trasformare in polo materno infantile e dell’Annunziata da riconvertire. Per il manager Mario Forlenza, che nei giorni scorsi ha incontrato tutti i direttori di presidio, si tratta di una bella gatta da pelare.
 
“Le difficoltà esistono ma le stiamo affrontando – risponde il manager della Asl Mario Forlenza - stiamo facendo di tutto per garantire i turni durante il periodo estivo e affinché nessun ospedale vada in sofferenza. Esistono particolari sofferenze in alcuni plessi che stiamo cercando di risolvere. Non è l’ospedale del mare che crea problemi. Il personale preso per l’ospedale del mare è dedicato a quel presidio. Abbiamo trovato la disponibilità, per alcune discipline, di alcuni medici dell’Ospedale del mare (sono in forze al presidio 18 medici specialisti in accettazione e pronto soccorso) che andranno a fare turni presso altri plessi”. Ipotesi che dovrebbe essere reale per Capri.
 
Ettore Mautone

29 luglio 2017
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