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Monaldi, centro trapianti pediatrico. Ispettori del ministero in azione con i Nas

Obiettivo verificare i livelli organizzativi e le soluzioni adottate per risolvere le disfunzioni organizzative che nel dicembre del 2016 spinsero il centro nazionale trapianti a sospendere le attività pediatriche limitandole all’assistenza pre e post trapianto. Sotto la lente la parcellizzazione delle funzioni tra reparto pediatrico e quello per adulti (che continua a trapiantare cuori con successo) in base all’età dei pazienti. All’indice del comitato dei genitori la mancanza di spazi e stanze dedicate ai pediatrici nelle degenze per adulti.

17 LUG - E’ durata tutta la giornata di ieri, dalla mattina fino al pomeriggio inoltrato, l’ispezione degli ispettori del ministero della Salute che, insieme ai Nas, hanno fatto visita al centro trapianti pediatrico dell’azienda ospedaliera napoletana. Una missione promessa dal titolare del dicastero della Salute Giulia Grillo dopo il tour campano della settimana scorsa quando il ministro incontrò, proprio al Monaldi, il comitato delle mamme dei bambini trapiantati. Accompagnati dal commissario straordinario dell’azienda dei colli (di cui Monaldi è parte) Antonio Giordano dal commissario con funzioni sanitarie Maria Vittoria Montemurro e da alcuni funzionari regionali gli ispettori del ministero hanno acquisto informazioni, testimonianze e atti relativi al centro trapianti pediatrico (la cui attività è sospesa da dicembre del 2016) e all’assistenza pre e post trapianto.

La sospensione dei trapianti per i piccoli era scattata un anno e mezzo fa dopo un audit del Centro nazionale trapianti che su denuncia delle associazioni dei genitori dei pazienti trapiantati aveva rilevato carenze organizzative e un clima poco collaborativo tra i chirurghi pediatrici e quelli per adulti in concomitanza di tassi di sopravvivenza improvvisamente bassi. Da qui la sospensione delle attività. Pochi mesi prima della sospensione l’ex responsabile dei trapianti di cure pediatrici Giuseppe Caianiello aveva chiesto di andare in prepensionamento in polemica con la denunciata carenza di uomini e mezzi. Dopo l’arrivo di un nuovo primario della cardiochirurgia pediatrica vincitore di concorso (Guido Oppido) e l’assunzione di un paio di cardiochirurghi dedicati all’attività pediatrica l’impasse non era cessata e la conflittualità organizzativa rilevata in precedenza è perdurata.
L’attività di trapianti per gli adulti, invece, negli ultimi due anni è andata avanti senza intoppi e anzi, nell’ultimo mese, ha incrementato l’attività trapiantologica con 7 sostituzioni di cuore effettuate in una sola settimana, tutte con esito positivo.
 
AL PALO IL CENTRO TRAPIANTI PEDIATRICO

Il nodo è dunque la ripartenza del centro trapianti pediatrico. All’indice dell’ispezione ministeriale la verifica e messa a punto dei percorsi assistenziali adottati negli ultimi due anni. Sotto la lente le cure che precedono il trapianto (quando i pazienti sono in lista di attesa di un organo compatibile) e la delicata fase che segue l’intervento (anche se effettuato in altre regioni), quando sono alte le possibilità di rigetto e ogni complicazione richiede la massima attenzione e accessi in emergenza. Aspetti da tempo sollevati, anche con azioni di protesta eclatanti, da Dafne Palmieri, presidente del comitato dei genitori dei bambini trapiantati la cui azione è sostenuta da Federconsumatori e dal Movimento 5 Stelle.
 
LA DENUNCIA DEI 5S
“La visita del ministro Grillo ha prodotto il suo primo effetto: fatti e non chiacchiere. Da anni denunciamo gravi carenze nell’organizzazione dell’assistenza all’ospedale Monaldi di bambini trapiantati – avvertono la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle e presidente della Commissione speciale Trasparenza Valeria Ciarambino e la consigliera M5S e componente della stessa commissione Maria Muscarà - una situazione protrattasi in parallelo a un tasso di mortalità mai così elevato in una struttura che nel 2013 registrava una sopravvivenza a un anno dal trapianto del 92,3%, mentre a partire dal 2014 si è assistiti alla morte di tutti i bambini trapiantati tranne uno. Un centro di eccellenza non può, in così poco tempo e concomitanti problematiche di carenze organizzative e conflittualità interne, invertire a tal punto una tendenza, fino comportare la sospensione delle attività del Centro trapiantologico pediatrico cardiaco. L’invio degli ispettori da parte del ministero della Salute fa seguito alle nostre relazioni e alle nostre denunce”.
 
“Lo scorso mese di aprile - proseguono Ciarambino e Muscarà - con una delegazione di parlamentari, avevamo già evidenziato più di una criticità. Dalla mancanza di presidi pediatrici, a scene di bambini trapiantati e immunodepressi ricoverati in stanze con anziani, in assenza di spazi dedicati. Nei giorni scorsi il ministro della Salute Giulia Grillo ha potuto constatare in prima persona le reali condizioni del Monaldi, anche ascoltando le testimonianze dei genitori dei trapiantati, che nei mesi scorsi hanno fatto uno sciopero della fame perché fossero ascoltate le loro istanze. Con un atto di assoluta responsabilità e mostrando di avere realmente a cuore la salute dei cittadini, con l’ispezione il ministero intende verificare se è salvaguardata la sicurezza dei piccoli pazienti”.
 
L’ISPEZIONE

Gli ispettori hanno acquisito atti e parlato con la dirigenza per capire cosa è stato fatto dal 2016 ad oggi per superare la fase di sospensione e per verificare se risultino ricoverati o siano stati ospitati bambini trapiantati nei reparti per adulti. La premessa è che, nel marzo scorso l’ospedale, per superare le carenze organizzative, ha adottato suddiviso l’assistenza per i pazienti pediatrici trapiantati (o in attesa di trapianto) in due fasce di età e due reparti. I bambini da trapiantare, di età da 1 a 10 anni, sono stati affidati al centro cardiochirurgico per bambini diretto da Guido Oppido. Quelli di età da 11 a 18 anni ad Andrea Petraio, che opera nel centro per adulti diretto da Ciro Maiello. Sempre a Petraio è stato affidato il compito di seguire tutti i pazienti pediatrici nel post-trapianto a prescindere dalla loro età in ragione della lunga esperienza maturata nell’attività trapiantologica pediatrica (sin da prima dell’arrivo di Oppido).

“A meno di una settimana dalla visita del ministro Grillo in Campania, sono già venute a galla due storture che denunciamo da anni. L’inopportunità dello smantellamento del Polo materno infantile, previsto da De Luca ma sospeso dalla Corte dei Conti alla luce di un nostro esposto e che il ministro intende bloccare. E la necessità di far luce sulla malandata gestione organizzativa del Monaldi, per verificare se esistono correlazioni con l’aumento del numero di decessi.

Il nuovo commissario dell’azienda dei Colli, Antonio Giordano, tornato dall’inizio di questo mese al timone dell’ospedale, ha intanto predisposto già gli ordini di acquisto di arredi e suppellettili e identificato 2 stanze per 4 posti da attribuire ai pediatrici ma ci vorranno ancora settimane per garantire ai minori cardiopatici ospitati nel reparto per adulti, spazi separati. Sullo sfondo c’è l’intera ristrutturazione di un intero piano del Monaldi con 3,5 milioni di euro già stanziati destinati a realizzare una Cardiochirurgia pediatrica tutta nuova.  
 
Ettore Mautone

17 luglio 2018
© Riproduzione riservata

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