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Omceo Napoli. Giurano 540 nuovi medici. La vicenda Noemi seme di pace tra professionisti e cittadini

Un lungo applauso per salutare la bimba colpita da un proiettile durante una sparatoria in strada e che, giorno dopo giorno, sta migliorando. I 524 giovani medici e gli 80 odontoiatri che hanno prestato il giuramento di Ippocrate hanno salutato così l’inizio di un cammino che li vedrà impegnati nel difficile compito di assicurare cure ai cittadini e farsi strada nella professione. Il presidente Omceo Silvestro Scotti per la sanità chiede “risorse umane" e aggiunge: “Dobbiamo dare atto che c'è un momento di riorganizzazione della Sanità che sta iniziando a dare risposte"

14 MAG - “Quella del medico è la più bella professione del mondo se la si fa partendo proprio da questo giuramento per la Sanità chiediamo attenzione puntando sulle risorse umane. Oggi siamo in un momento di svolta, di riorganizzazione, si iniziano dare risposte alle esigenze dei cittadini. L'Ordine che rappresento non è una corporazione ma è un organo istituzionale sussidiario dello Stato che garantisce i cittadini rispetto alle condotte professionali". Così il presidente dell’Ordine dei medici di Napoli Silvestro Scotti in chiusura ieri della cerimonia del Giuramento di Ippocrate per 470 medici e 70 odontoiatri. 

Dal palco di una sala gremitissima gli interventi, oltre che del presidente dell’Ordine dei medici di Napoli, del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e del sindaco di Napoli Luigi De Magistris, di tenore e portata diversa, si sono ritrovati uniti solo quando è emerso il filo rosso che li ha congiunto alle sorti di Noemi, diventata il simbolo di tante cose. Del riscatto di una città assediata della criminalità e anche di una Sanità che mostra il suo volto più umano e professionale a dispetto del dileggio e della violenza che imperversa contro i camici bianchi nei pronto soccorso. Un seme di una rinascita civile che investe anche la prospettiva professionale dei camici bianchi e del futuro professionale di chi si affaccia alla carriera e ha oggi l’opportunità di restare e di non andare più via.

“Il valore aggiunto è quello della formazione continua - ha detto Scotti - penso alla capacità e all’eccellenza che i medici del Santobono ad esempio hanno fin qui espresso e stanno mostrando nella cura di una bambina ferita di arma da fuoco. Un evento che travalica la loro competenza di esperti clinici ma che riescono ad affrontare grazie al valore di una formazione e di una qualità che sono l’essenza dell’essere medici nella continua ricerca clinica che si fa al letto dell’ammalato. Questo è il presupposto per essere pronti ad affrontare al meglio ogni situazione, anche quella inattesa come quella che ha colpito Noemi. Non è normale - ha poi concluso - che la straordinaria solidarietà che mobilita i cittadini in questi giorni non si trovi alleata di quegli stessi medici che invece sono vessati e costretti a subire violenze e mentre cercano di svolgere il proprio lavoro negli stessi pronto soccorso e nelle stesse corsie degli ospedali”.

Scotti invoca dunque un nuovo Patto tra cittadini e medici, gli uni da rendere consapevoli che gli altri sono al loro servizio. I camici bianchi liberati di un fardello in più nel difficile compito che svolgono ogni giorno al letto degli ammalati. Tutti dal palco, ricordando il caso di Noemi, hanno parlato di una sanità di assoluta eccellenza in Campania anche se espressa in in un contesto difficile. Una china, quella dei Livelli organizzativi e di qualità dell’assistenza, che si sta tentando di risalire dopo 10 anni di commissariamento che hanno taglialo le gambe alle risorse e soprattutto alle assunzioni solo ora tornate a garantire nuovi reclutamenti con i concorsi. Uno snodo che è anche un’opportunità di trovare lavoro senza andare via dalla Campania per i tanti nuovi medici. I giovani che si iscrivono all’albo dei medici oggi hanno maggiori possibilità di lavoro anche se resta l’imbuto delle scuole di specializzazione delle scuole di formazione per la medicina generale. Il limite è nelle risorse ma anche nella capacità di programmare.

“In Campania (e in Italia) si registra ancora oggi un altro problema, quello dei camici grigi - ricorda a tal proposito il consigliere dell’Ordine dei Medici di Napoli Luigi Sodano (Sumai) - troppo spesso sentiamo parlare di carenza dei medici in tutta la Sanità. Un problema che non riguarda solo la Campania ma l’Italia intera, a fronte di tanti colleghi che si laureano non entrano nelle scuole di specializzazione e nei corsi di formazione per la medicina generale altrettanti medici”. La speranza di restare a lavorare da medico a Napoli è raccontata da Alessia Liccardi. Un desiderio più che una speranza da misurare sulle difficoltà del concorso per la specializzazione che già si staglia all’orizzonte. “Voglio rimanere a Napoli - dice - perché voglio partecipare alla crescita della mia città e della mia regione. Non sarà facile ma farò di tutto per questo obiettivo”.  

Commovente infine il tributo alla memoria del giovane medico Francesco Napoleone, prematuramente scomparso. Alla moglie è stata consegnata una targa commemorativa. Un segno di cordoglio per la famiglia, ma anche di grande stima e affetto da parte di tutta la categoria. Francesco Napoleone era tra i promotori della prima espressione di partecipazione dei giovani medici prevista dall’Ordine di Napoli, ovvero “lo sportello giovani” oggi trasformato in Osservatorio giovani.

Il presidente della Regione De Luca oltre ad aver annunciato di aver dato disposizioni ai manager di evitare passerelle politiche negli ospedali ha ricordato il valore della sanità campana espressa plasticamente nel caso che ha colpito la piccola Noemi. "La vicenda di Noemi ha fatto accorgere a tutta l'Italia che qui in Campania abbiamo delle eccellenze uniche in Italia. Una bambina in quelle condizioni disperate è stata curata alle 3 di notte e per salvarla si è attivata un'equipe multidisciplinare".
 
"Oggi - ha detto De Luca ai giovani medici - si apre davanti a voi una possibilità nuova e inimmaginabile fino a 5 anni fa. Sareste dovuti emigrare e invece oggi possiamo dire che in Campania abbiamo l'occasione di assumere 7600 dipendenti nella sanità pubblica, svecchiando il comparto". Grazie all’approvazione del piano ospedaliero - ha poi aggiunto - e al nostro lavoro possiamo assumere 7.600 dipendenti nella sanità pubblica. Quindi si apre davanti a voi una fase inimmaginabile 4 o 5 anni, quando sareste dovuti emigrare o aspettare anni per avere un lavoro. Oggi invece potete lavorare da subito”.
 
“In questa giornata - ha aggiunto De Luca – abbiamo un interesse comune. Voi volete avviare la vostra professione e noi dobbiamo immettere energie nuove nel sistema sanitario. Abbiamo carenze drammatiche di figure professionali in particolare per la medicina d’emergenza visto che per la tensione, le intimidazioni e il sovraccarico di medici non partecipano ai concorsi, ma servono forze fresche. Anche alla luce dell’ultima decisione imbecille del governo su quota 100 che ha spinto decine di primari e medici a pensionamento aggravando problemi sanità pubblica. servono rapidamente corsi di specializzazione per immettere forze fresche nel nostro sistema sanitario”.

Difficile raggiungere obiettivi della nostra città ma ha un fascino particolare a restare nella nostra città. Città complessa. Impegni ma ci tenevo non per fare un ragionamento politico ma chi dovrebbe fare meglio e non ha fatto nella Sanità ha uno dei beni principali della vita. Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha dunque sottolineato la necessità "di una buona politica che sappia programmare, che investa sul pubblico, che si opponga all'autonomia differenziata che rafforzerà sempre di più non solo l'emigrazione dei pazienti ma anche dei medici. Sono tutti temi - ha aggiunto - che negli anni hanno riguardato le politiche nazionali e regionali che non sempre sono state convincenti e anzi spesso sono state deludenti".
 
Il sindaco ha tuttavia evidenziato come a Napoli ci siano medici e personale sanitario "straordinario che interpretano in modo fedele il giuramento di Ippocrate, basta pensare - ha concluso - al lavoro straordinario che in questi giorni hanno fatto i medici del Santobono che con professionalità e abnegazione si sono occupati di Noemi. Le professionalità ci sono, serve solo maggiore buona politica fatta di programmazione, investimenti e onestà".

A margine della cerimonia arriva anche un nota di Valeria Ciarambino, consigliere del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale. “La cerimonia di questa mattina del giuramento di Ippocrate è stata rovinata dalla presenza del governatore De Luca, che ha trasformato un momento emozionante per tanti neo-medici in un comizio elettorale fuori programma, con il solito copione infarcito di slogan e bugie a cui nessuno riesce più a credere. Parole irriguardose per la platea di giovani laureati quelle pronunciate dal presidente della Regione Campania, che ha svestito i panni dell’istituzione che avrebbe dovuto rappresentare in quella sede, per indossare quelli del comiziante e lanciare i soliti attacchi al governo e agli avversari politici, tornando sulla favola della sanità eccellente al cospetto di un disastro che lui stesso ha contribuito a peggiorare negli ultimi quattro anni. E se ci saranno assunzioni nei prossimi mesi, non sarà grazie alla sua gestione scellerata, ma solo grazie allo sblocco del turn over da parte del nostro governo e a un piano ospedaliero regionale approvato solo grazie alle correzioni apportate dal nostro ministero, dopo che i precedenti pessimi piani presentati da De Luca venivano ripetutamente rispediti al mittente”. Lo denuncia la consigliera regionale M5S Valeria Ciarambino.
 
Ettore Mautone

14 maggio 2019
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