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Pazienti ricoperti di formiche a Napoli. Il Tribunale del Lavoro di assolve gli infermieri coinvolti

Pronunciandosi sul ricorso di 3 infermieri sospesi dopo la vicenda di una paziente coperta di formiche al San Giovanni Bosco di Napoli, il giudice evidenzia come “la causa della propagazione degli insetti sia costituita dallo stato di degrado della struttura ospedaliera”, e “i vertici della struttura erano stati portati a conoscenza” della situazione. Gli infermieri? “Non è provato abbiano violato i doveri di vigilanza e di protezione del paziente”, anzi  “intervennero appena allertati, con la dovuta diligenza”. Nursind: “La corsa ad individuare il capro espiatorio si arresta di fronte alla veridicità dei fatti”. LA SENTENZA

07 LUG - Il Tribunale del Lavoro di Napoli ha condannato la Asl Napoli 1 Centro ad annullare le sanzioni disciplinari e corrispondere le retribuzioni detratte ai tre infermieri accusati di essere responsabili della vicenda in cui, a fine 2018, una paziente allettata del dell’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli fu trovata coperta di formiche.

Per il giudice, infatti, “la causa della propagazione degli insetti nella stana di degenza e sulla persona della paziente allettata sia costituita dallo stato di degrado manutentivo ed igienico della struttura ospedaliera, dei suppellettili e degli impianti, il che non è certamente addebitabile ai ricorrenti”. E alla luce delle deposizioni, “emerge con chiarezza che i vertici della struttura erano stati portati a conoscenza sia delle condizioni di cattiva manutenzione della stanza di degenza interessata dal fenomeno d’infestazione degli insetti dia della verificazione di quest’ultimo”.

Mentre “non è stato provato che i tre infermieri abbiano violato i doveri di vigilanza e di protezione del paziente”, anzi, osserva il giudice, “intervennero senza ritardo non appena allertati, con la dovuta diligenza ad ogni attività utile e funzionale per il ripristino delle condizioni igieniche della paziente”.

Una sentenza che dunque assolve gli infermieri ma che si scaglia contro i vertici della struttura, che “nonostante le segnalazioni degli eventi verificatisi in precedenza, non è intervenuto per eseguire tempestivamente quelle opere, non solo di natura provvisione, ma anche definitiva risolutive, che consentissero di impedire alle formiche di penetrare nella stanza di degenza e spingersi fino ai letti”. Ma “tanto meno la Pa ha dimostrato di essersi adoperata in senso diverso, ad esempio disponendo il trasferimento della paziente in un altro reparto o, almeno, in un altra stanza, nonostante le sollecitazioni pur ricevute in tal senso”.

Parole, quelle del giudice del Lavoro, accolte con grande soddisfazione da Andrea Bottega, segretario nazionale del Nursind:“La corsa ad individuare il capro espiatorio, come purtroppo spesso accade in Italia, alla fine si arresta di fronte alla veridicità dei fatti e all’incontestabilità delle sentenze. Quella appena emessa dal Tribunale partenopeo dà ragione agli infermieri che avevano fatto ricorso contro l'Asl Napoli centro 1, anche se non sana il danno reputazionale subito dai lavoratori”, dichiara in una nota.

“Come abbiamo sempre sostenuto – rimarca il sindacato che è stato accanto ai lavoratori in questa battaglia –, il problema del reparto era noto e la Direzione sanitaria ne era a conoscenza. La cosa più grave e inaccettabile era poi che a pagare per tutte le inefficienze del sistema sanitario campano fosse soltanto il personale infermieristico. Questa sentenza finalmente ristabilisce la verità e riscatta chi è intervenuto tempestivamente per salvaguardare la salute della paziente”.


Si tratta di una sentenza, continua Bottega, “molto importante anche perché fotografa in maniera puntuale i deficit e in generale una mala gestio che noi denunciamo da anni. Vale per gli standard di risorse nel reparto di Medicina che, come scrive il giudice, è ‘affetto da carenza di unità in organico del personale infermieristico’.  Ma vale anche per la gestione dei ricoveri, delle pulizie e della struttura”. A tal proposito, infatti, nel dispositivo della sentenza si legge che “il datore di lavoro, nonostante le segnalazioni degli eventi verificatesi in precedenza, non è intervenuto per eseguire tempestivamente quelle opere, non solo di natura provvisoria, ma anche definitivamente risolutive, che consentissero di impedire alle formiche di penetrare nella stanza e spingersi fino ai letti”.

“Gli infermieri hanno svolto il loro lavoro, mentre le istituzioni avevano torto: è questo che dice il giudice – sottolinea infine Marco Esposito, segretario provinciale Nursind Napoli -. Rimane, però, da capire in capo a chi siano le responsabilità di quanto accaduto. Ora siamo noi a chiedere di andare fino in fondo. A questo punto, quindi, ci aspettiamo che la Regione non arretri in questa battaglia nell’interesse di tutti i cittadini”, conclude Esposito.

07 luglio 2021
© Riproduzione riservata

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