Sinpia: “Assistenza in Italia disomogenea e frammentata”
02 APR - Per l’autismo molto è stato fatto ma molto resta ancora da fare. In particolare, in occasione della Giornata mondiale dell'autismo, la Società Italiana di Neuropsichiatria Infantile (Sinpia) sottolinea la necessità di “una rete di servizi specialistici accessibili e diffusi in modo omogeneo in tutto il territorio nazionale, con un approccio multi professionale, interdisciplinare ed età specifico” che possa così rispondere alla “complessità e l’eterogeneità delle sindromi autistiche”. Tuttavia, in Italia si assiste oggi a un forte “disomogeneità e frammentazione” delle risposte nei diversi territori. Per superare i quali, sottolinea Sinpia, “è determinante il ruolo delle Regioni e del Ministero della Salute”.
Comunque “molto è stato fatto, nel campo della ricerca e dell’assistenza ai bambini autistici e alle loro famiglie, anche e soprattutto grazie allo stretto raccordo con le Associazioni”, sostiene Bernardo della Bernardina, presidente della Sinpia, secondo il quale un “importante passaggio” arriva proprio dalle tanto contestate Linee guida elaborate dall’Istituto Superiore di Sanità, che, sostiene il presidente della Sinpia, permettono “il miglioramento dell’assistenza e la strutturazione di percorsi di cura sulla base delle conoscenze esistenti”. Però molto ancora resta da fare. E per la Società italiana di neuropsichiatria infantile un elemento fondamentale è “la sensibilizzazione delle famiglie, dei pediatri e di tutta la società”, perché “permette di cogliere segnali di un possibile problema già tra il primo e secondo anno, di sapere a chi rivolgersi per un parere e di affrontare la diagnosi con la consapevolezza che oggi molto si può fare per migliorare l’autonomia e la qualità di vita dei ragazzi e delle famiglie. Permette inoltre di mettere in campo tutte le modificazioni ambientali necessarie per garantire una positiva inclusione nella scuola e nella società”.
02 aprile 2012
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