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Bianco (Fnomceo) scrive a Balduzzi: “No a chi vuole mettere i pazienti contro i medici”


In una lettera inviata oggi al ministro della Salute il presidente dei medici italiani manifesta tutte le sue preoccupazione per quella che definisce "Una perversa deriva culturale e sociale che minaccia ed erode il rapporto fiduciario medico-paziente". Sotto accusa gli spot di “Obiettivo Risarcimento” sulla malasanità.

30 AGO - “Il Comitato Centrale della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri è molto preoccupato per il proliferare di iniziative, anche mediatiche, che hanno il chiaro scopo di incrementare a dismisura il contenzioso in ambito sanitario, inducendo l’opinione pubblica a ritenere che, sempre e comunque, alla base di ogni evento imprevisto ci sia, o non si possa escludere, una colpa del medico e/o della struttura sanitaria verso cui esercitare azione di risarcimento”. È questo il passaggio centrale della lettera inviata oggi da Amedeo Bianco, presidente Fnomceo, al ministro della Salute Renato Balduzzi e fatta recapitare anche ai presidenti delle Commissioni parlamentari che si occupano di sanità, nonché ai vertici della Rai, a Sergio Zavoli e alle dirigenze dei maggiori canali televisivi italiani.

Obiettivo polemico della lettera, pubblicata anche sul portale della Fnomceo, sono in particolare gli spot pubbliciatari di “Obiettivo Risarcimento”, apparsi anche sulle reti Rai e che, denuncia la Fnomceo, veicolano un messaggio ingannevole “orientato ad affermare il principio che ogni esito indesiderato o presunto tale una prestazione sanitaria possa essere considerato oggetto di una procedura risarcitoria”.

“Questa perversa deriva culturale e sociale – si legge ancora nella lettera – minaccia ed erode il rapporto fiduciario medico-paziente disorientando i professionisti che sono, in tal modo, indotti a vedere nel paziente non solo una persona da assistere quanto piuttosto un soggetto potenzialmente ostile da cui difendersi”. Una situazione che “crea insicurezza nel professionista e mette in crisi la libertà e l’indipendenza di giudizio cui deve ispirarsi l’esercizio professionale del medico, con costi diretti ed indiretti rilevanti ed insopportabili per il sistema sanitario nazionale”. Il riferimento è, ovviamente, a quella medicina difensiva che, secondo alcune stime, costerebbe al Ssn circa 10 miliardi all’anno.

L’indicazione contenuta nella lettera è quella di affrontare senza reticenze “i fenomeni di malpractice professionale e malasanità organizzativa e gestionale”, tutelando i “diritti dei cittadini, compreso il giusto risarcimento di un danno ingiusto”, ma ponendo attenzione a non “inquinare equilibri fondati sul rapporto di fiducia tra medico, paziente e Istituzioni sanitarie”. Per Fnomceo, invece, le iniziative commerciali che si esprimono attraverso i canali pubblicitari si avvicinano di più ad un “modello americano” che rischia di “guardare più al ristoro degli apparati di contenzioso che alle vittime del danno, con le note ricadute sui costi della sanità e sulle deficienze di equità di accesso alle tutele”.

30 agosto 2012
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