Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Martedì 23 APRILE 2024
Cronache
segui quotidianosanita.it

Verso le elezioni. La sanità secondo la Cgil. Camusso: “Stop ai commissariamenti”

di Giovanni Rodriquez

Per salvare il Ssn è necessario “invertire la strategia recessiva”, rivedere il meccanismo dei Piani di rientro “attorno a cui c'è sempre quest'intollerabile sensazione di emergenza” e avviare un’assistenza territoriale h24. Queste le proposte lanciate oggi dal sindacato nel corso di un’assemblea pubblica.

22 GEN - "Basta ai commissariamenti, attorno a cui c'è sempre quest'intollerabile sensazione di emergenza. Così si dà l'idea che il nostro sistema non potrà mai funzionare in modo ordinario quando c’è invece bisogno di un’organizzazione e programmazione stabile". Con queste parole il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha chiuso l’assemblea generale dal titolo “Una sanità. Di tutti. Salute, qualità, lavoro, diritti”, nel corso della quale sindacato di Corso d'Italia ha fornito la fotografia dello stato in cui versa il  settore lanciando le sue proposte per la “salvaguardia e rilancio” del Sistema sanitario nazionale.

"Proponiamo che la sanità sia davvero un servizio pubblico e universale dove prevalga l'efficacia del servizio, evitando tagli lineari e spostamenti di risorse pubbliche sul privato – ha proseguito Camusso – la verità è che si taglia poco sulla burocrazia e troppo sui servizi". Da qui le proposte del sindacato, e la richiesta di un confronto con il governo che verrà e le Regioni, su quattro assi principali. Si parte dalla necessità di rilanciare il Servizio sanitario pubblico e universale, costruendo le condizioni per un nuovo Patto per la Salute. “Anche perché, oltre a garantire il diritto alla salute e alle cure, la spesa per il Ssn è un eccellente investimento economico e volano di buona occupazione - ha osservato il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, nella sua relazione introduttiva - in ogni caso la priorità immediata per la Cgil è evitare l’introduzione di 2 miliardi di nuovi ticket dal 2014 e che il finanziamento del Ssn nel 2013 sia addirittura inferiore al livello del 2012, pari cioè ad una ulteriore riduzione di un miliardo”. Occorre poi definire il sistema a garanzia dei Lea in tutto il territorio nazionale e 'nuovi' Piani di Rientro che devono, secondo Lamonica, “uscire dalle logiche punitive e ragionieristiche e agire finalmente sul 'disavanzo assistenziale' per risanare quello economico”.

Secondo punto è dare attuazione, in relazione alla stessa legge Balduzzi, all'assistenza territoriale h24, anche con una specifica destinazione di risorse dedicate. A questo scopo, prevede la Cgil, va finalizzato il rinnovo della 'convenzione per la medicina di base' mentre sul piano relativo ai nuovi standard ospedalieri, per la riqualificazione e riconversione degli ospedali, vanno offerti servizi h24 sostitutivi delle strutture eventualmente da chiudere e precise garanzie anche per l’occupazione.
Terzo punto riguarda il lavoro. In linea con il Piano del Lavoro della Cgil, si punta a creare e salvaguardare l'occupazione nel Ssn, diretta e indiretta, stabilizzare i precari e incentivare una contrattazione per favorire la riconversione ospedale-territorio. Infine, contrattare e partecipare: “I processi di riorganizzazione dei servizi per avere successo devono essere costruiti con un’adeguata contrattazione e un’ampia partecipazione”. La Cgil insiste affinché si formalizzi una sede di confronto nazionale e sedi di confronto in tutte le regioni, con una specifica attenzione a quelle con i Piani di Rientro.

Tra i rappresentanti delle Regioni, il governatore pugliese Nichi Vendola ha concordato con il sindacato sulla lotta alla logica dei tagli sostenendo la necessità di "ribellarsi all'idea che, in questo modo, si possa riuscire a mettere fine agli sprechi. Non funziona mai così". "Quando si taglia - ha aggiunto Vendola - si taglia sempre la carne viva dei servizi. Ma gli sprechi e la corruzione sono come le metastasi, e c'è dunque bisogno di un bisturi che sappia colpire in maniera millimetrica, altrimenti si mette a rischio l’erogazione dei Lea". Il presidente della Regione Puglia ha poi affermato che per tenere in piedi il sistema "si vuole rompere due salvadanai: quello del Ssn e quello dell'istruzione pubblica, ovvero il nostro welfare, la più grande conquista di tutto il nostro '900. Questo - ha concluso - va impedito".

Anche il presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha parlato di scelta “insensata” circa la riduzione del Fondo sanitario nazionale che “produce iniqui tagli lineari e mette a rischio default anche Regioni ‘sane’”. “Anche io ritengo necessaria la proposta avanzata dalla Cgil di dare finalmente avvio ad una medicina territoriale h24, ma questo – ha sottolineato la governatrice – non si può fare a costo zero, senza investimenti e solo con risparmi di spesa così come previsto dalla legge Balduzzi”.

La lotta ai tagli ha trovato sostegno anche nel candidato Pd alla presidenza della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che, nel corso del suo intervento, ha indicato i quattro pilastri su cui intende poggiare la futura politica sanitaria della Regione. “In primo luogo è necessario tornare alla centralità assoluta della trasparenza e della legalità nella sanità laziale, limitando le aree delle truffe e degli sprechi, che hanno fatto tante vittime a cominciare dai lavoratori e lavoratrici dell'Idi", ha detto. Passando al capitolo delle nomine politiche Zingaretti ha affermato: "Non metteremo nei posti comando i più fedeli ma i più bravi. La Regione dovrà poi perseguire la massima trasparenza, mettendo on line i dati sul Sistema sanitario e assicurando la partecipazione e la comunicazione con i cittadini. I provvedimenti dovranno essere adottati seguendo la concertazione nell'obiettivo di condividere le scelte con lavoratori e cittadini”. “Un altro pilastro - ha proseguito il candidato Pd alla presidenza - sarà la valutazione dei dirigenti e della qualità dei servizi offerti: bisognerà prevedere un monitoraggio e un sistema di valutazioni, indicando obiettivi chiari”. “La nuova sanità regionale dovrà coinvolgere i medici di base per costruire una rete di assistenza sul territorio che sia attiva prima del presidio ospedaliero. Tutto ciò - ha concluso Zingaretti - comporta l'apertura di una f’ase costituente’ per cambiare l'istituzione regionale dal profondo, con il coinvolgimento della cittadinanza”.

Infine, il presidente dell’Agenas, Giovanni Bissoni, auspicando che il nuovo governo possa rivedere il meccanismo dei Piani di rientro considerandoli “una fase chiusa”, ha parlato della necessità di rimettere al centro il diritto alla salute dei cittadini e la garanzia dei Lea in ogni parte del Paese, “argomento passatio in secondo ordine rispetto al controllo della stabilità economica e alla ‘salute’ dei bilanci”. Il presidente Agenas in tal senso ha sottolineato la doppia vessazione dei cittadini “costretti a pagare di più per ricevere servizi peggiori”. Per Bisson, infine, il problema della sostenibilità del Ssn non è da considerarsi un argomento riguardante un futuro prossimo, ma un tema di stringente attualità che “verrà prepotentemente riproposto al nuovo governo dai bilanci 2013 delle Regioni”.
 
Giovanni Rodriquez

22 gennaio 2013
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Cronache

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy