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Welfare. Ue: “Stati intervengano urgentemente su rete di sicurezza sociale”


Le conseguenze sociali dell'attuale crisi finanziaria sono "molto gravi". Per questo la Commissione Europea ha esortato gli Stati a investire di più nel welfare, per allentare le tensioni sociali e diminuire la povertà. “Gli investimenti di oggi eviteranno spese sociali e finanziare più alte domani".

21 FEB - Dare priorità agli investimenti nella crescita, nella coesione sociale e nell’ammodernamento dei sistemi di Welfare. È questo l’invito lanciato dalla Commissione europea agli Stati membri, sollecitati ad usare le risorse previdenziali in modo più efficiente per proteggere i più poveri.

La crisi economica, rileva infatti la Commissione, ha lasciato milioni di persone in difficoltà finanziarie o a rischio di povertà ed esclusione sociale. Nonché senza lavoro, problema relativo soprattutto ai giovani. Queste criticità, osserva peraltro la Commissione in una nota, si sommano alla sfida legata all'invecchiamento della popolazione e alla quota sempre inferiore di persone in età lavorativa. Una combinazione che mette a dura prova la sostenibilità e l'adeguatezza dei sistemi sociali nazionali.

“Investire nel sociale è fondamentale se si vuole uscire dalla crisi più forti, più coesi e più competitivi”, ha affermato László Andor, commissario Ue per l'Occupazione, gli affari sociali e l'inclusione sociale. Secondo Andor, “all'interno di vincoli di bilancio esistenti, gli Stati membri devono spostare la loro attenzione sugli investimenti in capitale umano e coesione sociale. Questo può fare la differenza”. Anche perché, ha sottolineato il commissario, “investire nel sociale oggi eviterà agli Stati Membri di dovere sostenere domani spese finanziari e sociali ben più alte”.

Per affrontare il problema, la Commissione sta elaborando una serie di orientamenti che dovranno aiutare i Paesi dell'UE ad usare al meglio i loro bilanci previdenziali in modo da proteggere le persone in difficoltà e rafforzare la coesione sociale. Gli orientamenti si rifanno alle strategie nazionali che hanno prodotto vantaggi concreti per le persone e rilanciato la crescita economica nel suo complesso. I paesi che le hanno adottate investono nei servizi destinati a rafforzare le competenze individuali ed aiutare le persone a cogliere le opportunità che hanno di fronte. “Questi Paesi registrano generalmente tassi di povertà inferiori, maggiori livelli di occupazione e dispongono di una forza lavoro più qualificata e di condizioni economiche migliori”, spiega la Commissione evidenziando che il pacchetto include la lotta alla povertà infantile perché “investire nei bambini e dei giovani è particolarmente efficace per rompere i cicli intergenerazionali di povertà e di esclusione sociale e migliorare le opportunità delle persone nel corso della vita”. Ovviamente si dovrà “tenere conto delle differenze sociali, economiche e di bilancio tra gli Stati membri”.

In particolare si tratterà di:

• rispondere alle esigenze delle persone nelle fasi critiche della vita, intervenendo in via preventiva per ridurre il rischio di disagio sociale ed evitare un aumento della spesa sociale

• concentrarsi su coloro che ne hanno veramente bisogno, semplificando le norme e fornendo un sostegno più efficiente e adeguato
    
• migliorare l'inserimento delle persone nella società e nel mercato del lavoro, fornendo, ad esempio, un'assistenza all'infanzia e un'istruzione meno costosi, corsi di formazione e un orientamento professionale, un sostegno per gli alloggi e un'assistenza sanitaria accessibile.

“La Commissione – spiega infine la nota Ue - controllerà il modo in cui i paesi europei adegueranno i loro sistemi previdenziali, rivolgendo eventualmente ad alcuni di essi delle raccomandazioni”.

 

21 febbraio 2013
© Riproduzione riservata
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