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Lazio. Commissione Ue deferisce Italia alla Corte di Giustizia per discarica Malagrotta


Per l’Ue l’Italia non ha rispettato le prescrizioni delle norme europee in materia di rifiuti. E secondo la commissione “la discarica di Malagrotta a Roma e altre discariche nella regione Lazio sono riempite con rifiuti che non hanno subito il trattamento prescritto dalla legislazione Ue”.

21 MAR - La Commissione europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia per non aver rispettato le prescrizioni della legislazione UE in materia di rifiuti. A causa di un’interpretazione restrittiva da parte delle autorità italiane del concetto di un sufficiente trattamento dei rifiuti, la discarica di Malagrotta a Roma e altre discariche nella regione Lazio sono riempite con rifiuti che non hanno subito il trattamento prescritto dalla legislazione UE. Le discariche che operano in violazione della legislazione UE sui rifiuti costituiscono una grave minaccia per la salute umana e per l’ambiente. Su raccomandazione del commissario per l’ambiente, Janez Potočnik, la Commissione ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’UE.
 
La direttiva sulle discariche di rifiuti stabilisce che i rifiuti da collocare in discarica devono essere trattati in precedenza, ossia devono subire alcuni "processi fisici, termici, chimici, o biologici, inclusa la cernita, che modificano le caratteristiche dei rifiuti allo scopo di ridurne il volume o la natura pericolosa e di facilitarne il trasporto o favorirne il recupero".

Un’inchiesta europea ha rivelato che alcuni dei rifiuti urbani prodotti nel Lazio non sono trattati in impianti di trattamento meccanico-biologico (MBT) prima della collocazione in discarica, perché il Lazio non dispone di una capacità sufficiente in questo settore. Di conseguenza, una parte dei rifiuti urbani collocati nella discarica di Malagrotta e in altre discariche del Lazio non subisce il trattamento appropriato, che dovrebbe includere un'adeguata cernita dei rifiuti in flussi di rifiuti e la stabilizzazione della loro parte organica. Secondo le ultime informazioni fornite dalle autorità italiane, circa 735 000 tonnellate di rifiuti non subiscono il suddetto trattamento nella provincia di Roma ogni anno oltre a 120 000 tonnellate nella vicina provincia di Latina.

L’Italia ritiene che i rifiuti collocati nelle discariche nelle province di Latina e Roma possano essere considerati «trattati», in quanto sono stati frantumati prima di essere interrati. Tuttavia, secondo la Commissione, il fatto di frantumare o sminuzzare rifiuti indifferenziati prima di interrarli non è sufficiente al fine di prevenire o ridurre, per quanto possibile, gli effetti negativi sull’ambiente e qualunque rischio che ne derivi per la salute umana (come richiesto sia dalla direttiva sulle discariche sia dalla direttiva quadro sui rifiuti), il trattamento deve comprendere anche una corretta selezione dei diversi flussi di rifiuti.

Alla luce di quanto precede, la Commissione ha inviato una lettera di costituzione in mora in data 17 giugno 2011 e un parere motivato in data 1° giugno 2012. Dopo aver esaminato le risposte trasmesse dalle autorità italiane, la Commissione ha concluso che gli inadempimenti relativi al trattamento dei rifiuti nel Lazio continueranno probabilmente fino al 2015.
 
Contesto
La direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti costituisce uno strumento fondamentale per prevenire o ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull'ambiente risultanti dalle discariche di rifiuti durante l'intero ciclo di vita della discarica. Secondo tale direttiva le discariche devono rispettare determinate condizioni per poter rimanere in funzione. La normativa mira a tutelare la salute umana e l'ambiente dagli effetti negativi della raccolta, del trasporto, del deposito, del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti.

21 marzo 2013
© Riproduzione riservata

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