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Oms. "Il vecchio continente è sempre più vecchio". Il Rapporto sulla salute europea nel 2012


L’Ufficio regionale europeo dell’Organizzazione ha pubblicato il rapporto triennale sulla salute dell’Europa geografica. Un’area di 53 Paesi per un totale di 900 milioni di abitanti. La speranza di vita è aumentata, la mortalità infantile è la più bassa del mondo ma alcol e tabacco restano i due fattori di rischio per mortalità, morbilità e disabilità. La sintesi.

31 MAG - L’Oms ha fatto come ogni tre anni una fotografia sullo stato di salute dell’Europa geografica. Un’area che comprende 53 Paesi per un totale di circa 900 milioni di abitanti. Come sta il vecchio continente? È sicuramente vecchio perché la speranza di vita alla nascita è aumentata di 5 anni fino a superare i 76 anni per l’insieme dei due sessi. La mortalità complessiva per tutte le cause continua a diminuire. Tra le cause di morte le malattie cardiovascolari sono al primo posto causando circa il 50% di tutti i decessi, seguite dai tumori responsabili di circa il 20% di tutti i decessi. Poi incidenti e avvelenamento sono la causa del 9% di tutti i decessi.
 
Il rapporto, è spiegato, ha tre finalità. La prima offrire un’opportunità “per fornire ai policy-makers e ai professionisti della sanità pubblica la base di evidenze epidemiologiche che sta a fondamento degli obiettivi strategici, degli obiettivi specifici e delle priorità della nuova Politica di riferimento europea per la salute - Salute 2020 (Health 2020)”.
 
La seconda analizzare “i determinati sociali, economici e ambientali della salute” oltre a richiamare “l’attenzione sul benessere in quanto indicatore di progresso per la Regione Europea”.
 
La terza e ultima finalità del Rapporto “individua le sfide chiave legate alla misurazione della salute per il prossimo decennio e delinea un programma d’azione basato sulla collaborazione: raccogliere, analizzare e utilizzare i dati relativi alla salute nell’intera regione”.
 
Lo stato di salute dell’Europa
Il Rapporto è composto da quattro sezioni. La prima descrive lo stato di salute del Continente e i temi trattati includono le tendenze demografiche, la speranza di vita, la mortalità, le cause di morte, il carico di malattia, i fattori di rischio, i determinanti sociali della salute e le disuguaglianze nella salute, anche con riguardo ai sistemi sanitari.
I risultati di quest’analisi se da un lato mostrano che in tutta Europa le persone vivono più a lungo dall’altra ci dicono che la distribuzione del carico di malattia sta cambiando. Insomma i miglioramenti, e le condizioni che li favoriscono, non hanno avuto una distribuzione equa all’interno dei paesi e tra paesi diversi; persistono, e in molti casi sono in aumento, differenze sostanziali.
 
I sei obiettivi in vista del 2020
La seconda sezione illustra gli obiettivi europei per la salute e il benessere. In particolare, questa parte “documenta l’intenso processo di consultazione tra l’Ufficio Regionale Europeo dell’Oms e i rappresentanti degli Stati membri, e il lavoro di diversi gruppi di esperti, che hanno portato all’individuazione dei sei obiettivi generali da raggiungere entro il 2020”. Gli obiettivi, stabiliti a livello regionale e quantificabili con indicatori per valutare i progressi compiuti in vista del 2020, sono: ridurre la mortalità precoce in Europa; aumentare la speranza di vita in Europa; ridurre le disuguaglianze nella salute in Europa; migliorare il benessere della popolazione europea; garantire la copertura universale in Europa; stabilire set di obiettivi nazionali da parte degli Stati Membri.
Il benessere
La terza parte del Rapporto riconosce che un aspetto fondamentale della Salute 2020 è il miglioramento del benessere della popolazione, soprattutto nel contesto della salute. Tale aspetto può costituire la base per lo sviluppo di un’agenda comune tra diversi settori e stakeholders, anche in un’ottica di approccio trasversale al governo. Esso si fonda sulla definizione di salute espressa nella Costituzione dell’Oms: “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non la mera assenza di malattia o infermità”. Tuttavia, l’Oms non ha misurato il benessere né lo ha incluso nella propria reportistica. Al fine di integrare il benessere nell’attività dell’Oms e definire un obiettivo europeo con i relativi indicatori entro il 2013, questa sezione del rapporto delinea i problemi esistenti e le azioni necessarie per sviluppare un approccio comune al concetto di benessere e alla sua misurazione che consenta la raccolta di dati validi e comparabili e fornisca informazioni utili per i policy makers e per la valutazione dei programmi.
 
I progressi compiuti
Il rapporto si conclude individuando i problemi legati alla misurazione dei progressi compiuti verso il raggiungimento della Salute 2020 e delineando un programma per il loro superamento, che vede la collaborazione dell’OMS con i partner e gli Stati Membri. Questa sezione dà conto anche dell’attività di sostegno dell’Ufficio Regionale ai paesi per il potenziamento della raccolta, analisi e reportistica delle informazioni sanitarie a livello nazionale, come pure del lavoro svolto con la Commissione Europea e l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse) per la creazione di un sistema informativo sanitario comune e integrato per la Regione Europea, esteso a tutti i 53 Stati Membri.

31 maggio 2013
© Riproduzione riservata

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