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È morto Stefano Borgonovo, simbolo della lotta alla Sla


L’ex giocatore di Como, Milan, Pescara e Fiorentina è deceduto ieri. Aveva 49 anni e, dal 2008, aveva annunciato di essere malato di sclerosi laterale amniotrofica. Aveva fondato una Onlus per sostenere la ricerca contro questa malattia. Lorenzin: “Un esempio che non dimenticheremo”.

28 GIU - È morto ieri Stefano Borgonovo, ex giocatore di Como, Milan, Pescara e Fiorentina. Aveva 49 anni e, dal 2008, aveva annunciato di essere malato di sclerosi laterale amiotrofica, una malattia che lo aveva ormai costretto a comunicare solo grazie ad un sintetizzatore vocale. Poco dopo il suo annuncio nacque una Fondazione Onlus a suo nome per sostenere la ricerca contro questa patologia.
Da allora l’ex giocatore divenne un simbolo della lotta contro la Sla. Così ha voluto ricordarlo anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, esprimendo cordoglio per la sua scomparsa. “La morte di Stefano Borgonovo colpisce il mondo dello sport e quello della ricerca. In questi mesi di attività al Ministero della Salute ho avuto modo di verificare con quanta forza questo grande uomo, colpito da una malattia terribile come la Sla, abbia voluto contribuire con la sua Fondazione Stefano Borgonovo Onlus ad alimentare la ricerca. Con il suo impegno ha fornito un esempio che non dimenticheremo – ha concluso il ministro - Voglio rivolgere alla sua famiglia i sentimenti del mio profondo cordoglio” .

Nato a Giussano il 17 marzo 1964, Stefano è nato con il pallone al piede. Aveva infatti soltanto 10 anni quando fu segnalato al Como da un osservatore. Esordisce in Serie A pochi giorni prima del suo diciottesimo compleanno, il 14 marzo 1982 con la maglia del Como contro l'Ascoli. Nelle due stagioni seguenti gioca sempre con i lariani fra i cadetti, senza riuscire a mettersi mai in luce, per passare nel 1984 alla Sambenedettese con cui disputa un ottimo campionato segnando 13 gol. Torna l'anno seguente al Como, in Serie A, disputando un'altra ottima stagione con 11 gol, a cui seguono altre due annate tra gli azzurri.

Nel 1986 viene acquistato dal Milan, che lo lascia al Como per altre due stagioni e successivamente lo gira in prestito alla Fiorentina. In maglia viola Borgonovo esplode formando con Roberto Baggio una coppia eccezionale di attaccanti, soprannominata "B2". I due giocatori realizzano 29 dei 44 gol totali messi a segno in campionato dalla Fiorentina: 14 per Stefano Borgonovo, 15 per Roberto Baggio.

Sempre nel 1988 Borgonovo viene chiamato in Nazionale, con cui esordisce il 22 febbraio 1989 nella ripresa contro la Danimarca e nel giro di un mese colleziona 3 presenze. Negli anni 1985/86 gioca con gli Under 21 e porta la Nazionale di Vicini agli Europei realizzando il gol di qualificazione contro la Svezia; Borgonovo non gioca la finale contro la Spagna di Boutragueno per via di un’operazione al ginocchio.

Al termine della stagione il Milan richiama a sè l'attaccante, in tempo per permettergli di dare un buon contributo nella vittoria finale in Coppa dei Campioni, segnando gli unici due gol in trasferta della squadra (ad Helsinki e in semifinale contro il Bayern Monaco). Fondamentale si rivela la sua prestazione proprio nelle due partite di semifinale contro il Bayern Monaco: all'andata il Milan passa in casa per 1-0 con un rigore di Marco van Basten fischiato per un fallo sull'ex giocatore di Como e Fiorentina; al ritorno Borgonovo segna il gol in trasferta che, nonostante la sconfitta per 2-1, spinge il Milan verso la finale.

Al termine della stagione con il Milan, Borgonovo veste nuovamente la maglia viola. Dopo due stagioni (42 presenze e 7 gol tra campionato e Coppa Italia) Borgonovo nel 1992 lascia la Fiorentina e si trasferisce al Pescara. A Pescara Stefano segna 10 gol, ma non riesce a salvare la squadra dalla serie B. A gennaio dell'anno successivo, durante il mercato di riparazione, Borgonovo torna in serie A passando all'Udinese con cui segna 5 gol in 12 partite, tra cui la sua ultima doppietta in Serie A nella sfida salvezza contro la Cremonese (3-3) che non basta ad impedire la retrocessione della squadra friulana. Proprio a Udine chiude nel 1996 la carriera, dopo la parentesi di un anno al Brescia.

Conclusa l'attività di calciatore, dopo qualche anno Borgonovo torna in campo per allenare le giovanili della sua squadra d’esordio, il Como: tra le sue scoperte il difensore Santacroce, oggi giocatore del Napoli e dell'Italia Under 21. Successivamente Stefano si dedica ai baby calciatori, creando una scuola calcio, la Extra Sport (con l'amico Marco Barollo, ex calciatore) che oggi gestisce il settore giovanile del Vis Nova Giussano. Per volontà di Stefano, dal 2009 si tiene ogni anno a Giussano, dove risiede, il Torneo di calcio giovanile intitolato alla Fondazione che porta il suo nome.

Il 5 settembre 2008 annuncia di essere stato colpito, come accaduto ad altri calciatori, dalla Sclerosi Laterale Amiotrofica e di non essere in grado di parlare se non per mezzo di un sintetizzatore vocale. Diventa testimonial della malattia attirando l’attenzione dei media e portando uno straordinario impulso alla ricerca medica. Il mondo del calcio si mobilita in suo favore. Il 13 Dicembre 2008 nasce così la Fondazione Stefano Borgonovo Onlus per finanziare la ricerca medica e l’assistenza ai malati.

Stefano Borgonovo viene insignito di importanti riconoscimenti (Ambrogino d’Oro a Milano nel 2008, Abbondino d’oro a Como nel 2009 e Fiorino d’oro a Firenze nel 2010, benemerenza civica e massima onorificenza per un cittadino non fiorentino).
 

28 giugno 2013
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