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Sport e salute. Italia partecipa a “europei” di calcio per atleti diabetici


Si chiama Diaeuro 2013 ed è un torneo internazionale di football per sportivi colpiti dal diabete in corso di svolgimento in Croazia. Il nostro Paese vi partecipa con l’Aniad, l’Associazione nazionale atletici diabetici. L’iniziativa promuove l’importanza dello sport per gestire e prevenire questa condizione. 

28 AGO - A Zara, in Croazia è in corso di svolgimento un torneo di calcio a 5 per atleti diabetici, organizzato dalla Croatian Diabetes Association – organizzazione non-profit la cui mission è migliorare la qualità della vita dei diabetici – e supportato da IDF Europe (Federazione Internazionale Diabetici - Europa).
 
La manifestazione, iniziata il 26 agosto e che terminerà il 31 agosto, si chiama Diaeuro 2013. l’Italia, paese in cui 3 milioni di persone soffrono di diabete, partecipa con una squadra di 7 atleti appartenenti all’Aniad, l’Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici. Gli altri Paesi partecipanti sono: Ucraina, Belgio, Polonia, Slovacchia, Portogallo, Serbia, Uzbekistan, Ungheria, Bulgaria, Romania e Croazia.
 
Scopo dell’iniziativa è sensibilizzare il pubblico sull’importanza dell’attività fisica come uno dei fattori più importanti per prevenire e gestire il diabete. Da un lato, mettendo in luce che i diabetici possono svolgere un’attività fisica regolare, come qualunque altro individuo sano, ricavandone importanti benefici per la salute; dall’altro, incoraggiando attraverso il loro esempio tutta la popolazione, affinché si dedichi quanto più possibile all’attività fisica e adotti stili di vita sani e attivi.
 
Al torneo partecipano circa 100 atleti diabetici non professionisti maggiorenni, provenienti da 12 Paesi. Ciascuna squadra è composta da 7 giocatori (5 titolari più 2 riserve), accompagnati da un allenatore e un medico diabetologo. Le 12 squadre si affronteranno in un torneo a eliminazione organizzato in 4 gruppi. La finale e la successiva cerimonia di premiazione si terranno il 29 agosto, precedute dalle 2 semifinali e dalla finale per il 3°- 4° posto.
 
Il presidente dell’Aniad, Gerardo Corigliano, ha commentato: “Questa iniziativa è particolarmente importante per tutti coloro che devono confrontarsi ogni giorno con il diabete, perché lo sport aiuta a gestire questa condizione nel migliore dei modi. Consente, infatti di migliorare il livello di consapevolezza e di educazione terapeutica, e contribuisce al pieno inserimento sociale della persona diabetica. Ma è anche importante per la prevenzione, un modo per dare a tuti il buon esempio e insegnare che i problemi si prevengono e combattono con azioni semplici: mentendosi attivi, facendo esercizio fisico, anche in modo divertente”.
 
Testimoni e autori di questo messaggio saranno proprio i calciatori, che con il loro impegno desiderano essere d’esempio per la popolazione dei propri Paesi di provenienza. Marco Marchetti, allenatore della Nazionale Italiana a Diaeuro 2013 e Presidente Aniad Emilia Romagna, ha aggiunto: “Siamo davvero entusiasti di poter rappresentare l’Italia in questa manifestazione, che ci dà la possibilità di dimostrare le nostre capacità e il fatto che, prima di essere diabetici, siamo persone attive e sportive”.
 
Ogni squadra è seguita dal punto di vista clinico e della preparazione fisica; i partecipanti sono infatti accompagnati da un dietologo e da un coach. Ma il sostegno medico-sportivo non si limita alla competizione: durante la settimana gli atleti prendono parte a svariati workshop con un diabetologo per imparare il modo migliore per fare attività fisica. Inoltre è in programma una tavola rotonda sul diabete dove i rappresentanti dei diversi Paesi presentano i rispettivi sistemi di assistenza sanitaria, condividono esperienze di vita ed enfatizzano l’importanza di una dieta bilanciata e dell’attività fisica per gestire il diabete. A tutti i partecipanti vengono anche distribuite brochure e materiale educativo.
 
Il diabete mellito rappresenta un serio problema per la salute pubblica, non solo per il grande numero di pazienti che ne soffrono, ma anche per l’alta incidenza che lo contraddistingue. Il diabete mellito è una condizione cronica che si presenta quando il pancreas smette completamente o parzialmente di produrre insulina – un ormone che consente alle cellule del corpo di assimilare il nutrimento (glucosio) dal sangue - o quando l’insulina prodotta non è efficace all’interno dell’organismo. In questo caso le cellule non ricevono i nutrienti necessari alla loro sopravvivenza. La mancata produzione di insulina, il suo effetto o entrambi, porta a un innalzamento dei livelli di zuccheri nel sangue (iperglicemia). A lungo termine questa condizione provoca gravi danni ai tessuti e agli organi causando complicanze anche gravi che potrebbero portare a disabilità e persino alla morte. Il diabete è una malattia cronica che necessità di attento monitoraggio e supervisione. La mancata o inefficace gestione e regolazione dei livelli di zucchero presenti nel sangue porta a complicanze e danni in diversi tessuti e organi: complicazioni cardiovascolari, nefropatia diabetica (una malattia dei reni), neuropatia diabetica (una malattia del sistema nervoso) e retinopatia diabetica (una malattia degli occhi). Il diabete è anche chiamato “il killer silenzioso”.

28 agosto 2013
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