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Doping. 7 arresti e 23 perquisizioni nel Nord Italia


Scoperto dai Nas un traffico illegale di sostanze anabolizzanti e stupefacenti - provenienti dall’Est Europeo – gestito da un rumeno dipendente di un’agenzia straniera di viaggi in autobus specializzata nella tratta Italia-Romania. Venti gli indagati.

06 SET - Sette arresti (5 in carcere e 2 ai domiciliari) e 23 perquisizioni locali e personali. Questi i numeri dell’operazione eseguita stamani dai Nas e dai Comandi Provinciali dell’Arma Territoriale in Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Liguria, ed Emilia Romagna nell’ambito di un’indagine sul doping che vede indagate 20 persone (13 in stato di libertà) responsabili, a vario titolo, di importazione e distribuzione di sostanze anabolizzanti e stupefacenti approvvigionate su canali internazionali, ricettazione, uso e commercio di farmaci illeciti e dopanti, esercizio abusivo della professione sanitaria.

“Gli accertamenti – spiega una nota dei Nas -, sono partiti dall’individuazione, da parte del Nas di Alessandria, del titolare di una palestra di Saluzzo, atleta di body-builder a livello regionale e nazionale, che acquistava, sia da fornitori stranieri (soprattutto rumeni) sia su siti internet attestati all’estero, farmaci anabolizzanti privi di autorizzazione in Italia, alcuni dei quali - a base di “Nandrolone” – inseriti nella tabella stupefacenti”. La successiva attività investigativa ha fatto emergere un traffico di sostanze anabolizzanti e stupefacenti - provenienti dall’Est Europeo - posto in essere da un rumeno (già agli arresti) dipendente di un’agenzia straniera di viaggi in autobus - con filiale in Torino - specializzata nella tratta Italia-Romania.

“Il soggetto – spiega ancora la nota dei Nas - riceveva gli ‘ordinativi’ tramite posta elettronica e, avvalendosi di 2 autisti connazionali, organizzava spedizioni in Italia di farmaci illeciti, occultandoli tra bagagli e pacchi collocati sugli automezzi. Le sostanze, quindi, venivano cedute a vari soggetti (il titolare della palestra di Saluzzo ed un suo amico, una guardia giurata genovese ed un imprenditore edile del bresciano – questi ultimi preparatori atletici presso palestre) che a loro volta le distribuivano a persone gravitanti nel mondo del “body building” del nord Italia”.

Gli accertamenti hanno inoltre consentito di denunciare il titolare della palestra cuneese anche per esercizio abusivo della professione medica di dietologo, in quanto - pur essendo privo di titolo - elaborava diete personalizzate per alcuni dei frequentatori della sua struttura.

Nel corso delle operazioni sono state sequestrate oltre 1600 tra fiale, flaconi e compresse di sostanze anabolizzanti (per un valore di circa 10mila euro), nonché personale computer, telefonini e documentazione varia (tra cui diversi piani dietetici).
 

06 settembre 2013
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