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Bergamo. Medico anti-aborto copre manifesto Asl. "L'ambulatorio è mio e decido io"


Paola Lamura ha posizionato una striscia di nastro marrone sulla parte in cui venivano fornite informazioni per il centro di ascolto dove i giovani ricevono consulenza su rapporti, contraccezioni e gravidanze. Forte il disappunto del dg della Asl. "Agiremo di conseguenza".

15 NOV - Una striscia di nastro marrone posizionata per nascondere le informazioni sui servizi della Asl e in particolare gli incontri sull’aborto. E’ la sorpresa riservata ai pazienti di uno studio medico di Bergamo da Paola Lamura, medico chirurgo che condivide la struttura con altri due colleghi e che si dichiara obiettore di coscienza. E’ per questo che ha deciso di coprire lo spazio in cui vengono fornite le informazioni per il centro di ascolto dove i giovani tra i 14 e i 21 anni ricevono consulenza su rapporti sessuali, contraccezioni, eventuali interruzioni di gravidanza e malattie sessualmente trasmissibili.

Il medico ha motivato la sua decisione al Corsera. “Io sono obiettore e non pratico aborti – ha spiegato - Se qualcuno vuole sapere qualcosa su questo argomento ne parla con il medico, non leggendone sui manifesti. L’ambulatorio è mio e decido io cosa affiggere”. Affermazioni che non hanno smussato il disappunto di Mara Azzi, direttore generale dell’Asl, che sempre al Corsera attacca: “L’obiezione di coscienza è una scelta morale rispettabile, tutelata dalla legge. Ma non deve in nessun modo prevalere sul diritto dei pazienti a essere informati sui propri diritti e sui servizi messi a disposizione dall’Asl. La spiegazione che l’ambulatorio è suo non regge. Contatteremo la dottoressa, faremo le nostre valutazioni e agiremo di conseguenza”.

La questione sembra però più ampia e complessa, come evidenziano i numeri. All’ospedale di Bergamo sono obiettori 20 ostetrici-ginecologi su 27, 32 anestesisti su 100 e 52 membri del personale sanitario non medico su 125. Nell’Azienda ospedaliera di Seriate sono obiettori 21 ostetrici-ginecologi su 33, 11 anestesisti su 33 e 46 membri del personale sanitario non medico su 87. A Treviglio non sono obiettori solo 4 dei 28 ostetrici-ginecologi, 35 dei 69 componenti dello staff sanitario non medico, e un anestesista su 25. Cifre che forniscono la dimensione di un fenomeno con cui, probabilmente, la Asl bergamasca dovrà tornare a misurarsi.

15 novembre 2013
© Riproduzione riservata

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