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Anoressia. Una storia vera in un romanzo. Per vivere da "dentro" la malattia e rinascere


Un giorno una ragazza si avvicina a una giornalista e le consegna un diario dicendole solo tre parole “Fanne buon uso”. Quella giornalista è Margherita De Bac del Corriere della Sera. Da quel diario nasce ora Per fortuna c’erano i pinoli, appena uscito in libreria. Un viaggio tra finzione e realtà nei luoghi oscuri della malattia. Fino alla rinascita.

23 FEB - "Il ricovero in clinica è servito. Ho imparato ad alimentarmi. Mi ha fornito gli strumenti per salvarmi. Poi sta a ognuno di noi utilizzarli per sopravvivere nel mondo dei normali” e “c’è parecchio da lavorare”. Domitilla ce l’ha fatta. “Guarita è una parola grossa”, ma “sto infinitamente meglio, mi sono curata, ho incontrato infine le persone giuste che hanno saputo avvicinarsi al mio vissuto”. Persone che le hanno dato amicizia, poi amore, e che le hanno permesso di ricominciare a vivere.

Quello appena raccontato in poche righe è il percorso affrontato da una giovane ragazza per sconfiggere l’anoressia e la "morte" che ne derivava. Un’esperienza di vita vera, registrata giorno dopo giorno su un diario, e ora diventato un romanzo dal titolo Per fortuna c’erano i pinoli, scritto da Margherita De Bac, giornalista di scienza e sanità del Corriere della Sera (edizioni Newton Compton).

Un giorno, infatti, una ragazza si avvicina a Margherita De Bac e le consegna un diario dicendole solo tre parole “Fanne buon uso”. E così è stato. Perché il libro di De Bac riesce a fondere finzione narrativa e vita vera con un’efficacia tale da restituire tutto il dolore vissuto da questa giovane 24enne sola e ossessionata dalla sua magrezza, ma lasciando intravedere in ogni pagina la speranza, la luce, la poesia. In breve, il potere salvifico dell’amicizia e dell’amore.

Sarà infatti il rapporto con un’avvocatessa, Lucia, più vecchia di lei di 20 anni, conosciuta in palestra, ad aiutare Domitilla ad uscire dal suo silenzio e dal suo isolamento. Prima con una parola, poi con due, fino a vedere nascere un rapporto di fiducia tale da convincere Domitilla a consegnarle il diario in cui racconta dei giorni passati a combattere l’anoressia in una clinica a Locarno. Una storia di cui non riesce ancora a parlare, ma che sente il bisogno di condividere, perché ammettere ciò che è avvenuto è il primo passo per lasciarselo alle spalle.

E' l'amicizia, dunque, a offrire a Domitilla la spinta per compiere un salto in avanti. Ma non è che il primo. Perché man mano che Domitilla fa un passo verso gli altri, Marco – giovane avvocato – fa un passo verso di lei. Sarà lui – e il loro amore - la cura più efficace contro il male della ragazza. “Sai cosa è cambiato di fondamentale? Non ho più alibi. Voglio dire che devo assumermi le mie responsabilità. Con Marco voglio esserci solo io, senza il mio disturbo”, spiega Domitilla a Lucia nel romanzo scritto da Margherita De Bac.

Per fortuna c’erano i pinoli è un racconto non medico, ma utile anche ai medici per imparare a comprendere meglio chi soffre di malattie come l’anoressia. Persone, per lo più giovani, che il più delle volte desiderano con tutta l’anima vivere. Solo che non riescono a farlo. “Credono che il nostro obiettivo sia restare al centro dell’attenzione. In realtà attirare gli sguardi della gente serve ad avere il pieno controllo su tutto. (..) Mi ero costruita il mio mondo dove gli altri erano costretti a occuparsi di me. Eppure restavo sola, tremendamente sola”, racconta Domitilla nel libro.

Per Domitilla – nella vita vera Manuela, questo il nome della ragazza che ha scritto il diario che ha ispirato il romanzo - il desiderio di farcela ha avuto la meglio e l’ha porta a godere della vita e a riscoprire la bellezza che è in tutto ciò che la circonda (Roma, i tornei di scherma, le passeggiate) e che la malattia le aveva tenuto nascosta. Una bellezza che, attraverso il libro di Margherita De Bac, molte altre potranno avere desiderio di riscoprire.
 
Margherita De Bac
“Per fortuna c’erano i pinoli”
Newton Compton, pagg. 256, euro 12

23 febbraio 2014
© Riproduzione riservata

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