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Integratori alimentari. Nel 2013 sono stati utilizzati almeno una volta da 7 italiani su 10


Nonostante si registri un calo della spesa destinata a salute e benessere (-5%), viene confermato il trend positivo sull’acquisto di integratori alimentari: il 66% degli italiani continua ad utilizzarli. A rivelarlo un’indagine realizzata da GfK Eurisko per FederSalus. Sempre più determinante il ruolo consulenziale del medico e del farmacista.

28 FEB - Per la prima volta in Italia si spende meno per salute e benessere. L’indagine di GfK Eurisko, realizzata per FederSalus, “Gli orientamenti degli italiani verso gli integratori e il ruolo degli influenti”, ha evidenziato infatti una riduzione del 5% dei consumi nell’area ‘wellness’. Gli italiani non rinunciano però alla qualità, rinunciando a volte alla convenienza trend (-2% rispetto allo scorso anno). Sono quindi più attenti prima di aprire il portafoglio, ma quando lo fanno non rinunciano ad uno standard qualità/prezzo più alto, anche per quanto riguarda gli integratori alimentari utilizzati almeno una volta nel corso del 2013 da ben 7 abitanti del Bel Paese su 10.

Le motivazioni alla base della scelta di integrare la dieta quotidiana ad esempio con vitamine, sali minerali e prodotti a base di erbe, concentrati sotto forma di pillole, capsule, bustine e granuli sono da un lato la cura e la prevenzione di alcuni disturbi, dall’altro il miglioramento delle performance. Per quanto riguarda la cura, la metà degli utilizzatori li assume per migliorare il proprio stato di salute, soprattutto in caso di raffreddore e disturbi gastrointestinali. L’utilizzo di supplementi per la prevenzione, invece, è preferito dagli over 65 (+32% rispetto allo scorso anno) e dalle donne. Queste ultime risultano essere i principali consumatori di integratori (il 68% del totale consumatori), invertendo una tendenza che fino allo scorso anno vedeva un primato maschile. I giovani sono invece la categoria che li utilizza con lo scopo di migliorare le performance fisiche e cognitive (+47% rispetto allo scorso anno). E chi usa integratori ne rimane soddisfatto, tanto che 7 persone su 10 dichiarano di essere pronti a riutilizzarli qualora ne sentissero la necessità.

In 2 casi su 3 medico e farmacista si confermano come gli influenti principali per il consumatore, che decide di acquistare un integratore soprattutto per prevenire o risolvere piccoli problemi di salute. Mentre per coloro che cercano informazioni sugli integratori per migliorare il proprio benessere, cresce il ruolo di Internet.


I medici, in particolare, tendono a consigliare ai loro pazienti il consumo di integratori alimentari ritenendoli una soluzione valida ed efficace. Dall’indagine “Il ruolo degli integratori nella pratica quotidiana del medico” realizzata da Medi-Pragma per FederSalus, infatti, emerge come oltre il 75% tra medici di famiglia, ginecologi, pediatri e geriatri, considera gli integratori alimentari una fonte concentrata di sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico, da suggerire principalmente in caso di astenia, per accrescere le difese immunitarie e a supporto di terapie antibiotiche. In particolare, medici di famiglia e ginecologi suggeriscono l’integrazione soprattutto per scopi fisiologici, mentre i geriatri consigliano il consumo di integratori come supplemento alla nutrizione. In ogni caso, a motivare il consiglio al paziente prevale il riconoscimento della loro efficacia.


"In Italia, oggi, si contano più di 8mila integratori: 1 italiano su 3 fa uso regolare di integratori, probiotici e alimenti funzionali, e la domanda è in continua crescita - hanno affermato Paolo Spriano, Segretario Nazionale Snamid e Maurizio Lucarelli, Referente Nazionale Integrazione e Fitoterapia Snamid -. Sempre di più, le persone sono orientate a tutelare il loro stato di salute non solo con interventi orientati alla prevenzione delle malattie o alla gestione dei fattori di rischio, ma anche semplicemente per migliorare il loro stato di benessere. Per questo – continuanonno proseguito gli esperti - è sempre più necessario che il Medico di Medicina Generale acquisisca un ruolo di rilievo nella gestione delle problematiche correlate all’integrazione alimentare e che lo renda un punto di riferimento per il corretto orientamento sia dei pazienti, sia dei soggetti sani. A tale scopo, appare opportuno condividere con il mondo dell’integrazione alimentare un modello culturale, facilmente implementabile nella pratica clinica e che faccia chiarezza su classificazione e tassonomia, criteri di qualità, razionale d’impiego, utilità e interazioni".

"I dati emersi dall’indagine Eurisko e Medi-Pragma confermano come oggi venga riconosciuto agli integratori un crescente valore in termini di efficacia ed utilità, sia dai consumatori che dalla classe medica - ha affermato Marco Fiorani, Presidente di FederSalus - E’ un risultato che ci rende soddisfatti dell’impegno che la nostra Associazione da anni infonde per costruire una cultura dell’integrazione alimentare, fornendo e diffondendo informazioni a medici, farmacisti e consumatori per un uso corretto e consapevole degli integratori alimentari affinché diventino un alleato nella gestione del proprio benessere. Con questo obiettivo - ha continuato Fiorani - ad esempio, attraverso il coinvolgimento attivo di tutti i nostri associati ed in collaborazione con il gruppo editoriale Edra-LSWR, stiamo realizzando una banca dati sui prodotti che funga da fonte di informazione accurata, obiettiva e completa per farmacisti e medici, a beneficio della loro attività quotidiana e quindi dei loro pazienti e consumatori".

Secondo i dati emersi dalla ricerca Nielsen Market Track Healthcare realizzata per FederSalus, nell’ultimo anno (terminante gennaio 2014) il mercato degli integratori alimentari ha registrato un fatturato pari a 1.964,5 milioni di euro per un totale di 141 milioni di confezioni vendute. Dati che dimostrano come il settore non stia risentendo della crisi generalizzata dei consumi ma anzi registri un trend in crescita con un +3,1% rispetto all’anno precedente per quanto riguarda il fatturato, ed un +2,1% rispetto all’anno precedente in termini di confezioni vendute.

28 febbraio 2014
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