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Salute penitenziaria. Simspe: “Urgente aprire realmente il Ssn ai carcerati”


“Le Regioni ancora stentano ad entrare nella cultura e nelle attività sanitarie del carcere”. La denuncia deella Società italiana di Medicina e Sanità Penitenziaria che sollecità un “confronto senza pregiudizi fra professionalità sanitarie e Istituzioni”. Convegno domani al Senato. IL PROGRAMMA.

17 MAR - “Salute in carcere, oggi”. È questo il titolo del convegno organizzato domani al Senato dalla Società italiana di Medicina e Sanità Penitenziaria (Simspe) con il patrocinio del Senato. L’obiettivo è esporre ad un pubblico di politici, esperti, competenti e decisori il quadro attuale della Salute in Carcere, perché “appare necessario ed urgente avviare una fase culturale nuova, che faccia realmente aprire il SSN a questo universo nascosto, nel quale i bisogni di salute sono amplificati dalla restrizione e le possibilità operative spesso si scontrano con prassi e normative che ancora non hanno recepito questo cambiamento epocale e straordinario, e che è compito della politica attualizzare ed armonizzare”.

Secondo la Simspe, infatti, dopo il trasferimento delle funzioni sanitarie dal sistema centralizzato ed autonomo dell’Amministrazione Penitenziaria al Ssn, “le Regioni ancora stentano ad entrare nella cultura e nelle attività sanitarie del carcere, luogo unico per la particolarità del contesto operativo e le specificità degli utenti. In tale ambito, le stesse parole ‘salute’ e ‘malattia’ hanno connotazione e significati spesso differenti, dove spesso le malattie tendono esponenzialmente a crescere con, ad esempio, prevalenze significative delle epatopatie HCV e HBV correlate e delle pluripatologie internistiche. Curare le Persone detenute è necessario, ma può essere difficile; qui l’aiuto che viene dalla ricerca più avanzata è essenziale, per migliorare l’adesione alle cure e la loro efficacia”.

Con il convegno di domani la Simspe intende sottolineare come “la tutela della salute in carcere necessiti del confronto senza pregiudizi fra le professionalità sanitarie e le Istituzioni che hanno competenza sul ‘pianeta carcere’”.

Al convegno interverranno, tra gli altri, Emilia Grazia De Biasi, presidente della Commissione Igiene e Senato, PierPaolo Vargiu, presidente della Commissione Affari Sociali della Camera, il sen. Francesco Nitto Palma, presidente della Commissione Giustizia Senato, l' on. Donatella Ferranti, presidente della Commissione Giustizia Camera, il sen. Luigi d'Ambrosio Lettieri, capogruppo di FI-PdL della Commissione Igiene e Sanità del Senato, dove si è svolta nel novembre scorso una approfondita audizione sul tema dei rappresentanti del Simpse, il Capo Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Tamburino, il Capo Dipartimento Giustizia Minorile, Caterina Chinnic, il responsabile Salute in Carcere WHO/OMS Europa, Stefan Enggist, il presidente Istituto Superiore di Sanità, Fabrizio Oleari, il presidente della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, Massimo Andreoni.

"Si tratta di un confronto necessario e aperto al contributo di chi vive in prima linea l'articolata realtà carceraria", ha affermato il sen. d'Ambrosio Lettieri, che avrà il compito di introdurre il tema. "Dopo l'emanazione del Decreto 1.4.2008 occorre risolvere diverse criticità che vedono le Regioni chiamate ad un impegno particolare che investe un nuovo approccio culturale e operativo nel mondo della sanità carceraria", ha proseguito d’Ambrosio Lettieri ricordando il recente accoglimento, da parte del Governo, nell’ambito del Decreto svuota carceri, di un odg  per la informatizzazione della cartella sanitaria nazionale.

"Varare al più presto la cartella sanitaria nazionale informatizzata – ha concluso d'Ambrosio Lettieri - è indispensabile perché sia assicurata in tutti gli istituti di pena la continuità delle cure per la persona condannata. Come pure si rende urgente individuare strumenti normativi ed operativi volti a migliorare il sistema sanitario negli istituti di pena al fine di garantire tempestività negli interventi sanitari urgenti, superando gli attuali ritardi a cui soggiacciono le persone detenute qualora si verifichi la necessità di sottoporle a visite specialistiche o cure mediche in strutture sanitarie esterne agli istituti di pena, nonché azioni preventive e di profilassi relative alla salute mentale, alla prevenzione del suicidio e dell'autolesionismo, dell'HIV e delle altre malattie trasmissibili".

17 marzo 2014
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