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Coalizione europea per la visione: “La salute degli occhi va inserita nell'agenda politica europea”


Alla vigilia delle elezioni del parlamento europeo, l’alleanza degli organismi professionali, gruppi di pazienti e Ong europee propone un manifesto con le priorità da affrontare. In Europa 20,4 milioni di persone hanno gravi problemi di vista e 2,3 milioni sono ciechi.

22 APR - Nel vecchio continente si contano 20,4 milioni di europei che soffrono di gravi disturbi alla vista di questi 2,3 milioni sono non vedenti. E i numeri potrebbero aumentare drammaticamente soprattutto  a causa dell’invecchiamento della popolazione europea se non interverranno significativi cambiamenti di politica sanitaria nel corso dei prossimi anni.
Per questo bisogna inserire la salute degli occhi all’interno dell’agenda politica Europea.
 
A lanciare l’invito al parlamento europeo è la Coalizione europea per la visione (Ecv), un’alleanza organismi professionali, gruppi di pazienti, Ong europee, organizzazioni di disabili, associazioni di categoria che rappresentano i fornitori e gruppi di ricerca riunita agli inizi del mese con la Direzione Generale per la salute e i Consumatori dell’Unione Europea (UE) ed Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea,
 
Un invito, già formulato all’inizio dell’anno al Parlamento Europeo, a usare i suoi ampi poteri per migliorare la vita delle persone colpite da ipovisione o che rischiano di perdere la vista. Le principali cause di deficit visivo sono un errore non corretto di rifrazione (47,3%), la cataratta (13,8%) e la degenerazione maculare (5,4%), che può colpire persone dall’infanzia alla vecchiaia. Le principali cause di cecità sono la degenerazione maculare (16,1%), la cataratta (13,8%), errori di rifrazione non corretti (14%), glaucoma (10,6%) e la retinopatia diabetica (4,2%).
 
“L’Europa sta affrontando un’epidemia invisibile – ha affermato Bob Chappell, ex Presidente del Consiglio Europeo di optometria e ottica – considerato che due terzi delle persone con deficit visivi potrebbero essere curati o prevenuti, l’onere a carico dei singoli individui, delle loro famiglie, degli Stati membri e dell’Unione Europea nel suo complesso mette a repentaglio il raggiungimento degli obiettivi europei di coesione sociale e partecipazione, e ostacola la crescita economica e lo sviluppo”.
 
Soluzioni efficaci, semplici ed economicamente vantaggiose sono disponibili per evitare tutto ciò, ma vengono sottovalutate, così come lo è stata la crisi: visite oculistiche regolari per tutti, un facile accesso alle cure e un intervento rapido ove occorra consentiranno di diminuire gran parte di questo onere.
Le persone che vivono in Europa trarrebbero un notevole vantaggio dal miglioramento della salute visiva e oculare, permettendo così agli Stati membri di ottenere forti risparmi sulla spesa sanitaria e di migliorare notevolmente la produttività. La Coalizione Europea per la visione invita quindi il Parlamento europeo a raccogliere questa sfida nel corso del suo prossimo mandato (le elezioni europee del 2014 si terranno in tutti i 28 stati membri dell’Unione europea tra il 22 e il 25 maggio).
 
Ecco l’appello di Ecv ai candidati all’europarlamento:
 
La Coalizione Europea per la Visione incoraggia la Commissione Europea e gli Stati membri dell’Unione a dare la priorità alla salute visiva e oculare nell’ambito delle strategie sanitarie pubbliche.
 
Invita il Parlamento Europeo ad adottare una risoluzione che incoraggi gli Stati membri ad assicurare un accesso giusto ed equo alle cure oculistiche, incluso esami della vista e terapie gratuiti, per i gruppi a più alto rischio e per quelli più vulnerabili (comprese le fasce a basso reddito).
Sollecita ad assicurare che la legislazione e la regolamentazione pertinenti nel loro complesso migliorino l’accesso alle cure e l’uso dei servizi di assistenza oculistica e promuovano una società inclusiva che tuteli i diritti e l’autonomia dei non vedenti e degli ipovedenti.
 
Invita a rafforzare la coerenza e l’efficacia della raccolta dei dati da parte dell’Unione Europea e degli Stati membri sulla situazione della salute visiva e oculare e sull’inclusione degli ipovedenti.
 
A maggio 2013, l’Assemblea Mondiale della Sanità ha adottato la risoluzione 66.4 che includeva il Piano d’azione globale dal titolo “Salute oculare universale - Piano d’azione globale 2014 -2019”. Oggi risulta della massima importanza che ciascuno dei 28 Stati membri dell’UE introduca piani nazionali specifici che consentano l’attuazione del piano globale.
 
Sebbene la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle persone con disabilità sancisca chiaramente che esse godono dei medesimi diritti di tutte le altre persone, in realtà gli ipovedenti sono svantaggiati e privati del sostegno necessario per poter partecipare alla vita sociale. I dati raccolti in Europa per valutare il livello di inclusione delle persone ipovedenti sono insufficienti e i criteri utilizzati per la misurazione e la registrazione dei dati mancano di coerenza. Questo problema deve essere affrontato in collaborazione con le organizzazioni delle persone con disabilità.
La Coalizione Europea per la Visione parla con una sola voce al fine di sollecitare le istituzioni dell’Unione Europea a utilizzare il loro potere e la loro influenza per sostenere il suo lavoro inteso a superare queste sfide.

22 aprile 2014
© Riproduzione riservata

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