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La Candida colpisce il 70% delle italiane. I consigli dei ginecologi


L’infezione, a causa di sintomi come prurito, dolore e perdite, costringe 8 italiane su 10 a rinunciare ai rapporti sessuali. E nell’83% dei casi mina decisamente la qualità di vita nel suo complesso. Dai ginecologi sei regole per evitare le ricadute e tornare ad avere una buona qualità di vita.

07 MAG - Un fungo comune, ma insidioso se sottovalutato, che può rovinare la serenità di coppia e il benessere fisico. È la Candida Albicans, responsabile della candidosi, uno dei più diffusi disturbi ginecologici: colpisce il 70% delle donne. Ad accendere i riflettori su questa infezione sono i ginecologi della Sigo, che sul tema hanno lanciato anche un sondaggio online, a cui hanno risposto oltre 3.000 utenti, nell’ambito della campagna nazionale sui disturbi femminili.

Dal sondaggio emerge che l’infezione, a causa di sintomi come prurito, dolore e perdite, costringe 8 italiane su 10 a rinunciare ai rapporti sessuali. E nell’83% dei casi mina decisamente la qualità di vita nel suo complesso.

“La candida è un fastidioso problema che interessa sempre più sia donne che uomini - afferma il Presidente Nazionale Sigo, Paolo Scollo -. Il 76% delle italiane afferma che anche il partner ha avuto problemi con l’infezione micotica. Il disturbo, se non curato, può essere trasmesso e crea l’effetto ‘ping pong’ nella coppia”. Per combatterlo, spiega Scollo, “esiste un efficace rimedio: la fibroina di seta. È una fibra naturale al 100%, rispettosa dell’ecosistema femminile e non presenta nessuna controindicazione. Indossare biancheria intima realizzata in questa maglia aiuta a contrastare la colonizzazione del fungo. Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che l’uso di questi indumenti previene le ricomparse di candida, per questo può essere considerata una preziosa alleata del benessere sessuale”.

Tra le cause della candida, infatti, oltre allo stress, una dieta troppo ricca di zuccheri e lieviti, c’è infatti l’uso di indumenti eccessivamente stretti e di biancheria non idonea.

“L’infezione – spiega la Sigo - ha una grande diffusione e colpisce almeno una volta nella vita il 70% delle donne, il 28% delle adolescenti e il 25% delle italiane in gravidanza. Ciò nonostante è un disturbo ancora sottovalutato e poco conosciuto. Solo il 10% delle intervistate dalla SIGO sa che è provocata da un fungo”.

“La candida è il principale motivo di 1 visita ginecologica su 4 da parte di donne in età fertile - sottolinea Scollo -. Per questo la nostra Società scientifica sta conducendo la prima campagna nazionale di informazione, promuovendo la corretta igiene intima e l’utilizzo di nuove soluzioni capaci di sconfiggerla”.

La seta è composta per l’80% da una proteina chiamata fibroina (la sua parte nobile), per il restante 20% dalla sericina. Dal tessuto grezzo è possibile arrivare a una maglia in fibroina pura al 100% dalla quale si possono ottenere indumenti intimi. Sono prodotti biocompatibili cioè si adattano perfettamente alle esigenze dell’organismo. Alla maglia viene aggiunta una speciale sostanza antimicrobica a base di ammonio quaternario. “A contatto della cute abbiamo un materiale di origine naturale, costituito da una serie di aminoacidi simili a quelli presenti nella nostra pelle - sottolinea Scollo -. Gli slip in fibroina di seta rispettano l’ecosistema vulvovaginale e sono sicuri al 100%. L’ammonio quaternario è non migrante, si lega stabilmente al tessuto e non viene mai rilasciato sulla cute. Quando una donna è frequentemente colpita dalla candida deve preferire la fibroina al cotone perché è liscia, non provoca frizione a contatto con la pelle e non irrita. Inoltre rimane asciutta e ha la proprietà di mantenere la temperatura corporea anche in condizioni di eccessiva umidità”.

07 maggio 2014
© Riproduzione riservata

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